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Ucraina. Due contadini tentano di rubare un radar Usa

Come recita la furbizia contadina “non tutto il male vien per nuocere”. Se le nostre nonne cucivano camicie di ottima seta utilizzando i paracaduti yankee, due contadini ucraini pensavano di racimolare qualche grivna, per quanto svalutata, rivendendo come ferrovecchio un radar USA sottratto dalla sua postazione.
Purtroppo, gli è andata male: sono stati scoperti e arrestati. Probabilmente i due abitanti di Javorov, la località dell’Ucraina occidentale, vicina al confine polacco, dove è dislocato il poligono militare in cui parà della 173° brigata statunitense (di stanza a Vicenza) stanno istruendo reclute della Guardia nazionale ucraina, non avevano nemmeno idea del valore – 215mila $ – del radar accessorio al drone Tals trafugato: non hanno avuto il tempo di appurarlo.

Nel poligono di Javorov, circa trecento istruttori USA, dallo scorso aprile, stanno tenendo “corsi di aggiornamento” a 900 tra militari e membri della Guardia nazionale ucraina, al prezzo di 19 milioni di $ dal bilancio ucraino. Sembra che, nonostante le “reclute” siano quasi tutte veterani del Donbass, gli istruttori a stelle e strisce abbiano dovuto cominciare le lezioni quasi da zero, secondo gli ultimi mesi del corso di base dell’esercito USA: taglio del filo spinato, abbattimento di porte, uso dei walkie-talkie e soccorso del compagno ferito. Il sito LifeNews pubblica un video in cui i parà statunitensi insegnano l’uso del lanciagranate sovietico RPG-7, entrato in servizio quasi 50 anni fa.

Nelle prime settimane di corso, intervistati dal New York Times, ufficiali yankee si lamentavano che i soldati ucraini non sapessero tenere correttamente le armi, non usassero la sicura durante il trasporto di fucili e mitragliatori, non portassero l’elmetto durante le esercitazioni, non avessero idea di come comportarsi di fronte a una granata inesplosa: mettersela in tasca o lasciarla sul terreno. Non stupisce che al fronte le forse inesperte ma assai più motivate milizie popolari del Donbass abbiano spesso avuto la meglio sull’apparato militare ucraino.

Già all’inizio dell’addestramento, nell’aprile scorso, addirittura alcuni media tedeschi avevano scritto come la presenza di militari USA in Ucraina rappresentasse una provocazioni nei confronti di Mosca. Il Cremlino è tornato nuovamente sulla cosa, rilevando come tale presenza costituisca un’aperta violazione degli accordi di Minsk. La nuova portavoce del Ministero degli esteri russo, Marija Zakharova, ha dichiarato che “Gli americani si sono installati stabilmente in Ucraina e ciò è una grossolana violazione da parte di Kiev del punto 10 degli accordi di Minsk del 12 febbraio”. Tale punto dell’accordo prevede “il ritiro di tutte le formazioni armate straniere, dei mezzi militari e dei mercenari dal territorio ucraino, sotto controllo dell’Osce e il disarmo di tutte le formazioni illegali”.

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