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Assedio studentesco al parlamento di Londra: “basta tagli, giù le tasse”

Decine di migliaia di studenti di tutti gli atenei londinesi e di altre città dell’Inghilterra hanno marciato ieri pomeriggio a Londra protestando contro il governo guidato dal conservatore David Cameron, denunciando i pesanti tagli previsti dalla nuova legge di bilancio all’istruzione superiore e l’ennesimo aumento delle tasse universitarie che di fatto renderanno ancora più difficile l’accesso all’università non solo alle fasce meno abbienti della popolazione ma anche ad una parte del ceto medio. Per molti è impossibile pagare le migliaia di sterline – anche 9000, in certe università – necessarie ad iscriversi ai corsi di istruzione superiore.

Gli studenti hanno marciato per “un’università libera e gratuita – in inglese free vuol dire entrambe le cose – e per la fine dell’austerità”. La marcia è stata organizzata dalla National Campaign Against Fees and Cuts (Campagna nazionale contro le tasse e i tagli) e dalla Student Assembly Against Austerity (Assemblea Studentesca contro l’austerità) e vi hanno aderito numerose realtà studentesche locali, associazioni e gruppi di sinistra e non solo. Di fatto quella di ieri è stata la più grande protesta studentesca registrata a Londra negli ultimi 4 anni, da quando cioè Cameron è diventato primo ministro. Poche ore prima della manifestazione, i promotori della protesta avevano spiegato le loro ragioni in una lettera aperta in cui scrivevano: “oggi lanceremo la nostra campagna contro l’aumento delle tasse e i tagli all’istruzione con la più grande manifestazione studentesca nazionale da molti anni. Poiché il debito studentesco aumenta e si sono deteriorate le condizioni di lavoro, è chiaro che la mercatizzazione dell’educazione sta rendendo molto simili studenti e lavoratori. Il mese scorso, la Germania ha ridotto le tasse universitarie – provando ancora una volta che l’educazione gratuita è possibile. Se il governo aumentasse le tasse sui ricchi, o riducesse le spese militari, miliardi di sterline si renderebbero disponibili per finanziare l’educazione e gli altri servizi pubblici vitali. L’educazione gratuita non riguarda solo il denaro. Riguarda le condizioni di lavoro di coloro che rendono possibile la nostra educazione, e riguardano la democratizzazione e la liberazione dei nostri istituti e dei nostri curriculum. E’ nato un nuovo movimento nei campus universitari di tutta la Gran Bretagna. La manifestazione di oggi segna l’inizio di una nuova ondata di azioni nel tempo che ci separa dalle prossime elezioni”.

La marcia studentesca è partita a mezzogiorno da Malet Street, nel centro di Londra, ha attraversato Russel Square fino allo Strand, si è spinta a Trafalgar Square e a Whitehall, ed ha quindi circondato il Parlamento di Westminster attorno alle 16. Quando gli studenti hanno raggiunto la sede dell’assemblea legislativa l’hanno trovata completamente blindata da recinzioni, transenne e centinaia di agenti di polizia. Una parte dei manifestanti non ha gradito l’accoglienza e ha iniziato a rimuovere le transenne, scatenando così la reazione della polizia. Ne sono nati degli scontri con la polizia che ha realizzato diverse cariche contro i dimostranti nel tentativo di disperderli ma una parte degli studenti è comunque riuscita ad avvicinarsi ulteriormente al Parlamento. Alla fine i manifestanti arrestati sono stati 11 mentre scontri e tafferugli tra agenti e attivisti delle organizzazioni studentesche e politiche più radicali sono continuati fino alla sera in diverse zone del centro di Londra.

Dopo Londra, gli universitari hanno annunciato la continuazione della mobilitazione con manifestazioni già previste a dicembre in Scozia – ad Aberdeen e Glasgow – e in Inghilterra, a Newcastle, Leeds e Sheffield.

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