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Palestina. Fotografo italiano aggredito dai soldati

A forza di menare chiunque passi loro daanti il naso senza una divisa dell’esercito israeliano o la kippah in testa i soldati di Israele smarronano sempre più spesso, facendosi beccare mentre aggrediscono giornalisti e fotografi internazionali. Certo ai palestinesi va molto peggio, come dimostrato l’altro giorno con l’uccisione di una ragazza di 18 anni, fucilata per avr riiutatodi essere perquisita da soldati maschi. Ma il “prestigio” di Tsahal ne esce ridotto a fetecchia giorno dopo giorno…

Lasciamo la parola all’agenzia Ansa, che ha raccolto le dichiarazioni dell’aggredito:

”Un’aggressione senza motivo”. Cosi’ Andrea Bernardi videofotografo italiano della Afp ha raccontato i fatti di cui é stato vittima ieri, insieme ad un collega della sua stessa agenzia, da parte di alcuni soldati israeliani nel villaggio palestinese di Beit Furik nei pressi di Nablus in Cisgiordania. Gli avvenimenti, sotto inchiesta da parte dell’esercito, sono stati mostrati in un video postato in rete dall’agenzia palestinese Palmedia.

“Appena arrivati sul posto – ha detto all’ANSA Bernardi – non abbiamo avuto problemi. Gli uomini della Guardia di frontiera israeliana ci hanno fatto passare tranquillamente dopo che abbiamo mostrato i documenti. Distanti da noi in fondo ad una strada ci saranno stati 50 ragazzini palestinesi che avevano alzato una barricata per impedire il transito e lanciavano sassi. Tra noi e loro, un gruppo di soldati stava lanciando lacrimogeni”. “Non appena ho alzato la telecamera che aveva avuto un problema, un soldato si e’ scagliato su di noi, ha dato un cazzotto alla telecamera buttandola per terra. Poi, non appena noi ce ne siamo andati, l’ha presa e l’ha scaraventata di nuovo al suolo”. A quel punto, racconta Bernardi, i due si incamminano per tornare indietro. Fatti pochi passi, anche la jeep torna indietro li sorpassa e si ferma. ”Un soldato – ha spiegato – appena arrivato a piedi comincia a prendere la memoria da dentro la macchina fotografica del mio collega. Un altro, lo stesso che aveva già rotto la videocamera, scende dalla jeep prende la macchina fotografica del fotografo e la spacca per terra”. Sempre sulla stessa strada, mentre Bernardi tenta di recuperare la telecamera rotta, ”un’altra macchina di soldati arriva, uno di questi scende di corsa e mi punta la pistola al viso e mi buttano per terra e mi immobilizzano”.”Solo quando ho gridato che ero un giornalista il soldato – ha spiegato – ha tolto la pistola e mi ha lasciato andare insieme al mio collega non prima di aver sequestrato tutto compreso il cellulare di servizio”. Secondo Bernardi, il portavoce militare ha detto all’Afp che ”i soldati hanno violato le regole e saranno puniti”.

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