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Continuano le uccisioni di neri da parte dei poliziotti. Nuovo caso in Texas

Un altro agente di polizia bianco ha ucciso un 19enne afroamericano disarmato dopo un controllo degenerato in lite. E’ accaduto in Texas, ad  un anno di distanza dall’uccisione, sempre in Texas, per mano di un poliziotto di Michael Brown a Ferguson.

Il ragazzo nero si chiamava Christian  Taylor ed era studente al secondo anno della Angel State University di San Angelo. Il poliziotto bianco che lo ha ucciso si chiama Brad Miller di 49 anni. “Penso che qualcosa sta accadendo e che qualcuno sta mentendo su quanto accaduto”  ha dichiarato Clyde Fuller, prozio di Taylor, al giornale Fort Worth Star Telegram. La versione ufficiale messa in circolazione afferma che la polizia era stata chiamata da una concessionaria intorno all’una di notte dopo un controllo della società di sicurezza della proprietà, che ha notato una figura su una telecamera di sorveglianza e ha chiamato il 911. La polizia è arrivata a scoprire che c’era un veicolo sulla parte anteriore dell’edificio. La polizia si è trovata di fronte Taylor e ne sarebbe seguita una rissa durante la quale almeno un poliziotto ha sparato diversi colpi con la sua arma, uccidendo Taylor, ha detto la polizia. Nessun arma è stata trovata su Taylor.

La polizia di Arlington, in Texas, ha gia’ avviato indagini sul caso. L’agente che ha ucciso il ragazzo nero è  già stato messo in congedo. Christian Taylor è il quinto afroamericano disarmato ucciso da poliziotti bianchi dall’inizio dell’anno.

Secondo il Washington Post, la polizia in tutti gli Stati Uniti ha ucciso 385 persone nei soli primi cinque mesi del 2015, un ritmo che è il doppio rispetto a quello registrato nello scorso decennio. E su questi numeri le implicazioni razziali emergono evidenti: se metà delle vittime, in generale, sono bianche ed il resto appartenenti alle varie minoranze, nel caso di persone uccise dalla polizia ma del tutto disarmate, la percentuale di neri e ispanici raggiunge i due terzi.

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