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Venti di guerra. Il Giappone minaccia Cina e Nord Corea

Sta raggiungendo livelli parossistici la competizione tra Giappone – governato dall’ultranazionalista Shinzo Abe – e la Cina.
Ieri l’esecutivo di Tokyo ha dichiarato che l’atteggiamento “pericoloso” della Cina e i suoi tentativi di rovesciare il diritto internazionale nel Mar cinese orientale “potrebbero portare a conseguenze non pianificate”. Le minacce del governo del nazionalista Shinzo Abe, sono state espresse durante la presentazione dell’annuale “ Libro Bianco” della Difesa del Sol Levante, un documento di 505 pagine in cui è scritto che il Giappone è profondamente preoccupato per la dichiarazione unilaterale da parte del governo di Pechino del “ Mar Cinese Orientale” (Adiz ), avvenuta alla fine dello scorso anno. La Cina ha così rivendicato gran parte del Mar cinese meridionale, scatenando reazioni di protesta da parte del Vietnam, delle Filippine e da altre nazioni del sud-est asiatico.
“Per quanto riguarda i conflitti per interessi marittimi, la Cina ha adottato misure assertive, compreso il tentativo di alterare lo status quo con misure coercitive ( …) che è incompatibile con la legge e l’ordine internazionale esistente. Queste misure comprendono atti pericolosi che potrebbero causare conseguenze indesiderate e sollevare preoccupazioni per il futuro “, si legge nel documento.
Navi e aerei cinesi hanno regolarmente controllato l’arcipelago rivendicato da entrambi i paesi, dopo che Tokyo, nel 2012, ha nazionalizzato alcune delle isole, chiamate Diaoyu dalla Cina e Senkaku dal Giappone, che nei loro fondali ospitano ingenti giacimenti di idrocarburi e altre risorse naturali.
A giugno si è sfiorato anche lo scontro militare, quando – secondo Tokio – due caccia cinesi hanno volato a 30 metri dai suoi velivoli da combattimento in un’area in cui le zone di difesa aerea delle due nazioni si sovrappongono. Pechino ha risposto che si trattava di aerei militari giapponesi che volavano pericolosamente vicino ai loro.
Allo stesso tempo il Libro Bianco avverte che il governo della Corea del Nord “più volte usa parole e azioni militarmente provocatorie. Tali tendenze militari costituiscono un serio fattore destabilizzante per la sicurezza non solo del Giappone ma di tutta la regione e la comunità internazionale”.
Il Bilancio militare del Giappone era stato in declino fin dal 2002, ma nell’anno fiscale in corso è stato notevolmente incrementato, ufficialmente del 2,2%, in realtà di più contando gli stanziamenti all’apparato militare-industriale non conteggiati nel bilancio del ministero della Difesa.
Abe ha promesso di aumentare la spesa per le Forze di Autodifesa del Giappone. Il suo gabinetto ha deciso di spendere circa 240 miliardi dollari, tra il 2014 e il 2019, in apparecchiature militari, compresi i droni, sottomarini, aerei da combattimento e veicoli anfibi.

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