Menu

Alle 13 ha già votato oltre il 40%

DA ATENE. Sale la temperatura in tutta Europa nell’attesa della decisione del popolo greco, chiamato a scrivere una pagina importantissima della storia del proprio Paese e di tutta l’Unione Europea. In tutta la penisola ellenica già alle 13 hanno votato più del 40 percento degli aventi diritto.

I media mainstream continuano anche in queste ore ad alimentare la campagna terroristica contro la possibile vittoria del NO, raccontando di una drastica diminuzione delle prenotazioni da parte dei turisti internazionali, della bancarotta e degli effetti che questo avrà sul peggioramento delle condizioni di vita della popolazione. Al di la di quello che la stampa greca e internazionale vuole far credere, e al di la dei tentativi dei grandi imprenditori che hanno minacciato licenziamenti per i lavoratori sostenitori del NO, le operazioni di voto e la vita continuano con estrema tranquillità: le code ai seggi continuano ad aumentare, e ovunque si discute delle sorti del paese. Anche oggi si possono prelevare massimo50 euro ai bancomat ma come ci spiega un cittadino “quanti sono i greci che si possono permettere di spendere più di 50 euro al giorno, dopo 7 anni di politiche di sacrifici come quelli appena trascorsi?”

Come nei giorni scorsi, nei bar, per le strade, nei taxi, nella metro, la gente esprime la preoccupazione e la difficoltà di esprimere questo voto, nella consapevolezza che la propria scelta sarà un messaggio per il proprio governo, ma anche per tutta l’Europa. “Nonostante la pressione sia stata ed è tutt’oggi altissima”, ci confessa un taxista, “siamo stanchi delle misure di austerity che ci hanno strozzato in questi anni e in qualche modo, votare NO è la nostra opportunità per tentare un’altra strada”. Come ci spiegano tutte le organizzazioni della sinistra che hanno organizzato l’ampio fronte per il NO, quello che è stato costruito in questi giorni pre-referendari è un’opposizione non solo ai diktat delle istituzioni internazionali, ma anche al clima di paura e ricatto organizzato dai poteri forti nazionali. Per oggi le divisioni e le diverse vedute sulle prospettive del governo e le diverse analisi su come proseguiranno o meno le trattative passano in secondo piano. “Oggi dobbiamo vincere, il no deve risuonare forte e chiaro nelle stanze delle istituzioni internazionali, e deve arrivare come un messaggio di dignità in tutte le piazze Europe” racconta un compagno di Antarsya, la coalizione della sinistra radicale che che assieme Syriza è stata protagonista della campagna referendaria.

Nei seggi sono presenti ovunque anche i militanti del KKE, che invitano all’astensione e consegnano delle proprie schede elettorali, mentre i sostenitori del SI, anch’essi presenti, presidiano i seggi con minor enfasi, forse anche solo perché la propaganda mainstream basta e avanza per terrorizzare la gente.

L’unico che per ora potrà dire come andrà a finire è il tempo e l’attesa e la speranza per questo “Oxi” di dignità cresce.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *