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Ucraina, si combatte di nuovo. La diretta

Gli aggiornamenti

15.00 – L’impresa delle ferrovie di Donetsk è stata ‘controllata’ al fine di facilitare il programma di nazionalizzazioni deciso dalla Repubblica Popolare di Donetsk e i suoi dirigenti sono stati sostituiti ha informato il governo provvisorio. 

14.50 – Per il 26 di maggio è programmata una riunione a tre tra Russia, Ucraina e Unione Europea, ha informato il ministro russo dell’Energia Alexánder Novak. La riunione dovrebbe vertere sulla vendita del gas russo all’Ucraina e ai paesi dell’Unione Europea. 

14.40 – Il Ministero della Giustizia della Giunta di Kiev ha informato di aver chiesto alla procura generale e ai Servizi di Sicurezza di indagare sulle attività del Partito Comunista Ucraino per stabilire le sue connessioni con le attività separatiste nell’est del paese e poterne decidere l’eventuale messa fuori legge. 

14.30 – Le autodifese della Repubblica di Donetsk hanno bloccato la sede amministrativa dell’impresa delle ferrovie che attraversano il territorio di Donetsk e Lugansk. 

14.20 – Vasili Nikitin, ex responsabile delle comunicazioni con la stampa dell’Esercito Unito del Sudest è stato nominato Primo Ministro della Repubblica POpolare di Lugansk. 

14.10 – I miliziani delle autodifese di Lugansk hanno espulso dalla sede della Direzione Provinciale degli Interni i funzionari leali alla giunta golpista e l’edificio è stato occupato dai corpi militari agli ordini della Repubblica di Lugansk. 

13.50 – Ieri i miliziani del cosiddetto Esercito Unito del Sudest – milizie di autodifesa – hanno catturato e arrestato un gruppo di 18 combattenti di Settore Destro provenienti da Kiev e diretti in treno verso Lugansk. 

13.15 – Il leader del movimento paramilitare di estrema destra Settore Destro e il candidato alla presidenza Dmitri Yarosh hanno dichiarato nel corso di un programma televisivo che i miliziani neonazisti sono stati coinvolti nella formazione di un battaglione denominato Donbass-2 allo scopo di scatenare una “guerra di guerriglia nell’est dell’Ucraina”. 

13.00 – Alcuni militari e membri della Guardia Nazionale – 7 secondo alcune fonti – sarebbero morti ieri durante un attacco ad un quartiere periferico della città di Donetsk. Le forze fedeli al regime avrebbero tentato di conquistare il quartiere dopo averlo bombardato con mortai e obici ma sarebbero state respinte dalle autodifese. Uno dei difensori sarebbe stato ferito gravemente.  

12.30 – Ieri un membro delle autodifese popolari è morto e un altro è rimasto ferito nel corso di un assalto a un accampamento della Guardia Nazionale nei pressi di Slaviansk. Secondo una fonte del governo di Kiev il miliziano ferito è stato arrestato per essere interrogato.

12.20 – Sabato scorso la polizia della cittadina di Energodar ha informato di aver arrestato 20 miliziani armati di Settore Destro – estrema destra – che tentavano di impossessarsi della centrale nucleare di Zaporozhie. Un portavoce del movimento neonazista si è giustificato parlando della necessità di controllare la città in vista di un possibile attacco da parte delle forze federaliste. 

12.10 – Il miliardario e oligarca ucraino Petro Poroshenko, candidato alle prossime elezioni presidenziali del 25 maggio nelle quali è dato per favorito, ha affermato di essere contrario a una consultazione popolare immediata sull’ingresso del paese nella NATO. Afferma di temere che in caso di bocciatura del quesito da parte delle maggioranza degli elettori l’adesione all’Alleanza Atlantica di Kiev non possa essere riproposta se non dopo parecchi anni.

La situazione alle 12.00

Ieri l’esercito ucraino ha lanciato di nuovo un attacco contro la città di Kramatorsk, dopo aver bombardato nelle ore precedenti Slaviansk. Le forze governative – le truppe regolari affiancate dai neonazisti inquadrati nella Guardia Nazionale – concentrano da settimane i propri sforzi nel tentativo di prendere il controllo delle due località difese da migliaia di combattenti antigolpisti. Ma secondo le cronache locali anche ieri la resistenza delle milizie popolari di autodifesa hanno impedito al convoglio di mezzi blindati che trasportavano i soldati di Kiev di entrare in a Kramatorsk. A lungo alcune case e installazioni cittadine sono state prese di mira dal fuoco delle armi automatiche e anche dell’artiglieria ucraina. Vi sarebbero alcuni feriti, tra i quali una donna. Intanto il coordinatore delle forze di autodifesa della zona, Maksim Vlasov, ha lanciato l’allarme: le condutture dell’acqua e del gas che riforniscono la città sono state bombardate e danneggiate dalle forze fedeli alla giunta golpista e ora la maggior parte degli abitanti di Kramatorsk sono senz’acqua.

Sabato scorso uno dei leader delle milizie del Donbass, Valery Bolotov, è stato catturato dalle guardie di frontiera ucraine presso un check point ma poi è stato liberato dopo un breve conflitto a fuoco tra queste ultime e un gruppo di combattenti della Repubblica di Lugansk. Bolotov è ‘governatore popolare’ di questo territorio insorto e sabato è stato arrestato mentre tornava da una vicina località russa dove si era recato per un trattamento medico dopo che martedì era stato ferito in un attacco delle forze golpiste. Poco dopo il suo arresto, circa 200 combattenti hanno attaccato il posto di frontiera utilizzando anche granate e armi automatiche, finché Bolotov non è stato strappato alle guardie ucraine.

Intanto nella vicina Repubblica di Donetsk si va verso un’accelerazione del processo che dovrebbe portare all’annessione nella Federazione Russa. Nei giorni scorsi il consiglio di governo ha nominato Alexander Borodai alla carica di ‘primo ministro’ e ha proposto la stesura di una Costituzione ispirata a quella redatta nella Repubblica di Crimea dopo il passaggio di questo territorio in Russia. D’altronde Borodai, 41enne, originario di Mosca, ha lavorato negli ultimi mesi proprio nella penisola crimeana come “consulente e stratega politico” e sono noti i suoi legami con l’establishment russo. Secondo alcuni analisti, la scelta di Borodai sarebbe stata consigliata dalla necessità di riportare sotto il controllo russo i diversi gruppi attivi nel territorio insorto contro la giunta golpista ucraina, e comunque di coordinare con maggiore efficacia le varie componenti. Accanto a Borodai, con la carica di Ministro della Difesa della Repubblica di Donetsk, c’è Igor Strelkov, comandante delle forze di autodifesa di Slaviansk.

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