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Battaglia per il controllo di Gorlovka, Kiev usa armi al fosforo

Tredici civili, tra cui due bambini, sono stati uccisi in combattimenti a Gorlovka, villaggio nell’est dell’Ucraina, bastione dei separatisti filorussi a una quarantina di chilometri da Donetsk, verso nord.

«Secondo le prime informazioni, 13 persone sono morte, tra cui un bimbo di un anno e un altro di cinque», si legge nel comunicato diffuso dalle autorità locali. Un portavoce militare ucraino in precedenza aveva parlato di colpi sparati da lanciarazzi Grad su quartieri residenziali di Gorlovka, accusando i separatisti di essere gli autori dei lanci. Un chiaro esempio di falsifiicazione “all’israeliana”.

Centinaia di auto cariche di sfollati hanno lasciato Donetsk dopo violenti bombardamenti sulle zone periferiche della città e l’annuncio dei militari ucraini, che si dicono pronti all’assalto finale. Lo riferisce la Cnn, che sottolinea come intorno a Donetsk sia massiccia la presenza militare ucraina. I treni sono bloccati, riferisce l’emittente, e le automobili hanno dato vita a veri e propri ingorghi sulle arterie meridionali.

Sul sito della TV russa NTV si può leggere (ringraziando Fabrizio Poggi per la traduzione):

<Oggi (ieri, ndr) sono continuati i combattimenti alla periferia della città di Gorlovka. Se le truppe ucraine riusciranno a stabilire il proprio controllo sulla città, bloccheranno completamente tutti gli accessi a Donetsk. Il corrispondente di NTV Garri Knjagnitskij afferma che le truppe hanno attaccato in forze Gorlovka e conducono operazioni alla periferia della città, che rappresenta un grosso nodo viario, come anche la vicina Debaltsevo. Chi detiene il controllo di queste due città, in sostanza, controlla la camionabile Donetsk-Lugansk. Tagliando i collegamenti tra questi due grossi centri delle milizie popolari, per l’esercito ucraino sarà più facile soffocare la loro resistenza uno per volta. Per di più, le truppe controllano gli aeroporti di Donetsk e di Lugansk, che costituiscono comode piazzeforti di appoggio all’attacco.Intanto, sull’Ucraina orientale continuano a cadere bombe al fosforo. Questi ordigni, proibiti dalle convenzioni internazionali, sono ora attivamente utilizzati dalle forze ucraine. L’informazione è confermata sia dalle milizie popolari, che dallo stato maggiore russo.Secondo gli esperti militari, le armi al fosforo sono di regola usate per demoralizzare la popolazione e peggiorare la condizione umanitaria. E c’è anche un ulteriore elemento dell’impiego di tali armi – è praticamente impossibile nasconderne l’utilizzo, dato che le tracce sono inconfondibili.

Le milizie del Donbass hanno dichiarato che la scorsa notte le truppe hanno utilizzato tali bombe contro Donetsk. Al quartier generale della Repubblica popolare di Donetsk hanno raccontato della caratteristica scia luminosa e dei vasti incendi susseguenti gli scoppi.

Il Consiglio nazionale di difesa e il Ministero degli esteri ucraini sostengono che l’esercito non dispone di simili armi.Il video relativo su НТВ.Ru: http://www.ntv.ru/novosti/1162156/#ixzz38avzI9PH>

http://www.ntv.ru/novosti/1162156/

Ultime notizie dalla tv russa NTV:

<27.07.2014, 09:03

<Questa notte sono stati trasportati, dall’Ucraina in Russia, i feriti e i corpi degli uccisi. Sono stati gli ucraini a chiedere che fosse organizzato un corridoio umanitario, dal momento che i loro soldati, assediati dalle milizie popolari, non erano in grado di trasportare le vittime in zone sicure dell’Ucraina.

<21 ucraini hanno potuto varcare il confine e in territorio russo hanno ricevuto assistenza medica. Al passaggio dei soldati era presente il corrispondente di NTV Svjatoslav Gordin.

<Un soldato ucraino così parla: “Noi non abbiamo il diritto di togliere la vita alle persone o di fare del male a qualcuno; di privare qualcuno del fratello, del padre, del figlio; ciò è molto triste. Non sono nello stato d’animo di uccidere qualcuno”.

<Vasilij Malaev, della direzione di frontiera dei Servizi di sicurezza (FSB) russi per la regione di Rostov: “Da parte russa, per decisione del capo del servizio di frontiera, si sono organizzati corridoi umanitari in tre punti di accesso russi: “Kujbyshev”, “Gukov” e “Novoshakhtinsk”. Abbiamo accolto 21 soldati ucraini feriti, due di essi in modo grave, e i corpi di due soldati ucraini morti. Al momento essi, al punto di frontiera “Matveev kurgan”, vengono riconsegnati alla parte ucraina”.

<Questa missione è di natura eccezionale per le guardie di frontiera russe, ma rifiutare aiuto in tale situazione avrebbe significato condannare a fine certa i soldati ucraini.

<Dmitrij, rappresentante del servizio statale di frontiera ucraino: “Le guardie di frontiera ci hanno aperto il corridoio e prestato assistenza medica, prima assistenza. Desidero ringraziare vivamente le guardie e il pronto soccorso russi”.

<Intorno alla mezzanotte le guardie di frontiera russe hanno riconsegnato i militari feriti e i corpi degli uccisi alla parte ucraina nel punto di accesso di “Matveev kurgan”, dove la situazione, negli ultimi tempi, è rimasta relativamente tranquilla.

<Continuano aspri gli scontri tra milizie popolari e esercito ucraino nelle zone vicine al confine; alcuni reparti militari, secondo le milizie, sono venuti a trovarsi in una sacca che, per l’appunto, ha il proprio punto base sulla frontiera con la Russia e perciò i militari non hanno più terreno per la ritirata.

<Due guardie di frontiera ucraine – un ufficiale e un sergente – hanno attraversato il cordone di accerchiamento nei pressi del punto di accesso “Kujbyshev” e hanno chiesto la cittadinanza russa. I due militari non indicano il proprio nome, si coprono il volto e affermano che il comando ha dato l’ordine di tenere le posizioni il più a lungo possibile, promettendo aiuto che però non è arrivato.

<Guardia di frontiera ucraina: “Essi, ad alto livello, non sono stati in grado di prendere decisioni per salvare gli uomini. Se la loro carriera o il loro status sono più importanti della vita delle persone, allora io non capisco più nulla”.

<Anche ieri 40 soldati ucraini, come affermano le guardie di frontiera, avevano deposto le armi ed erano entrati in territorio russo, dichiarando di non voler più combattere>.

Ulteriori informazioni su НТВ.Ru: http://www.ntv.ru/novosti/1162936/video/#ixzz38eWLLBoN

 

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