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Guerra di hacker. Oscurato sito del Comando statunitense per Medio Oriente

C’è aria di fortissimo imbarazzo al Pentagono. Ieri 12 gennaio, degli hacker simpatizzanti o attivi nei jihadisti dell’Isis hanno hackerato l’account twitter del USCentcom, il Comando Centrale del dipartimento della Difesa degli Stati Uniti per il Medio Oriente. Nei tweet, i sostenitori dell’Isis hanno inneggiato ad Allah e minacciato attacchi contro i militari americani.
Dopo parecchie ore di oscuramento è arrivata la comunicazione del Comando statunitense, anche questo con il tweet “Siamo tornati”, attraverso cui il Centcom ha comunicato di aver riattivato il proprio account dopo l’attacco subito.
Il comando centrale Usa, più noto come Centcom, è la struttura che coordina le operazioni militari della “coalizione dei volenterosi”(Usa, Gran Bretagna, Francia, Italia ma anche Arabia Saudita, Turchia, Qatar) in Medio Oriente. Gli altri comandi strategici Usa per aree geografiche sono l’USEcom (per l’Europa) e l’USAfricom (africa).
“In nome di Allah, il Compassionevole, il Misericordioso, il cyber califfato continua la cyber jihad”, recitava uno dei tweet dei pirati informatici aggiungendo un minaccioso “Soldati americani, stiamo arrivando, guardatevi le spalle”.  “Isis è già qui, siamo nei vostri computer, in ogni base militare”, era il testo in un altro messaggio, con tanto di immagine tratta da una webcam all’interno di una struttura militare.

Questa è la comunicazione apparsa sul sito del Comando centrale statunitense per il Medio Oriente

We’re back! CENTCOM temporarily suspended its Twitter account after an act of cybervandalism. Read more:

La guerra di hacker ormai impazza a tutto campo. Tre giorni fa, dopo la strage alla redazione di Charlie Hebdo, era stato Anonymus ad annunciare una sua offensiva informatica contro i siti vicini all’Isis, ma al momento si sono rivelati rapidi ed efficaci anche gli hacker che, almeno da quello che scrivono, si sono arruolati nella guerra di civiltà dalla parte dello Stato Islamico.

Il tango down di un sito legato alla galassia jihadista dopo l’attacco di Anonymus

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