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Un altro nero ucciso in Usa. Da un vicesceriffo da pensione

Qualco un poliziotto statunitense ferma un uomo nero, l’uomo nero muore. Non sappiamo se si tratti di una legge con valore scientifico, ma la quantità di neri uccisi in pochi mesi negli States supera abbondantemente il numero di soldati yankee caduti in Iraq.

Questa volta l’episodio è accaduto a Tulsa, Oklahoma. E un video che ritrae la fase del fermo e dell’uccisione è stato registrato direttamente dalla polizia, con una telecamera montata sugli occhiali di un poliziotto definito “agente sotto copertura”. L’operazione era mirata ad arrestare un uomo di 44 anni, nero, che sava cercando di vendere illegalmente una pistola.

Il video, diffuso probabilmente per dimostrare che stavolta si è trattato davvero di un errore, nel tentativo dunque di scagionare i poliziotti locali dall’accusa di razzismo, mostra le fasi del fermo, fino al momento fatale in cui il vicesceriffo Robert Bates spara e uccide Eric Harris. 

Si vede il poliziotto addosso al fermato mentre grida “Tase! Taser!” per avvertire i colleghi che sta per usare la pistola elettrica per stordire il nero. Già questo appare insensato, visto che Harris non opponeva più resistenza. Ma non basta: Invece del taser il vicesceriffo impugna la pistola e spara. Poi grida, si dispera, ma intanto Harris muore.

Piccolo dettaglio. Il vicescriffo Bates ha 73 anni. Un’età in cui un nonno dovrebbe stare a giocare con le pistole ad acqua insieme ai nipotini, non in mezzo alle strade con due pistole vere addosso (l’elettrica e la 45), col rischio di impicciarsi tra una e l’altra e diventare un assassino a sua insaputa.

 

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