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Grecia. Anche il socialdemocratico Shultz “si è stancato”

Il presidente dell’Europarlamento, il dirigente socialdemocratico tedesco Martin Schulz, intervistato dalla rete tedesca ZFD, ha dichiarato: “i greci, in particolare, il signor Varoufakis, mi hanno davvero stancato”. L’ex leader socialdemocratico ammette che parte della responsabilità della pesante situazione in Grecia è da addebitarsi ai governi precedenti, che hanno perso l’occasione di salvare il paese. Ma avverte che se Atene uscisse dall’euro, dovrebbe automaticamente essere buttata fuori anche dalla Unione Europea, in assenza di accordi in tal senso. Una dichiarazione emblematica in un doppio senso: il primo è che i “socialisti” tedeschi la pensano come i “conservatori” tedeschi; il secondo è che quando il dogmatismo tedesco è costretto a negoziare con qualcuno che negozia sul serio, vanno ai pazzi. Sarà perchè i “levantini” sono abituati a negoziare sin dall’antichità?

Tsipras è tornato ad Atene, reduce dall’incontro con i vertici europei, per spiegare davanti al Parlamentocome  intende proseguire nel negoziato. Una proposta “irrealistica”, anzi “assurda”, addirittura una “brutta sorpresa” così Alexis Tsipras ha definitivamente affossato così, intervenendo al parlamento greco, il tentativo di compromesso messo sul tavolo mercoledì notte dal presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker. La fase è delicata, perché buona parte di Syriza è contraria a un accordo che violi le gli impegni del programma di Salonicco, in particolare, è contraria a fare concessioni su pensioni e lavoro. E’ stato intanto reso noto che ci sarebbe stato un nuovo colloquio telefonico tra il premier e il presidente russo Vladimir Putin sulla cooperazione energetica ed in particolare su un gasdotto, che attraverso le acque greche porterà gas fino al cuore dell’Europa. La Commissione europea ha intanto smentito che sia previsto un incontro a breve tra il presidente Jean-Claude Juncker e Alexis Tsipras, a conferma di come si svanito l’ottimismo che era circolato fino a giovedi.  Non si parla più del 14 giugno quale nuova scadenza entro cui trovare un accordo, ma si tornerebbe a fare riferimento al 30 giugno, quando scadrà il termine per la proroga degli aiuti.

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