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Emergenza profughi. Germania e Francia bacchettano Grecia e Italia su diritto d’asilo

La crisi dell’arrivo in massa di rifugiati alle frontiere dell’Unione Europea, sembra ormai diventare la più grave crisi nelle relazioni interne che ha dovuto affrontare l’apparato costruito a Bruxelles  negli ultimi trenta anni, una emergenza che ha relegato in secondo piano il conflitto in Ucraina, che era poi il tema inizialmente previsto nell’incontro tra la Merkel e Hollande con il presidente ucraino Petro Poroshenko.

La Merkel  ha  bacchettato  Italia e Grecia affermando che i centri di registrazione dei profughi nei due paesi vanno realizzati rapidamente, entro l’anno. Parigi e Berlino ritengono che, nell’emergenza attuale, i ritardi siano inaccettabili. Merkel e Hollande, incontrando la stampa chiedono che la Commissione Europea “prema sui Paesi della Ue che non rispettano le condizioni del diritto d’asilo, per fare in modo che finalmente si verifichi”. 

Intanto sono centinaia i profughi che varcano la frontiera della Macedonia con la Serbia e che vanno ad aggiungersi agli oltre 7mila rifugiati già registrati durante il fine settimana in provenienza dalla Macedonia, che sabato ha riaperto la sua frontiera con la Grecia dopo tre giorni di chiusura. Nelle ultime due settimane oltre 23 mila profughi sono entrati in Serbia, quasi 90 mila dall’inizio dell’anno. Le autorità di Belgrado hanno  allestito quattro centri di accoglienza, due a sud (Presevo e Miratovac) e due a nord, al confine con l’Ungheria (Kanijia e Subotica), A breve e’ prevista l’apertura di un altro centro alle porte di Belgrado, lungo l’autostrada per l’aeroporto. 

A migliaia i profughi e rifugiati fuggiti dalle zone di guerra in Medio Oriente – dalla Siria all’Iraq all’Afghanistan –  continuano ad affluire in Serbia dopo la decisione della Macedonia di togliere il blocco alla frontiera con la Grecia. Una piccola parte decide di chiedere asilo alla Serbia, la gran parte di loro prosegue invece il viaggio verso l’Ungheria e da li’ spera di poter procedere alla volta di Germania, Austria e altri paesi del nord Europa. Entrare in Ungheria tuttavia e’ sempre più difficile dopo la decisione del governo di Viktor Orban di erigere una barriera metallica lungo tutti i 175 km della frontiera con la Serbia. Il governo ungherese ha ora deciso di aumentare e intensificare le pattuglie delle forze di sicurezza lungo il muro. Anche l’Ungheria sta registrando cifre record di arrivi, che quest’anno si stanno avvicinando ai 100mila, contro i 43mila del 2014.

 

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