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Juncker si arrende. Niente “300 miliardi per la crescita”

A quanto pare l’Unione Europea non possiede alcuna strategia d’uscita dalla profonda recessione in cui s’è cacciata, in parte a causa della crisi globale, in parte “grazie” all’austerità che doveva favorire solo la Germania.

Ricordate il “programma” con cui Jean-Claude Juncker s’era presentato per esser nominato Commissario europeo? “300 miliardi di investimenti per la crescita”, aveva giurato.

Beh, non se ne farà nulla, la Germania è contraria, altri paesi piccol ma “virtuosi” idem, quindi come non detto.

Lìidea pratica era il solito guazzabuglio di fondi sottratti ad altre funzioni per destinarli a questo scopo. Il fondo Esm (il famoso “salva stati”, in realtà utilizzato solo per salvare alcune banche private, in primo luogo tedesche) avrebbe dovuto servire per aumentare gli  investimenti nella Ue.

Ora la retromarcia, dopo  che la Germania ha preso posizione in modo addirittura (involontariamente?) ironico: ”Juncker stopperà l’idea per diverso tempo”. L’indiscrezione è stata fatta arrivare alla Frankfurther Algemeine Zeitung e tanto è bastato a far capire che non c’è trippa per gatti. Impossibile, al momento, ipotizzare che quei soldi – o almeno una parte – possano essere trovati in altro modo.
Del resto, bisogna capirlo: Juncker sta incontrando impreviste resistenze anche nella formazione della Commissione. Numerosi nomi da lui presentati come degni della carica di commissario sono stati bocciati o rimandati. E non ci tiene affatto a subire la stessa sorte.

 

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