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Le bugie di Erdogan su Kobane

Salih Muslim, co-segretario del Partito di unità democratica, principale formazione curdo-siriana, ha smentito il presidente turco Recep Tayyip Erdogan che ieri aveva dichiarato che i guerriglieri curdi, che stanno combattendo da oltre un mese contro i jihadisti dell’Isis a Kobane avevano accettato l’offerta d’aiuto da parte dell’Esercito libero siriano, insieme di formazioni armate da tempo utilizzate da Turchia e petromonarchie nel tentativo di destabilizzare il governo siriano.

“Non è vero. Non c’è nessun annuncio di questo tipo da parte dell’Esl. E’ una notizia falsa diffusa di proposito” ha detto Muslim in un’intervista all’agenzia di stampa curda Firaat ripresa dai media internazionali. “Lo scopo è confondere. Alcuni gruppi legati all’Esl già combattono con noi. Nell’eventualità di una cosa del genere vengono da noi e ci chiedono il permesso. E’ una notizia completamente falsa” ha accusato Muslim, che  si è spinto anche oltre accusando di nuovo la Turchia di soste­nere lo Stato Isla­mico per aver per­messo il pas­sag­gio di 120 mili­ziani sunniti la scorsa set­ti­mana in ter­ri­to­rio siriano. 

 “Il Pyd ha acconsentito all’arrivo di un gruppo di peshmerga, il loro numero è sceso da 200 a 150. Riguardo all’Esercito siriano libero il Pyd ha accettato il passaggio di 1.300 uomini” aveva dichiarato ieri mattina Erdogan nel corso di una conferenza stampa a Tallin, in Estonia. “Abbiamo detto a Obama che l’opzione da preferire poteva essere quella dei peshmerga o dell’Esercito siriano libero” ha detto Erdogan durante l’incontro con l’omologo lettone Toomas Hendrik trasmessa in diretta dall’emittente turca Cnn Turk.
Nei giorni precedenti Erdogan aveva dichiarato che la decisione degli Stati Uniti di lanciare armi dal cielo ai curdi che difendono Kobane (una parte delle quali tra l’altro finite proprio nelle mani dei jihadisti dell’Isis) è stata sbagliata. Erdogan ha deplorato soprattutto il fatto che una parte delle armi sia caduta nelle mani del Pyd, principale formazione curda in Siria considerata “terrorista” dalla Turchia perché gemellata con il Pkk. Il presidente turco era tornato sul transito dei peshmerga agli ordini del governo regionale dell’Iraq del Nord attraverso il confine con la Siria. “Mi riesce difficile comprendere perché Kobane sia così strategica per loro (gli Usa, ndr) visto che non vi sono civili ma 2.000 combattenti”, ha detto il presidente turco affermando di averne parlato al telefono con Barack Obama.

Intanto, stando a quanto riportato dall’agenzia di stampa curda Rudaw, l’intesa tra il Partito dell’unione democratica (Pyd) e altre formazioni curde del nord della Siria vicine invece al governo regionale curdo iracheno sarebbe stato siglato alla presenza del presidente del governo autonomo del Nord dell’Iraq Massoud Barzani, al termine di alcuni negoziati a Dohuk, nel Kurdistan iracheno. L’accordo dovrebbe prevedere la creazione di un consiglio di 30 membri, per l’amministrazione congiunta delle zone a maggioranza curda in Siria, così come la nascita di una forza militare congiunta.
Nel frattempo nella città del Kurdistan al confine tra Siria e Turchia infuriano ancora i combattimenti. I jihadisti hanno aperto il fuoco, questa mattina all’alba in direzione della frontiera con la Turchia presidiata da migliaia di soldati di Ankara mentre per tutta la notte intorno e dentro la località hanno avuto luogo intensi combattimenti. Prima i miliziani islamisti avrebbero preso una importante collina che domina la città, poi però riconquistata dai guerriglieri delle Ypg e delle Ypj curde.

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