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Madrid: 41 arresti per l’omicidio di “Jimmy”, tra loro fascisti, un poliziotto e un soldato

Sono in totale 41 le persone arrestate dalla Policia Nacional nella retata condotta contro alcuni dei partecipanti a quella che autorità e stampa spagnole definiscono una “rissa su appuntamento” tra tifosi di diverse squadre di calcio e che poche settimane fa ha portato alla morte a Madrid di Francisco Javier Romero Taboada alias “Jimmy”. 

Il membro dei Riazor Blues, gruppo di sinistra e indipendentista galiziano della tifoseria del Deportivo La Coruña, fu aggredito insieme ad alcune decine di suoi compagni da un centinaio di tifosi dell’Atletico Madrid e di altre squadre, fu pestato e poi gettato nel fiume Manzanarre e morì poco dopo.
Tra gli arrestati nell’ambito della cosiddetta “Operación Neptuno” ci sono, informano le autorità, una donna, tre minorenni, un Guardia Civil (corpo di polizia militarizzata) e un soldato dell’Unità Militare di Emergenza. Le ultime detenzioni risalgono proprio alle ultime ore e riguardano un residente nel municipio di Parla (a poca distanza da Madrid) noto col soprannome di “El bufalo” e per la sua militanza nell’estrema destra, e quattro abitanti di Gijón, nelle Asturie. Gli arrestati sono stati accusati di “rissa”, “detenzione illecita di armi” e alcuni di “omicidio”. Di quest’ultima accusa sono imputati due degli arrestati, tra cui “El bufalo” ritenuti gli autori materiali dell’assassinio. Secondo la polizia il tassista di Parla avrebbe avuto relazioni strette con il gruppo di tifosi dell’Atletico Madrid soprannominato Bastión, al quale apparteneva Ricardo Guerra, un fascista condannato per l’omicidio nel 1998 dell’indipendentista e antifascista basco, oltre che tifoso della Real Sociedad, Aitor Zabaleta.
Il giorno stesso dell’omicidio erano state arrestate 21 persone, per lo più tifosi del Deportivo, denunciati e rimessi quasi subito in libertà.
Così come i due presunti autori materiali, anche la maggior parte degli altri arrestati sono membri del gruppo di estrema destra della tifoseria dell’Atletico Madrid denominato “Frente Atletico”. Poi ci sono quattro componenti della tifoseria di estrema destra dello Sporting di Gijón, appartenenti a un gruppo denominato Ultra Boys accorsi a Madrid per ‘dare una lezione’ ai rossi del Riazor Blues e man forte ai camerati del Frente Atletico.
Nella perquisizione del bar El Duraton, che si trova a poche centinaia di metri dallo stadio dove avvenne l’aggressione, e luogo abituale di ritrovo degli estremisti del Frente Atletico, i poliziotti hanno trovato numerose spranghe e bastoni.
Le autorità insistono sul fatto che la “rissa” fu il risultato di un appuntamento che le varie tifoserie di estrema destra e di estrema sinistra si erano dati in precedenza alla fermata dei pullman attigua allo stadio principale di Madrid, il Vicente Calderon, la mattina del 30 novembre, a poche ore dall’incontro tra Deportivo e Atletico, basandosi sul fatto che tra gli arrestati c’era anche un componente dei Bukaneros, gruppo di estrema sinistra del Rayo Vallecano (una delle squadre della capitale iberica). Ma i Riazor Blues negano la circostanza così come i Bukaneros, secondo i quali l’arrestato attribuito dalla polizia al loro gruppo in realtà non lo è affatto.

Aggiornamento del 18 dicembre – Questa mattina la polizia spagnola ha arrestato altre 17 persone, tutti tifosi del Deportivo e aderenti al gruppo dei Riazor Blues, che secondo l’accusa avrebbero partecipato alla “rissa” e sarebbero stati individuati attraverso l’esame da parte della polizia scientifica delle numerose immagini riprese il 30 novembre dalle telecamere di sorveglianza e da alcuni cellulari. Diventano così 58 gli arresti effettuati nell’ambito della cosiddetta “Operacion Neptuno”. Tre dei quali – membri del gruppo di estrema destra Frente Atletico e residenti in due diversi comuni dell’interland di Madrid – vengono ritenuti gli esecutori materiali dell’uccisione del 43enne galiziano.

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