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Iraq: due città strappate allo Stato Islamico, attentati a Ramadi

Le forze curde agli ordini del governo regionale dell’Iraq del Nord e le milizie create dalle tribù sciite hanno riconquistato oggi la città di Sulaiman Bak strappandola allo Stato Islamico, smantellando una cruciale roccaforte che le milizie jihadiste controllavano ormai da undici settimane. “Sulaiman Bak è sotto il controllo delle forze alleate”, ma c’è ancora pericolo per gli ordigni che i fondamentalisti potrebbero avere disseminato, ha spiegato Shallal Abdul Baban, responsabile della vicina zona di Tuz Khurmatu, secondo il quale i combattimenti per riconquistare il villaggio di Yankaja, sempre nella provincia di Salaheddin a nordest di Baghdad, sono ancora in corso. 

Sulaiman Bek si trova vicino Amerli, città dove migliaia di civili turcomanni (o turkmeni, di religione sciita) erano intrappolati nell’assedio delle milizie jihadiste spezzato domenica dall’esercito iracheno e dai peshmerga, agevolati dai bombardamenti statunitensi e dalla pressione delle milizie popolari curde – Pkk e YPG – in diverse zone tra Iraq e Siria.

I 20mila abitanti turcomanni di Amerli, a 160 chilometri a nord di Baghdad, hanno resistito per due mesi all’assedio jihadista sopportando fame, sete ed esecuzioni di massa, finché domenica le forze antislamiste sono riuscite a penetrare in città mettendo in fuga i fondamentalisti sunniti di Al Baghdadi. «È un successo molto importante», ha esultato il generale iracheno Qassem Atta, pur ammettendo che in alcune zone della città si continua a sparare. Nella giornata di ieri è iniziata la distribuzione degli aiuti umanitari alla popolazione stremata.

Ma a ovest di Baghdad, nella provincia di Ramadi, proprio oggi due attentati kamikaze con autobomba hanno preso di mira le forze di sicurezza provocando almeno 13 morti mentre i feriti sarebbero 17. Una vettura è esplosa contro un edificio in costruzione usato come base dalle forze speciali e una seconda ha colpito uno sbarramento controllato da polizia e forze speciali. Ramadi, capoluogo della provincia di al Anbar, a maggioranza sunnita e alla frontiera con la Siria, è parzialmente in mano ai ribelli sunniti da inizio anno e le forze di sicurezza non sono riuscite a riconquistarne la totalità. Fallujah, a una quarantina di chilometri a est di Ramadi, è ugualmente caduta a inizio anno nelle mani dello Stato Islamico.
Secondo il tragico bilancio reso noto oggi dalle Nazioni Unite ad agosto in Iraq sono state circa 1420 le vittime dei combattimenti tra l’Isis e le varie forze che vi si oppongono, e 1370 i feriti, senza contare la provincia di Al Anbar.

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