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Uruguay. Il Frente Amplio verso la formazione del suo terzo governo

Reportage dall’Uruguay. Il 26 ottobre 2014 si sono svolte in Uruguay le elezioni  nazionali per eleggere il parlamento e la presidenza. Il Frente Amplio  ha ottenuto la maggioranza parlamentare con  il 47,8% dei voti; il Partido Blanco ha avuto il 30,9% dei voti, il Colorado il 12,9%; il Partido Independiente e la Union Pdpolar hanno ottenuto rispettivamente il 3,1%  e l’1,1 (questi due ultimi facevano parte già prima del FA); il Partito Ecologista lo 0,8 e il Partido de los Trabajadores (trotzkista) lo 0,1%.

Nel Parlamento  i seggi vengono distribuiti in questo modo:

Senatori: FA 15 senatori su 99, il Partido Nacional 10 , il Colorado 4, e il Partido Independiente 1.

Deputati: FA 50 su 99, il PN 32, Il PC 13, il PI 3 e la Union Popolar 1.

Contemporaneamente si è svolto un referendum per abbassare l’età punibile,  ma la proposta ne è uscita battuta. 

Le previsioni dei sondaggi erano che il FA avrebbe perso la maggioranza parlamentare e il referendum avrebbe sancito il trionfo dei Sì  all’abbassamento dell’età punibile. Si valuta che  le società che effettuano i sondaggi  abbiano voluto condizionare l’opinione pubblica dando  per sconfitti il FA e il fronte del No nel plebiscito.

La parola d’ordine del referendum era “No all’abbassamento dell’età punibile”. Si è creata una commissione composta principalmente da giovani, a cui va riconosciuto di aver svolto un lavoro straordinario in tutto il paese, con riunioni, lavoro casa per casa, manifestazioni.  La commissione ha dimostrato una capacità enorme di operare: nonostante la sua eterogeneità e le differenze interne, essa  è riuscita ad integrare organizzazioni differenti con l’obiettivo comune di difendere  gli interessi dei giovani. E’ stato un esempio per gran parte della società  e soprattutto per il mondo politico, e ha dimostrato che si può riuscire a lavorare insieme rispettando la diversità. Il fatto che siano stati i giovani i principali protagonisti di questa campagna, quelli che ne hanno portato la bandiera,  dimostra la loro potenzialità: avendo convinzione e idee chiare, si può ribaltare un risultato potendo essere attori principali della campagna politica; è una grande speranza per il paese, e, ancora  una volta, le organizzazioni sociali hanno dato il principale contributo alla difesa di un Uruguay più giusto.

Nonostante la vittoria, è preoccupante l’alta percentuale che  ha votato per il Sì: il 47% dei votanti ha espresso la convinzione che i minori possano andare in carcere come i maggiorenni. Il No rappresenta il modello di paese che vuole il FA, un paese dove ci sia spirito di  convivenza e dove il problema sicurezza sia affrontato come un problema comune, inseparabile dai problemi di carattere socio-economico. E’ stato anche un momento di discussione sul problema sicurezza, sul ruolo, le opportunità e lo spazio che hanno i giovani,  sulle risposte da dare ad una situazione di cui la società stessa è largamente responsabile.

Poichè nessun partito  ha raggiunto il 50 % + 1 dei voti, il 30 novembre si è andati al ballottaggio per la scelta della presidenza, nonostante l’ampia maggioranza ottenuta dal FA. Si sentiva la sicurezza che avrebbe vinto il candidato del FA, Tabarè Vazquez, già  Presidente nel primo governo del FA nel 2005. A giugno i partiti avevano selezionato i loro candidati; il FA aveva due aspiranti alla Presidenza, Tabarè Vazquez e Costanza Moreira, già senatrice, politologa, giornalista. E’ stato scelto Tabarè Vazquez, che contava sul consenso della maggior parte delle componenti del FA, ma Costanza Moreira ha rappresentato lo spirito di cambiamento dentro il FA, un avvicinamento con le organizzazioni popolari, un FA che fosse frutto d’una maggiore partecipazione della base nella discussione e nel da farsi. Costanza ha ottenuto il 20% dei voti, ma la partecipazione generale alle selezioni  interne (in cui la partecipazione al voto non è obbligatoria) è stata molto ridotta. Da lì è nata la proposta d’unione  di diversi settori, che hanno costituito la Casa Grande, in cui sono rappresentati il PVP (Partito per la vittoria del Popolo, ex Espacio 567), Alternativa Frenteamplista, Izquierda en Marcha, Izquierda Programmatica e una gran parte di indipendenti). Come forza politica  organizzata c’è soltanto il PVP.

Quando arrivo a Montevideo l’8 novembre, vedo un clima già festoso; dalle case e dalle macchine sventolano le bandiere del FA, si sentono i clacson di saluto tra le macchine frenteampliste.  Giovedì 27, alla manifestazione di chiusura della campagna elettorale,  ho visto che  un popolo intero voleva la vittoria del FA. Era emozionante vedere sventolare le bandiere, le facce dipinte con i colori del FA, l’allegria contagiosa di anziani, giovani e meno giovani, bambini. Mi ha colpito molto la grande partecipazione dei giovani, che con allegria e fiducia cantavano e ballavano. C’è stato uno spettacolo musicale,  modesti rivenditori di salsiccia, wurstel, torte fritte, ecc. Per me che arrivavo dall’Italia, dove non abbiamo niente da festeggiare,  è stato meraviglioso partecipare  all’allegria per la vittoria di una forza progressista che, con tutti i suoi limiti ed errori, ha cambiato in meglio la realtà di un paese.

Il 30 novembre  ballottaggio tra Tabarè Vazquez  e il candidato del Partido Nazional, Lacalle; si vota sotto una pioggia torrenziale e con le strade allagate, e noi in ciabatte  (per fortuna faceva caldo) ci incamminiamo per andare a votare. Il FA ottiene il 53,6 %  dei voti e il Partido Nacional il 41,1, nonostante molti del Partido Colorado abbiano  votato il candidato Lacalle del Partido Nacional; 5,3% sono stati i voti bianchi e nulli. Così il futuro Presidente sarà Tabarè Vazquez, che sostituirà Josè Mujica (in Uruguay non  è prevista la rielezione). Il voto per il FA non è alla persona, ma un voto alla coalizione: per questo si è ottenuto un risultato così buono.

Tre fattori sono stati molto importanti in queste elezioni.

Molto importante è la crescita del FA fuori Montevideo. L’Uruguay è diviso in 19 dipartimenti e il FA ha trionfato in 14 di essi, mentre nel governo precedente il FA era maggioranza in 4 dipartimenti; questo indica un cambiamento radicale, giacché il resto del paese al di fuori della capitale era legatissimo ai partiti tradizionali. Ha aiutato molto la legge delle otto ore per il  lavoratore rurale  e il decentramento dell’Università, che ha portato cultura ed informazione. Il FA è stato per le strade, dice una frenteamplista del Dipartimento di Salto, e ha risposto alla gente con responsabilità e serietà, informando sugli obiettivi raggiunti e sulla necessità di difenderli per non fermare il processo di cambiamento.

L’altro fattore importante è la partecipazione giovanile; 6  giovani su 10 hanno votato per il FA e a Montevideo la cifra sale a 7. I giovani delle redes freanteampliste  hanno fatto un lavoro straordinario, introducendo nel modo di fare politica l’innovazione e la critica. Pedro Hernàndez, di Izquierda en Marcha, afferma: “La campagna PONE TERCERA (Fa’ tre, con riferimento al terzo governo del FA) della gioventù frenteamplista ha messo in evidenza come in altri paesi latinoamericani  le elezioni siano state vinte dalle forze progressiste, frenando gli attacchi della destra. Gli obiettivi raggiunti non ci liberano dall’offensiva di una destra che vuole bloccare i cambiamenti: c’è bisogno di creare un modello di sinistra che salvaguardi tutto quello che si è ottenuto e permetta di avanzare per superare il capitalismo. Dobbiamo costruire una nuova forma di politica nella sinistra, qualcosa di nuovo a partire  dalle diverse forme di pensiero con un fine comune, cosa possibile solo con una struttura sufficientemente flessibile. Dobbiamo applicare una nuova forma che parta dai movimenti sociali, dai lavoratori. E’ la gente mobilitata che genera proposte, insieme con chi dal governo ha il compito di realizzarle.  Dobbiamo costruire guardando a quello che manca con una mobilitazione permanente, cercando di lasciare da parte il conformismo che non mobilita. Dobbiamo essere molto rigorosi con noi stessi, proporci come esempio anche nella vita privata, familiare e lavorativa. L’obiettivo è fare avanzare la nostra forza politica, che deve andare al di là delle frontiere approfondendo  i cambiamenti con i fratelli dell’America Latina”.

Terzo fattore: la presenza della lista Casa Grande, che ha portato Costanza Moreira al Senato e ha ottenuto più di 80.000 voti, un senatore e due deputati. Afferma Pablo Anzalone, segretario del PVP (Partito per la Vittoria del Popolo): “E’ stata una esperienza di lavoro collettivo, di mobilitazione politica che ha posto le fondamenta  per la creazione di un movimento che raccolga diverse esperienze e identità senza pretendere di annullarle, ma evidenziando il potenziale di una azione comune. L’esempio del No all’abbassamento dell’età punibile dimostra che le campagne di massa sono uno strumento formidabile di lotta ideologica e di educazione politica. Questo risultato non dovrebbe generare un atteggiamento conformista e acritico che non ci ha fatto bene nel passato. C’è molto da fare nell’azione politica  permanente, nel dibattito ideologico sui valori e sul progetto di paese. La popolazione deve essere protagonista dei cambiamenti per ridurre la distanza tra governo e popolazione. Il popolo ci ha dato la possibilità di farlo”.

In Italia si conosce e si acclama giustamente la figura di Josè Mujica, che  ha avuto il merito di far conoscere un paese e una realtà sconosciuti al mondo. Grazie all’energia di Mujica molte cose sono state portate avanti, ma il FA rappresenta uno sforzo collettivo. Ha un programma che viene discusso nei Comitati di Base e successivamente approvato in un congresso, un processo di partecipazione continuamente in discussione.

Il FA ha assunto il governo nel 2005, in un contesto di crisi frutto della politica economica, sociale e culturale  generata dai partiti tradizionali. La povertà aveva raggiunto  40 uruguayani su 100, e l’indigenza, nel 2004,  1 su 20.

In questi 10 anni di governo del FA, le entrate delle famiglie  sono aumentate del 50 % come conseguenza della maggiore occupazione, di migliori salari e maggiori prestazioni sociali; in particolare sono migliorati i salari più bassi.   Nel 2011 i salari più alti sono cresciuti del 4,3%,  mentre il 20% dei salari più bassi del 15%.

I benefici sociali come l’assistenza sanitaria e il sussidio per disoccupazione ora riguardano strati più ampi della società,  generando migliori condizioni  per il diritto alla pensione. Per la prima volta sono stati riconosciuti i diritti fondamentali a chi mancava di tutele. Esempi di questo sono la legge che regola il lavoro domestico e quella che protegge il lavoratore rurale, settori oggi garantiti dai Contratti collettivi  di Lavoro, che erano stati tutti  eliminati dai governi precedenti.

Crescono gli iscritti al BPS (Banco Previdenza Sociale, il nostro INPS) come risultato  della crescita dell’attività economica, che ha generato altri posti di lavoro e ha permesso di aumentare il numero di iscritti al sindacato; il numero dei lavoratori non registrati è diminuito di un terzo, il salario  minimo si è triplicato, la disoccupazione ha toccato il minimo storico del 6 %;  dal 2004  le pensioni sono aumentate del 48%.

Tutta la popolazione ha la sicurezza dell’assistenza sanitaria nazionale, anche se ci sono ancora miglioramenti da fare. Il sistema nazionale di  salute integrato assicura un’assistenza pubblica molto migliore, che comprende anche situazioni  problematiche che prima non erano incluse, come la salute mentale e la salute sessuale e riproduttiva,  garantendo informazione, prevenzione e assistenza nel caso in cui la donna decida l’interruzione della gravidanza. Le diverse forme anticoncezionali sono gratuite. Sono previsti anche programmi contro la violenza domestica.

Sul piano educativo il bilancio destinato all’istruzione è salito al 4,5% del PIL e il nuovo governo promette di arrivare al 6%. Questo ha permesso di aumentare i salari del 50%, anche se gli stipendi degli insegnanti, che erano bassissimi, non sono ancora adeguati. Sono stati ristrutturati gli edifici scolastici, se ne sono costruiti altri. C’è stata una forte inversione di tendenza in questo campo, ma  ancora non è sufficiente.

Il biglietto dell’autobus per gli studenti  è gratuito. Ogni studente ha una tessera che gli permette l’ingresso gratuito ai concerti  e al teatro. Aumenta il numero di iscritti alla scuola media  e all’università, che è completamente gratuita. In Uruguay  ci sono stati sempre corsi notturni, anche di liceo,  per lavoratori-studenti. Si è sviluppata l’istruzione materna, che era praticamente inesistente.

Grazie al Plan Ceibal ogni scuola elementare e media è dotata di un computer con accesso ad internet e può connettersi con tutte le reti aperte in tutti gli istituti del paese. Il programma di alfabetizzazione digitale cerca di diffondere l’uso e l’accesso  alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.

Si è sviluppata l’alfabetizzazione per adulti, e il programma studio e lavoro per studenti dai 16 ai 20 anni, sulla base di un contratto che prevede diritti ed obblighi.  Si lavora per  recuperare i giovani che hanno abbandonato gli studi. E’ molto importante lo sviluppo dell’istruzione rurale, che in Uruguay prevede l’istituzione del maestro rurale con una impostazione specializzata secondo l’ambiente e i bisogni dei bambini della campagna.

Il problema più urgente è l’abbandono scolastico, che va affrontato con interventi presso  le famiglie carenti culturalmente, spesso situate  nelle zone marginali. Ci sono insegnanti che si preoccupano di seguire tutte queste situazioni tramite progetti educativi. La dittatura ha lasciato molti segni nella società e la trasformazione di questa situazione è possibile solo con un percorso lungo.

Una nuova gestione pubblica delle imprese ha portato alla crescita, ad una migliore qualità e allo sviluppo delle imprese pubbliche già da sempre esistenti.  C’è stato  anni fa un referendum per eliminarle ma la proposta è stata fortunatamente bocciata.  Il FA  crede nello Stato al servizio della cittadinanza e ha chiuso con le vecchie  pratiche che facevano dello Stato un insieme di compartimenti isolati, senza coordinamento, buoni solo ad alimentare il clientelismo. L’obiettivo è quello di unire gli sforzi per rafforzare una gestione pubblica efficiente. Si sono implementate importanti riforme come la riforma della salute, la riforma tributaria e quella della casa. L’ingresso nell’amministrazione pubblica viene regolato attraverso un sistema omogeneo e trasparente. Si sono create altre organizzazioni statali che sostengono lo sviluppo di una gestione pubblica. Sono esempi dei passi avanti  nelle imprese pubbliche  ANTEL, la compagnia pubblica di telecomunicazioni con lo sviluppo della fibra ottica e dei pannelli solari nelle scuole, ANCAP (combustibili), che dal 2005 si è impegnata nello sviluppo di biocombustibili con la priorità della canna di zucchero,  o il Banco della Repubblica, che si è consolidato come una delle banche con maggior rendita del paese.

Si sono sviluppati parchi eolici e nel 2015 il 30% dell’energia sarà eolica. 

Sul piano economico, si è ridotto il debito pubblico e si cerca di  indirizzare la spesa pubblica verso aree di sviluppo economico e sociale, con una maggiore attenzione ai settori più svantaggiati.

Si è ridotta l’evasione fiscale, grazie anche a una riforma tributaria (IRPEF) più equa. L’esportazione  è stata diversificata tanto in prodotti  quanto in paesi destinatari. La produzione e l’impiego hanno avuto una inversione di tendenza soprattutto nei settori che applicano innovazione tecnologica.

Rispetto ai diritti umani si è avuto un chiaro cambiamento politico. Il primo governo del FA ha applicato l’articolo 4 della legge di  “caducidad”, e si  assiste con grande commozione  al ritrovamento dei resti dei compagni desaparecidos, seppelliti in zone militari. Alcuni dei principali responsabili sono stati condannati e sono tuttora in carcere. CRYSOL (l’organizzazione che raggruppa  gli ex-prigionieri politici), insieme all’avvocato Oscar Lòpez  Goldaracena, ha presentato  nel 2007 un progetto di legge che raccoglie le proteste delle vittime del terrorismo di Stato; esso prevede un risarcimento integrale che garantisca la pensione agli ex-prigionieri  e agli esiliati. Vi hanno lavorato, oltre ai promotori, il PIT_CNT, il Ministero del Lavoro e la sicurezza sociale.

Crysol è stata tra i fondatori del Museo della Memoria, che custodisce la storia del periodo brutale della dittatura costituzionale e della dittatura civico-militare, che  governò il paese dagli anni ’70 al 1985. Si lavora per il recupero dei posti simbolici  per la memoria collettiva (luoghi di tortura, carceri, luoghi di repressione). E’ nato il Memorial dei Fucilati di Soca (località del Dipartimento di Canelones) e la strada statale del Comune di Canelones è stata rinominata nel 2013 “Cammino dei Fucilati”.

E’ sorta una associazione di pensionati che lavora nel campo dei diritti umani con le parole d’ordine “verità, giustizia, mai più terrorismo di Stato”.

Nel 2009, in occasione delle elezioni nazionali, si è svolto il referendum sulla ley de caducidad, in cui il 48% degli aventi diritto ha votato per annullarla. La sconfitta va attribuita soprattutto al voto esterno a Montevideo (dove invece ha vinto il sì all’annullamento), ma da poco la ley de caducidad è stata sostituita con la ley interpretativa 18831. La Suprema Corte di Giustizia ha dichiarato incostituzionali due degli articoli della legge,  ma non quello che stabilisce il diritto  dello Stato di punire i delitti di lesa umanità, per i quali non è più ammessa la “caducidad”. A febbraio 2011 c’è stata  la sentenza Gelman, la prima sentenza (ed unica per adesso) con la quale la Corte Interamericana dei diritti umani ha condannato lo Stato Uruguayano per gravi violazioni dei diritti umani relativi al periodo del terrorismo di Stato. Una sentenza molto importante perché, nel caso concreto di sequestro e  assassinio di una minorenne, la nuora di Juan Gelman (poeta e scrittore argentino), stabilisce determinati obblighi di carattere generale rispetto a gravi violazioni dei diritti umani;  ordina allo Stato Uruguayano di eliminare le difficoltà e gli ostacoli all’indagine e stabilisce che per tali delitti non si possa applicare la prescrizione; decreta inoltre che la ley de caducidad è priva di fondamento giuridico. Tutto in sintonia con altre condanne, come quelle al Perù e al Brasile.

Una parte dello Stato, la Suprema Corte di Giustizia (in maggioranza di destra), e alcuni tribunali non riconoscono la sentenza Gelman e considerano questi delitti caduti in prescrizione, essendo trascorso tanto tempo,  o li giustificano col pretesto dell’obbedienza a ordini superiori. Molti delitti vengono considerati non di lesa umanità e pertanto prescrivibili. Un altro problema è che il Ministero della Difesa non collabora dando informazioni che aiutino l’indagine, anzi oppone ritardi e omissioni, e lo Stato non si preoccupa abbastanza che venga applicata la sentenza Gelman. Si sono fatti passi avanti ma oggi ci sono varie difficoltà  che fanno sì che la lotta per la verità e la giustizia debba continuare, con il contributo fondamentale di organizzazioni sociali, partiti, familiari, del sindacato PIT-CNT (Centrale unica dei lavoratori), di giudici coraggiosi. Tutti  sono impegnati fino in fondo a proseguire la lotta.

La maggiore attenzione all’ambiente ha comportato la creazione di nuovi posti di lavoro. In questo ambito ci sono due proposte sulle quali c’è un’ampia discussione all’interno del FA.

Una è la miniera a cielo aperto, a cui però si oppongono gli ambientalisti e una parte del FA a causa del rischio di un disagio ambientale profondo. Il governo e la parte del FA che difende la miniera affermano che si potrà realizzare nel rispetto dei parametri di sicurezza ambientale, e che costituirebbe un’opportunità di sviluppo economico. Per adesso si attende che il governo informi adeguatamente sui rischi ambientali, come hanno chiesto i movimenti ambientalisti, e perciò il progetto per adesso è fermo.

Un’altra proposta  è la costruzione di un porto con acque profonde nel dipartimento di Rocha,  zona  meravigliosa dal punto di vista turistico, con una natura incontaminata e selvaggia. Questo porto  amplierebbe enormemente le possibilità di comunicazione con il Brasile, da dove potrebbe arrivare una gran parte della produzione di Matogrosso. Chi vive a Rocha e difende il turismo ecologico si oppone al progetto perché pensa che ne uscirà rovinato il paesaggio.

L’organismo DINAMA (Direzione generale del Medio Ambiente)  sarebbe il più indicato per  studiare i rischi ambientali e valutare uno sviluppo eco-sostenibile, ma è un organismo nuovo, che  conta  pochi tecnici specializzati che possano dare un’informazione obiettiva. La popolazione delle zone interessate è divisa tra chi non vuole cambiamenti e chi invece vi vede nuove opportunità di lavoro.

Liliàn Celiberti di Alternativa Frenteamplista afferma:.” Per Il FA non esiste contraddizione tra crescita, sviluppo, cambiamenti tecnologici, salvaguardia ambientale e uguaglianza. Tutti questi elementi sono in correlazione, perchè tutti contribuiscono allo sviluppo sostenibile. Secondo il programma del FA è impossibile operare cambiamenti radicali nei  rapporti sociali  e nel benessere  senza crescita economica. Per  questo il dibattito è centrale per chi pensa, come noi, che è possibile costruire alternative al capitalismo e politiche pubbliche che non promuovano il consumismo e lo sfruttamento eccessivo  della natura. La natura deve essere considerata come un bene dell’umanità”.

L’approvazione della legge sulla regolarizzazione della cannabis, il matrimonio ugualitario per tutti e la legge sull’interruzione volontaria della gravidanza hanno dato prestigio internazionale all’Uruguay nel campo dei diritti umani.

La politica estera ha fatto molti passi in avanti. L’Uruguay ha proposto il rafforzamento del Mercosur e ha intensificato i rapporti con tutti i paesi dell’America Latina e tutti i suoi organismi, dando contributi importanti. C’è un’intensificazione degli scambi commerciali con tutti i paesi del mondo. Nel corso del primo governo del FA sono stati ristabiliti i rapporti diplomatici con Cuba, con cui ci sono importanti scambi culturali, come  ad esempio nella campagna “Yo sì Puedo” (Io posso), campagna d’alfabetizzazione realizzata con l’aiuto di maestri comunitari.  Dal punto di vista medico, Cuba e Uruguay hanno cooperato nella “operacion milagro”, con l’intervento dei medici cubani che hanno operato nell’ospedale oculistico, vecchia struttura trasformata ad hoc per quel motivo. Grazie a questo programma anche i poveri  hanno potuto operarsi gratuitamente di cataratta.

Con il Venezuela ci sono  ampi scambi commerciali; il Venezuela ha aiutato nel recupero di vecchie fabbriche in disuso e  dell’Ospedale Universitario.

La politica estera si è distinta anche nella solidarietà verso i profughi siriani. Centocinquanta famiglie siriane profughe sono state accolte con la sola condizione che almeno uno dei richiedenti asilo avesse l’età per lavorare. Un altro aspetto è l’arrivo di 6 prigionieri da Guantanamo che da pochi giorni circolano liberi in Uruguay. Gli Stati Uniti chiedevano la libertà vigilata per 2 anni, ma il Presidente Mujica si è opposto.

Mentre ero in Uruguay è arrivato in visita l’Ambasciatore della Palestina. Il  29 novembre, giornata internazionale di solidarietà con la Palestina, la  Commissione d’ appoggio al popolo palestinese ha organizzato una cerimonia con la deposizione di una corona di fiori al monumento di Antigas, eroe nazionale. La corona di fiori  rappresentava la bandiera della Palestina ed era portata dai Blandengues, corpo di polizia che ha partecipato alla lotta per l’indipendenza insieme a Antigas e che oggi fa parte delle forze di polizia del  governo.  

Il 3 dicembre c’è stato un incontro molto partecipato in una sala del Parlamento; l’Ambasciatore di Palestina nel suo discorso ha riferito su tutte le richieste dei palestinesi e ha fatto una dura denuncia dello Stato di Israele e della sua politica. Sono intervenuti il primo deputato, il vice-Ministro degli esteri, una rappresentante delle NU che ha letto un messaggio del Segretario Generale delle NU Ban Ki Moon e una rappresentante della Commissione d’appoggio al popolo palestinese, che ha pronunciato un duro discorso di condanna della politica terrorista di Israele.

La nomina dell’Ambasciatore, a cui si stava lavorando da anni, è un passo molto importante nei rapporti Uruguay-Palestina ed è  nello spirito internazionalista dell’Uruguay.    

La situazione generale è di un chiaro avanzamento della popolazione e del paese, ma ancora c’è molta strada da fare. Gruppi interni al FA  vogliono recuperare un rapporto diverso che parta dal basso e vigili sull’applicazione del programma del FA, con un atteggiamento critico ma costruttivo, non passivo. Ho visto che si discute molto. E’ difficile, ma è anche una sfida, arrivare ad un equilibrio tra tutte le opinioni, fare spazio allo spirito di cambiamento e a idee nuove  che permettano una partecipazione dal basso.

 

Dal bilancio di Espacio 567-PVP (FA): “C’è bisogno di uno strumento per il lavoro quotidiano che non disdegni la lotta elettorale ma vada più in là. Con la lista Casa Grande di Costanza Moreira  vogliamo contribuire portando la nostra esperienza storica e la nostra lotta per i diritti umani nel  movimento operaio e nelle strutture dei   quartieri. Vogliamo continuare a fare una proposta forte di partecipazione sociale e politica, assumendoci un impegno di lavoro dentro il Frente Amplio e condividendo la gestione di governo su questioni difficili come la droga e i rapporti internazionali. La sfida è promuovere la costruzione di un spazio politico che vada al di là dell’aggregazione elettorale; lavorare con tutti i componenti dello spazio Casa Grande (FA) per elaborare una linea politica nazionale; proporre  dibattiti e lavorare per l’articolazione tra organizzazioni  sociali e FA per promuovere da protagonisti la partecipazione nei cambiamenti”.

 

Il governo eletto si insedierà il 1° marzo 2015; Tabarè Vazquez ha nominato già i ministri, fra qualche polemica: il Movimento di Partecipazione Popolare ha  avuto il 40 % dei voti all’interno del FA  ma solo 3 ministri; non piace il Ministro degli Affari Eteri. Insomma, il percorso continua, e sarà compito dei movimenti dal basso e dei Comitati  di base di stare  allerta  e agire affinché il programma del FA votato dai delegati sia portato avanti.

 

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