Menu

Fidel è vivo, alla faccia dei vermi

L’unica certezza della vita è che prima o poi finisce. Nel frattempo si può e si deve vivere, come se fossimo immortali, tenendo alta la testa in difesa dei valori in cui crediamo. Anche se non siamo la prima potenza del mondo.

E’ la lezione che ci è sempre arrivata da Cuba, e soprattutto da Fidel, così come dal “Che”.

Deve essere per questo che per la centesima volta Fidel è stato dato per morto. E in molti, in buona o cattiva fede, ci hanno creduto. Dai giornali dei “gusanos” (vermi, né più né meno) rifugiatisi a Miami e al soldo della Cia, dei Soros, della mafia cubano-americana, di chi ha comunque soldi da buttar via. Prima o poi, come accade agli orologi rotti (due volte al giorno danno comunque l’ora giusta, seppur senza saperlo), ci indovineranno. Nel frattempo, il loro odio tiene in vita il più grande dei rivoluzionari viventi.

La notizia della sua morte è stata smentita direttamente dal figlio di Raul, in serata, dopo una giornata di speranzosi messaggini in giro per le redazioni mondiali. Vi proponiamo qui, a titolo di puro esempio (e neanche dei peggiori), il lancio serale dell’Ansa. Che doveva infine arrendersi all’ufficialità della centesima smentita. Abbiate pazienza, gusanos… Prima o poi potrete festeggiare. Ma non vincerete mai.

“Fidel è morto, Fidel è morto!”: la prolungata assenza dell’ex presidente cubano, che non si vede in pubblico da un anno, ha scatenato negli ultimi giorni una ridda di voci e illazioni sulla sua salute malandata, che ha toccato l’apice nelle ultime 24 ore, quando si sono moltiplicate le notizie su un presunto annuncio ufficiale del decesso dell’88enne leader rivoluzionario, smentito però dal governo dell’Avana. Il figlio del presidente Raul Castro, e nipote di Fidel, ha poi chiuso la vicenda – almeno per ora – assicurando che lo zio “è in buona salute”. Tutto è nato dall’assenza fin troppo evidente di Fidel a una serie di avvenimenti di rilievo a Cuba: l’anziano “Lìder Maximo” non ha commentato l’annuncio della normalizzazione dei rapporti con Washington fatto da Barack Obama e da suo fratello Raul, e non si è fatto vedere assieme ai cinque agenti dell’intelligence cubana liberati dagli Usa come segnale di disgelo con l’Avana e celebrati dalla propaganda ufficiale come gli “eroi di Miami”. Nemmeno le cerimonie che hanno segnato il 56° anniversario dell’entrata all’Avana delle forze rivoluzionarie, guidate da Fidel stesso, hanno registrato la sua presenza, mentre la sua ultima “riflessione” pubblicata dalla stampa cubana risale ormai allo scorso 17 ottobre. Così, il Diario de Las Americas e il Diario de Cuba, pubblicati all’estero, hanno concluso che Castro in realtà era morto, aggiungendo che il governo cubano aveva convocato una conferenza stampa speciale per oggi, mentre a Santiago de Cuba era stata proibita la circolazione nella zona del cimitero dove si troverebbe la sua futura tomba. Sui social network, poi, si sono inseguiti versioni ancora più audaci, talora inverosimili. L’ex sindaco antichavista José Gregorio Briceno ha parlato di “aerei carichi di militari cubani che stavano partendo” dagli aeroporti venezuelani, mentre il blogger dissidente Yusnaby Perez sosteneva che il presidente venezuelano Nicolas Maduro stesse “arrivando urgentemente all’Avana, su ordine di Raul Castro”, chiedendosi poi: “Annunceranno insieme la morte di Fidel?”.

 Alcune voci dell’opposizione cubana si sono mostrate più caute. 14ymedio, la testata digitale fondata dalla blogger Yoani Sanchez, ha pubblicato un articolo nel quale si affermava che “negli ultimi giorni erano ricomparsi rumors” sulla presunta morte dell’uomo che ha dominato Cuba per mezzo secolo, ma si riportavano anche dichiarazioni di cittadini comuni che ricordavano di aver “perso il conto delle volte che si è già sepolto” l’anziano leader. Il dubbio è durato qualche ora. Poi, questa mattina un portavoce ufficiale ha smentito che fosse stata convocata una conferenza stampa per oggi, e poco dopo Alejandro Castro Espinos, figlio del presidente Raul e nipote di Fidel, ha assicurato dalla Grecia che l’anziano leader sta bene e che egli lo avrebbe visto a Cuba appena due giorni fa. In effetti, nessuna immagine è stata diffusa per suffragare le smentite. D’altra parte, per le strade dell’Avana oggi non si notava niente di strano tale da accreditare un evento di portata epocale. Un cubano che non ha voluto essere identificato ha commentato la cosa con ironia all’ANSA: “All’estero stanno sempre ad ammazzare Fidel”, ha tagliato corto, “adesso vedrete come ricompare ancora una volta e se la ride”. Dalla sua pagina Twitter, Yusnaby tuttavia non demorde: “Stiamo aspettando l’annuncio ufficiale della morte di Fidel”, ha insistito il blogger, ammettendo del resto che la notizia, se anche vera, potrebbe “tardare giorni. O magari anni”.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *