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Prigionieri palestinesi. Peggiorano le condizioni, alla Knesset passa l’alimentazione forzata

Stanno peggiorando sensibilmente le condizioni di salute dei prigionieri palestinesi nelle carceri israeliani in sciopero della fame dal 24 aprile scorso. Lo ha confernato all’agenzia ANSA Jawad Bolous, avvocato dell’associazione “Palestinian Prisoners Society”, ricordando che lo sciopero della fame è contro la detenzione amministrativa, strumento giuridico che Israele usa per detenere persone sospettate di reati, anche per mesi, senza la formulazione di un’accusa o l’avvio di un processo. “Le condizioni di alcuni scioperanti – ha spiegato Boulos – sono drammatiche, alcuni di loro hanno già perso dai 15 ai 18 chili, altri hanno avuto emorragie interne e sono stati sottoposti ad operazioni chirurgiche. Quasi tutti lamentano problemi alla vista e svenimenti improvvisi”.

Ad oggi sono tra i 120 e i 140 i prigionieri politici palestinesi in sciopero della fame dalla fine di aprile e secondo Addamer – l’organizzazione per i diritti dei detenuti palestinesi – altre centinaia di prigionieri si uniscono alla protesta a momenti alterni. Lunedi in Cisgiordania si è svolta una giornata di sciopero a sostegno dei detenuti. Secondo Haaretz, il governo israeliano non sembra essere disposto a negoziare con gli scioperanti e a discutere un cambiamento della norma della detenzione amministrativa, uno strumento che secondo il servizio di sicurezza interno – Shin Beit – è necessario per la lotta al terrorismo

L’agenzia Nena News riferisce infatti che su richiesta di Netanhyau, la Knesset, il parlamento israeliano, ha approvato ieri la prima lettura di un progetto di legge che dovrebbe permettere il nutrimento forzato dei detenuti in sciopero della fame. Il progetto di legge allo stato corrente dovrebbe consentire il capo del servizio carcerario israeliano di contattare una corte distrettuale e richiedere l’autorizzazione per costringere un detenuto in sciopero a mangiare forzatamente. Questo sarebbe acconsentito solo se un dottore affermasse che il detenuto si trovi in gravi condizioni di salute. A quel punto, secondo la legge, la corte considererebbe la valutazione del dottore e quella del comitato di valutazione del codice etico-comportamentale ospedaliero prima di emanare una sentenza. Oltre alle condizioni di salute, il giudice dovrebbe tenere in considerazione motivi di “sicurezza”. Nel caso in cui il nutrimento forzato in un caso particolare fosse approvato dal giudice, il personale del servizio carcerario sarebbe in grado di nutrire i detenuti amministrativi contro la loro volontà ed usare la forza per farlo. Il progetto di legge è passato con 29 voti a favore e 18 contrari

A Roma venerdi prossimo, alle 17.30 a piazza Madonna di Loreto (piazza Venezia) è stata convocata una manifestazione di solidarietà con lo sciopero della fame dei prigionieri palestinesi.

 

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