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“L’ALBA è un progetto di transizione al socialismo possibile”. Conferenza a Madrid

“L’ALBA è un progetto di transizione anti-capitalista, antiimperialista, verso il socialismo, un socialismo possibile, che utilizza il mercato in maniera antagonista attraverso la redistribuzione immediata della ricchezza sociale, e dimostra di essere un’alleanza sostenibile, con risultati concreti in campo sociale ed economico”.Così ha affermato l’intellettuale italiano Luciano Vasapollo, docente presso l’Università “La Sapienza” di Roma, alla conferenza “L’Alba, realtà e speranza per i popoli del mondo”, tenutasi martedì 25 novembre a Madrid, come uno degli atti commemorativi del X° Anniversario dell’Alleanza Bolivariana per i Popoli di Nuestra América, Trattato di Commercio dei Popoli (ALBA-TCP).

La manifestazione, organizzata dalle ambasciate dei paesi dell’ALBA accreditati in Spagna, si è tenuta presso la sede della Segreteria Generale Iberoamericana. Gli ambasciatori di Bolivia, Maria del Carmen Almendras, di Cuba, Eugenio Martínez, del Nicaragua, Verónica Rojas Berríos, dell’Ecuador, Miguel Calahorrano, e per il Venezuela il Sovrintendente al Commercio Julio García Jarpa, hanno presieduto l’evento. Erano presenti anche rappresentanti del mondo della cultura, docenti universitari, studenti universitari e funzionari del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione dello Stato spagnolo.

La conferenza è stata presentata dal docente di Scienze Politiche presso l'”Università Complutense” di Madrid, Marcos Roitman che, oltre al contesto della creazione dell’ALBA (in un momento in cui si sta sgretolando il progetto dell’area di Libero Scambio delle Americhe guidato da Washington), ha evidenziato la  logica martiana che ne sta alla base, e che “genera al suo interno una lotta per il nome, per l’identità dei popoli nuestro-americani, in contrapposizione anche agli iberoamericani o latinoamericani”.

Roitman ha precisato che Luciano Vasapollo, “è un intellettuale impegnato per i popoli di Nuestra América, perché li conosce e  ha vissuto con loro,  sa della loro gente, delle loro situazioni, della loro storia. Ha scritto vari testi sull’ALBA, tra cui il saggio “Pensare controcorrente”, è direttore di riviste accademiche e autore di più di 50 libri sulla realtà dell’America Latina”.

Per Vasapollo, che è anche delegato del Rettore dell’Università “La Sapienza” per i rapporti istituzionali, “Fidel Castro e Hugo Chávez, guardando al futuro, hanno impostato l’ALBA come un meccanismo di integrazione politica per poter rendere immediatamente sociale il benessere e il modello produttivo”, e perciò non è solo un modello commerciale.

L’economista ritiene inoltre che i risultati positivi dell’ALBA, in campo sociale ed economico, obbediscono a questo meccanismo che “relativizza il ruolo egemone del mercato nella sua politica di sviluppo. L’ALBA rifiuta totalmente la forma neoclassica del mercato, e nella sua struttura teorica risalta il ruolo fondamentale dello Stato all’interno dell’economia a partire dal desiderio della gente di realizzare il socialismo”.

Vasapollo ricorda che “i dati delle Nazioni Unite e della Banca Mondiale stanno dimostrando non solo che i paesi dell’ALBA stanno crescendo a livello sociale, ma che anche il maledetto indicatore del quale io non parlo, il PIL, è in crescita”. E ha evidenziato in particolare gli importanti progressi nella riduzione della povertà di Bolivia ed Ecuador da quando sono entrati a far parte dell’ALBA.

Come dati globali, ha puntualizzato che la disoccupazione è scesa completamente nei paesi dell’ALBA. In materia di istruzione, il tasso di medio di scolarizzazione è pari a oltre il 90 per cento. Cuba, Venezuela, Bolivia, Nicaragua sono classificati come paesi liberi dall’analfabetismo, riconosciuti dall’UNESCO. E in materia di salute pubblica ci sono risultati ancora più importanti.

Vasapollo ha riflettuto sul fatto che “il socialismo deve essere costruito in funzione del rapporto di forze. Sono sicuro che Evo Morales, Rafael Correa, Raúl Castro, Nicolás Maduro, hanno un’idea molto chiara del modello di socialismo al quale aspirano, ma c’è l’impero, ci sono le forze economiche, le forze militari… La guerra economica che stanno combattendo ora contro Il governo di Maduro lo dimostra fortemente”.

L’ALBA a breve diventerà un trattato

 “Attraverso un importante processo di transizione”, l’ALBA  “a breve sará un Trattato, passando da Alleanza a Trattato per i popoli di Nuestra América, questo conferirà un forte accento istituzionale all’alternativa anticapitalista” ha preannunciato Vasapollo. L’economista ha anche detto che non è possibile analizzare l’ALBA come un rapporto economico di concorrenza, ma come una capacità di difendere la sovranità delle economie degli Stati membri. “Si tratta di difendere l’economia locale, il ruolo della classe operaia e la condizione agricola dei contadini locali – che sono stati massacrati dalle condizioni imposte dalla Banca Mondiale, dal Fondo Monetario Internazionale e dall’Organizzazione Mondiale del Commercio – difendere l’autodeterminazione dei popoli, la cultura popolare”

Allo stesso modo, aggiunge Vasapollo, difendere la creatività, perché l’ALBA afferma che “gli accordi di integrazione non possono essere un ostacolo alla diffusione del processo scientifico e tecnologico, per questo è fondamentale la socializzazione della capacità intellettuale”.

Infine, il noto studioso ha osservato che “non è l’America Latina che deve guardare verso l’Europa, ma noi, la sinistra europea, che dobbiamo guardare all’ALBA e pensare a come costruire gli elementi culturali e la prospettiva per un’ALBA Mediterranea o euro-afro-mediterranea, aperta al mondo dei lavoratori e alla gente che lotta”.

Ufficio Stampa – Ambasciata Venezuelana di Spagna. 27 novembre 2014.-Traduzione di Flavia Castelli

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