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Gaza. Invasione di terra, strage generalizzata

Da una parte “le paure”, dall’altra centinaia di morti. Per i media italiani le prime sono più importanti e giustificano ampiamente i secondi. Anzi, è colpa dei morti se muoiono. I timori degli israeliani sono il baricentro di ogni considerazione, e guai – e morte – a chi li fa nascere.

La cronaca di oggi, da quanto trapela da agenzie di stampa e fonti internazionali.

Ore 19.00 La pressione militare israeliana nel Nord della Striscia sta avendo effetto e sono ormai 10 mila i palestinesi sfollati da Beit Lahya che hanno chiesto accoglienza nelle istituzioni dell’Unrwa, l’ente dell’Onu per i rifugiati. Lo ha riferito un portavoce. Mentre l’area agricola di Beit Lahya sembra ormai deserta (ed è zona di combattimento) in alcuni rioni urbani della città sarebbero ancora barricati in casa – secondo la televisione israeliana – alcune migliaia di abitanti.

Ore 17,15 Dopo i ripetuti avvisi terroristici alla popolazione di Beit Lahya, all’estremità nord della Striscia, affinchè evacuasse le proprie abitazioni, Israele ha iniziato a dirigere un fuoco di artiglieria su quell’area, utilizzata secondo l’esercito come zona di lancio di razzi a lunga gittata.

Ore 17.00 Il presidente palestinese Mahmoud Abbas sta per inviare alle Nazioni Unite un appello per chiedere la protezione della comunità internazionale a fronte dell’offensiva israeliana su Gaza. Lo ha annunciato l’ufficio della presidenza palestinese. Nella lettera, che verrà inviata al segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon, Abbas chiede che Israele «fermi l’aggressione contro il popolo palestinese». La leadership palestinese ad agosto contatterà anche la Commissione per l’eliminazione delle discriminazioni razziali (Cerd) per chiedere che Israele venga designato come uno «stato apartheid» e chiederà una riunione di emergenza del Consiglio dei Diritti umani dell’Onu.

Ore 15.00 Hamas invita i civili di Gaza ad ignorare l’ultimatum lanciato dall’esercito israeliano in vista di un attacco massiccio nel nord della Striscia e chiede loro di fare ritorno nelle proprie abitazioni, dopo che centinaia di famiglie si sono dirette nei centri di accoglienza. «A tutti i figli del nostro popolo che hanno evacuato le loro case: tornate imemdiatamente e non abbandonate le vostre abitazioni. Seguite le istruzioni del ministero dell’Interno», recita il messaggio lanciato da Hamas

 

Ore 13.15 Sono 167 i palestinesi uccisi nella Striscia di Gaza e 1.120 i feriti dall’inizio dell’operazione militare israeliana Confine Protettivo. Lo riferiscono fonti mediche ufficiali palestinesi.

AGGIORNAMENTO ore 13 – SCONTRI AD AL AQSA: 20 FERITI

Le forze militari israeliane sono entrate stamattina nella Spianata delle Moschee a Gerusalemme e si sono scontrate con giovani palestinesi, dopo la chiusura di Al Aqsa imposta da Tel Aviv ai fedeli musulmani. Le forze israeliane hanno sparato proiettili di fomma, mentre un gruppo di israeliani di destra veniva fatto entrare nella Spianata. Venti i feriti tra i palestinesi, molti alla testa.

Scontri anche nei quartieri di Gerusalemme Est, nella notte di ieri, a Shuafat, al-Tur e Anata. Secondo quanto riportato da Abu al-Hummus, attivista di Issawiya, dieci palestinesi sono stati feriti.

AGGIORNAMENTO ore 11.35 – NETANYAHU: “NON SAPPIAMO QUANDO L’OPERAZIONE FINIRA’”

Il premier Netanyahu è tornato a dire oggi di non sapere “quando l’operazione militare terminerà”. “Smetteremo quando la tranquillità sarà tornata”.

Ore 13 Un informatore dello Shin Bet, i servizi di intelligence interni israeliani, è stato giustiziato a Gaza poco dopo il suo arresto. Lo riferiscono fonti palestinesi citate dal Jerusalem Post. «Il collaboratore stava operando sul terreno», hanno riferito le fonti senza fornire ulteriori dettagli.

AGGIORNAMENTO ore 11.30 – ONU: “OLTRE 4MILA GAZAWI IN FUGA DA NORD”

Secondo le Nazioni Unite, sarebbero oltre 4mila i palestinesi in fuga dalla zona Nord della Striscia dopo l’avvertimento israeliano di un prossimo bombardamento contro Beit Lahiya.

Palestinesi in fuga da Nord (Foto: AFP)
Palestinesi in fuga da Nord (Foto: AFP)

 

AGGIORNAMENTO ore 11.15 – EMERGENZA SANITARIA: A GAZA NON CI SONO PIU’ MEDICINE

A Gaza City mancano i medicinali e il più grande ospedale della Striscia, al-Shifa, è ormai quasi privo di medicine e equipaggiamento sanitario. “Abbiamo usato tutte le medicine e avevamo pensato di acquistarne altre da fuori – ha detto Basman al-Ashi, direttore dell’ospedale Al Wafa, target ieri di alcuni missili – Ma poi la guerra è esplosa e abbiamo cominciato a usare le riserve. Se la guerra continua per un’altra settimana o due, non avremo più nulla per curare i nostri pazienti”.

Negli ospedali mancano la metà dei farmaci essenziali, previsti dall’Organizzazione Mondiale della Salute e 470 tipi di materiali sterili e monouso, tra cui aghi, siringhe, cotone, disinfettanti, guanti e molto altro.

Ore 11.25 È di almeno 159 morti nella Striscia di Gaza il bilancio attuale delle vittime palestinesi dell’Operazione Confine Protettivo, entrata oggi nel suo sesto giorno. Nella tarda serata di ieri, Israele ha colpito l’abitazione del capo della polizia di Gaza, Tayseer Al-Batsh, in quello che è risultato l’attacco più sanguinoso dall’inizio dell’operazione. Ventuno persone sono rimaste uccise e 35 ferite. Ta loro, lo stesso Al-Batsh. Sempre nella serata di ieri, per la prima volta dall’inizio dell’operazione, alcuni razzi sono stati lanciati dal Libano contro il nord di Israele. Non sono stati registrati danni di rilieavo e l’esercito israeliano ha risposto con il lancio di proiettili di artiglieria contro il territorio libanese. Hamas ha negato qualsiasi coinvolgimento nel lancio di razzi dal Libano.

Ore 11.20 Tre località situate all’estremità Nord della Striscia – Beit Lahya, a-Atatra e Salatin – si sono trasformate stamane in ‘agglomerati fantasmà dopo le minacce israeliane di iniziare presto bombardamenti a tappeto.

Ore 11.15 I circa 800 residenti di Gaza con passaporto straniero stanno abbandonando la Striscia attraverso il valico di Erez.

Ore 11.05 Israele ha colpito circa 1.320 bersagli nella Striscia di Gaza dall’inizio dell’Operazione Confine Protettivo lanciata martedì. Secondo il bilancio riportato dai media israeliani, nello stesso periodo di tempo i razzi e i colpi di mortaio lanciati contro Israele dalla Striscia sono stati oltre 800.

Ore 11 Israele «continuerà ad operare a Gaza per ristabilire la tranquillità». Lo ha detto il premier Benjamin Netanyahu. «Non sappiamo quando l’operazione finirà, potrebbe volerci del tempo»

Ore 9.25 L’esercito israeliano, attraverso il lancio di volantini, messaggi sms, registrazioni audio e altri mezzi sta da stamattina allertando la popolazione a nord della Striscia di Gaza, intimando di evacuare la zona in vista di un attacco aereo. Ai residenti, riportano i media israeliani, è ordinato di spostarsi verso sud prima di mezzogiorno (ora locale). «L’operazione dell’esercito sarà breve», recita il messaggio, «chi non seguirà le istruzioni dell’esercito israeliano metterà a rischio la propria vita e quella della propria famiglia. Attenzione».

Ore 05.50 È di tre feriti fra i manifestanti palestinesi il bilancio degli scontri scoppiati in serata in Cisgiordania e a Gerusalemme est fra le forze di sicurezza israeliane e partecipanti a raduni di protesta promossi contro i raid in corso sulla Striscia di Gaza. Cortei e disordini si sono registrati nella zona di Hebron e nelle vicinanze di Ramallah, oltre che nei quartieri arabi di Gerusalemme est. Secondo la sicurezza palestinese, tre dimostranti sono stati «ferite da proiettili veri», sparati dalle forze israeliane per fronteggiare lanci di pietre e di bottiglie molotov.

Ore 05.25 Una breve operazione di terra è stata lanciata nella notte contro un sito di lancio di missili di Hamas nel nord della striscia di Gaza. L’esercito israeliano dà notizia di quattro soldati leggermente feriti, senza aggiungere ulteriori dettagli. Secondo la radio pubblica israeliana, il blitz è stato effettuato da un commando d’elite della marina. Il braccio armato di Hamas ha confermato che un contingente israeliano ha tentato di sbarcare su una spiaggia e che c’è stato uno scontro a fuoco con combattenti palestinesi. Si tratta della prima incursione terrestre dall’inizio dell’offensiva israeliana.

Ore 05.05 Un giovane palestinese di 14 anni è rimasto ucciso all’alba di oggi nella striscia di Gaza in un raid israeliano. Lo rendono noto i servizi di sicurezza locali. Il ragazzo, Ibrahim al-Najar, sarebbe morto a Jabalya, nel nord della striscia. Secondo la polizia di Gaza, 17 raid avrebbero colpito la regione tra le 4 e le 5 ora locale (le 3 e le 4 ora italiana). Al sesto giorno dei bombardamenti di Israele contro Hamas, il bilancio attuale è di 162 vittime.

 

 

 

La cronaca della giornata di ieri, da Nena News.

Il numero delle vittime palestinesi è salito a 151, dopo il raid che a Gaza City ha causato la morte di 16 persone – tra cui donne e bambini – in una moschea e in un’abitazione privata. Ci sarebbero anche alcune persone intrappolate sotto le macerie. Due razzi in provenienza dal Libano sono caduti nella Galilea occidentale e Israele ha aperto il fuoco oltreconfine. Esplode la violenza a Gerusalemme, con scontri tra esercito israeliano e dimostranti palestinesi a Issawiya, at-Tur e Qalandiya.

Le autorità militari israeliane hanno confermato che presto verrà diffuso l’avviso di evacuazione per i residenti del nord della Striscia di Gaza: secondo un alto ufficiale israeliano intervistato da Haaretz sarebbe proprio da lì che viene sparata la maggior parte dei razzi diretti in Israele. Secondo l’ufficiale, la popolazione verrà avvertita via media, telefono e volantini e una volta ripulita la zona dai civili, l’esercito rimuoverà alcune delle restrizioni alle varie unità, intensificando gli attacchi aerei. ”Questa – ha dichiarato l’ufficiale – è una misura altamente morale… L’evacuazione consente una maggiore libertà di azione nella zona. Noi, da paese disciplinato, emetteremo segnalazioni prima di colpire coloro che vogliono uccidere i nostri cittadini”.

AGGIORNAMENTO ORE 22.00

Un nuovo raid aereo israeliano ha causato stasera a Gaza City almeno altri 15 morti, portando il totale delle persone uccise oggi nella Striscia a 45 (circa 150 da lunedì), secondo le stime dei servizi di soccorso medico locali palestinesi. L’attacco ha colpito un edificio e una moschea.

AGGIORNAMENTO ORE 20.30 – 135 VITTIME, 950 FERITI A GAZA. DUE RAZZI INTERCETTATI SU TEL AVIV, HAMAS: “ASPETTIAMO UN’OFFERTA PER UN CESSATE IL FUOCO”

Il bilancio delle vittime palestinesi a cinque giorni dall’inizio dell’operazione “Bordo protettivo” contro Gaza è di 135 morti: lo riferisce al-Jazeera. Gli ultimi raid dell’aviazione israeliana hanno avuto come obiettivi 4 militanti di Hamas e della Jihad Islamica che, secondo quanto riporta Haaretz, “stavano lanciando razzi contro Israele” e la casa di un dirigente di Hamas dove, sempre secondo Haaretz, erano nascosti dei lanciarazzi. Anche la casa di un miliziano della Jihad Islamica, Radwan Tapash, è stata colpita.

Continua intanto il lancio di razzi verso Israele. Haaretz riporta che due missili sono stati appena intercettati nei cieli di Tel Aviv. Sami Abu-Zuhri, portavoce di Hamas, ha dichiarato che il gruppo deve ancora ricevere una “offerta concreta” per quanto riguarda un cessate il fuoco. ”Non stiamo elemosinando una tregua.  Se dovessimo ricevere una proposta seria – ha aggiunto – la studieremo e daremo una risposta. Ma nel frattempo, le forze della resistenza continueranno a combattere l’occupazione”.

Secondo la tv israeliana Canale 10, Israele ordinerà stanotte a parte degli abitanti ‪di ‎Gaza‬ di lasciare le proprie case perché quelle aree saranno zona di combattimento.

AGGIORNAMENTO ORE 18:30 LA TV AL-MAYADEN: “IL BILANCIO DELLE VITTIME PALESTINESI SALE A 133″

Secondo quanto riferisce la tv al-Mayadeen le vittime palestinesi sarebbero salite a 133. 950 i feriti.

Intanto a Ramallah si è riunita la dirigenza del Comitato politico dell’OLP. Tra i temi discussi la richiesta di protezione internazionale. A Londra il Ministro degli Esteri britannico,William Hague, ha dichiarato che Inghilterra, Stati Uniti, Francia e Germania si incontreranno domani per discutere della possibilità di un cessate il fuoco a Gaza.

Secondo quanto riferito dai media israeliani le sirene sono risuonate ad Ashkelon ed Ashdod. Un missile avrebbe, invece, provocato due feriti a Rishon LeTzion. Due esplosioni si sono udite a Gerusalemme mentre quattro razzi sono caduti  in Cisgiordania nella zona di Hebron e Betlemme.

L’Aviazione israeliana ha annunciato di non riuscire a portare a termine la missione da sola. A dirlo è il canale 10 israeliano.

AGGIORNAMENTO ORE 16:40 ABU ZUHRI (HAMAS): “NESSUNA TREGUA SE L’AGGRESSIONE CONTINUA”

La tv al-Mayadeen riporta le parole pronunciate poco fa dal portavoce di Hamas, Abu Zuhri: “non c’è possibilità di una tregua se l’aggressione israeliana continua. Chi parla di calma è solo la stampa israeliana, ma non è la nostra posizione. L’attacco israeliano ha superato tutte le linee rosse. A Gaza sta avvenendo una guerra di sterminio”. Abu Zuhri ha poi aperto alle altre forze palestinesi: “siamo d’accordo con la proposta della Jihad islamica di convocare un incontro palestinese allargato”. E sull’ANP ha detto: “l’autorità palestinese deve assumersi le responsabilità e sentirsi ingannata dalla posizione araba”. Ha poi minacciato Tel Aviv: “non siamo né deboli né in crisi. Anzi, nei prossimi giorni dimostreremo che ad esserlo è l’Occupazione [Israele,ndr]”.

Tra i sei morti palestinesi  nel raid a Sheykh Radwan a Gaza, ci sono anche 2 nipoti dell’ex Premier di Hamas, Ismail Haniyeh. 20 sono stati i feriti. Sirene sono suonate nuovamente a Ashkelon e Hof Hashkelon

AGGIORNAMENTO ORE 15:10 127 PALESTINESI UCCISI. 940 I FERITI

Un raid militare israeliano nel quartiere di Shaykh Radwan a Gaza ha provocato la morte di 6 persone. Il bilancio dei palestinesi uccisi da stamattina sale a 21 vittime. Il Ministero della Salute a Gaza ha detto che i morti totali sono 127. 940 sono i feriti.

Continua il lancio di razzi su Israele. Due missili sono esplosi vicino a Eshkol. Altri tre sono caduti a Sha’ar HaNeghev. In entrambi i casi non si registrano danni. 3 feriti israeliani si registrano a Netivot in seguito alla caduta di un missile su una casa. A riferirlo sono i media israeliani.

Le Brigate al-Qassam dichiarano di aver colpito l’aeroporto di Tel Aviv “Ben Gurion”. Notizia però che non trova conferma da parte israeliana.

L’esercito di Tel Aviv ha detto che finora sono stati sparati dalla Striscia di Gaza 36 razzi dei quali due sono stati intercettati dall’Iron Dome. 19 sono invece esplosi nella zona di Eshkol.

AGGIORNAMENTO ore 14.45 – RIAPERTO IL VALICO DI RAFAH

Stamattina il valico di Rafah è stato riaperto dalle autorità egiziane per permettere l’evacuazione di feriti gravi, gazawi con cittadinanza egiziana e internazionali. Dall’Egitto sono arrivati anche aiuti umanitari alla Striscia. Il valico era stato aperto giovedì (erano passate solo 11 persone) e poi di nuovo chiuso venerdì.

AGGIORNAMENTO ore 14.15 –  CINQUE MORTI PALESTINESI IN UN ATTACCO ISRAELIANO A GAZA CITY

AGGIORNAMENTO ore 13 – AL ARABIYA: “MORTI DUE SOLDATI ISRAELIANI, DOPO INGRESSO A GAZA”

Secondo alcuni media arabi, tra cui al Arabiya, ieri notte truppe speciali israeliane sono entrate via terra a nord della Striscia e avrebbero ingaggiato un conflitto a fuoco con miliziani palestinesi. Sia le Brigate Al Qassam (Hamas) che le Brigate Al Quda (Jihad Islamica) hanno rivendicato l’azione in cui sarebbero morti due soldati israeliani.

AGGIORNAMENTO ore 12.15 – ISRAELE: “COLPITA UNA MOSCHEA PERCHE’ CONTENEVA ARMI”

Il portavoce dell’esercito israeliano ha detto che l’aviazione ha colpito ieri notte una moschea al centro di Gaza perché probabilmente conteneva armi. In cinque giorni di operazione militare Israele ha compiuto oltre 1.160 bombardamenti aerei e ha ucciso oltre 120 persone, di cui moltissimi bambini.

AGGIORNAMENTO ore 12 – MINISTRO DELLA DIFESA: “L’OPERAZIONE PROSEGUIRA’ A LUNGO”. LUNEDì AL CAIRO SI INCONTRANO I PAESI ARABI

Il ministro della Difesa israeliano Moshe Ya’alon ha incontrato oggi i funzionari di esercito, Shin Bet e Ministero per organizzare i prossimi giorni di offensiva: “Ci stiamo preparando  per molti altri giorni di combattimento e proseguiremo nel promuovere i nostri obiettivi: colpire Hamas e altre organizzazioni terroristiche per riportare pace e sicurezza ai cittadini di Israele”.

Lunedì i ministri degli Esteri dei paesi arabi si incontreranno al Cairo per discutere dell’escalation di violenza tra Hamas e Israele. A chiedere il meeting è stato il Kuwait, attuale presidente della Lega Araba.
AGGIORNAMENTO ore 11.30 – LE NAZIONI UNITE DIVISE SULLA CRISI DI GAZA

Prosegue in Consiglio di Sicurezza la discussione sulla bozza di risoluzione sull’attacco israeliano contro Gaza. La delegazione palestinese, insieme ad alcuni paesi sostenitori, sta cercando di far passare la condanna contro tutte le violenze sui civili e la richiesta di un cessate il fuoco immediato e duraturo. L’iniziale bozza prodotta dal Consiglio parlava di “grande preoccupazione” per l’escalation di violenza, ma i 15 membri sono estremamente divisi sulla possibilità di condanna delle azioni israeliane. Una simile risoluzione sarebbe sicuramente bloccata dagli Stati Uniti.

La proposta presentata dalla Palestina chiama entrambe le parti a rispettare gli obblighi previsti dalla Convenzione di Ginevra e la protezione di civili in tempo di guerra e insiste nella soluzione a due Stati. Si chiede il ritorno all’accordo di tregua del 2012, alla fine del lancio di missili e dell’operazione israeliana.

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