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Tensione e scontri in Cisgiordania. Uccisi due palestinesi, uno aveva 12 anni

La tensione è altissima in Cisgiordania, dove in scontri con l’esercito israeliano sono morti due palestinesi: un ragazzo di 18 anni a Tulkarem, nel nord dei Territori Palestinesi, e un ragazzino di 12 anni. Il ragazzino di 12 anni, Abed al-Rahman Shadi Obeidallah, è stato ucciso in scontri nei pressi del campo profughi di Aida vicino Betlemme. La Mezzaluna Rossa ha denunciato che sono stati 499 i palestinesi feriti negli ultimi due giorni in Cisgiordania: 41 di questi colpiti “da colpi di fucile” e la maggioranza ha sofferto per l’inalazione dei gas lacrimogeni usati dall’esercito. Contro questa seconda esecuzione, l’Autorità nazionale palestinese intende ricorrere al Tribunale internazionale ritenendo l’uccisione ad opera “di un cecchino” dell’esercito di Israele. L’agenzia Nena News riferisce che il portavoce dell’esercito ha annunciato che sulla morte di Abed al Rahman è stata aperta una inchiesta. Ha aggiunto che i soldati erano impegnati a disperdere una «violenta e illegale protesta nell’area nella quale sono state lanciate pietre alle forze di sicurezza» e che hanno usato «pallottole di fucile Ruger» e altri «mezzi non letali». Che le pallottole di piccolo calibro sparate dai fucili Ruger non siano letali è da dimostrare. Un attivista italiano lo scorso anno, durante una manifestazione a Bilin, in Cisgiordania, fu colpito in pieno petto da uno di quei “piccoli” proiettili. Si salvò per miracolo. Il colpo si fermò tra cuore e polmone e i medici dell’ospedale di Ramallah riuscirono ad estrarla grazie a un delicato intervento chirurgico.

Secondo alcuni analisti, l’escalation in corso sembra preludere ad una terza Intifada. Ma altre fonti sostengono che sia le autorità israeliane che l’Anp non appaiono intenzionate ad una escalation quanto piuttosto ad un contenimento degli eventi. Il  premier Benyamin Netanyahu – che in serata ha tenuto il Consiglio di difesa – ha ribadito “il pugno duro nei confronti del terrorismo e di chi istiga”, mentre il giornale israeliano ‘Times of Israel’ –  citando una fonte dell’Anp – ha rivelato che nelle ultime 24 ore Israele e Anp sono state in stretto contatto nel tentativo di frenare l’ondata di tensione. Si fanno sentire gli esponenti della destra secondo cui Israele dovrebbe ripetere l’operazione la devastante operazione militare condotta in Cisgiordania nel 2002 durante la Seconda Intifada. Intanto l’esercito ha annunciato di aver arrestato cinque palestinesi, una cellula legata da Hamas, ritenuta responsabile dell’uccisione dei coloni israeliani (di cui un istruttore militare) lo scorso primo ottobre.

Le misure annunciate per ora da Netanyahu sono di impegnare maggiori truppe in Cisgiordania, più demolizioni delle case dei palestinesi autori di azioni militari contro gli israeliani, arresti preventivi e uso maggiore di provvedimenti nei confronti “di chi istiga”. Si assiste intanto ad una escalation israeliana nella demolizione di case di palestinesi ritenuti coinvolti in attacchi contro i coloni israeliani. L’agenzia Infopal riportando fonti locali e l’agenzia Ma’an,  riferisce che  a Jabal al-Mukabbir, a Gerusalemme Est, le case di Muhammad Jaabis e Ghassan Abu Jamal sono state assaltate dalle forze israeliane e sono state demolite con esplosivi. Ghassan Abu Jamal era stato colpito a morte insieme a suo cugino, Uday, dopo che i due avevano ucciso quattro israeliani in un attacco contro una sinagoga, a novembre del 2014. Jaabis era stato ucciso mentre lanciava un’escavatrice contro un autobus israeliano, uccidendo una persona e ferendone diverse altre. Le forze israeliane hanno assaltato anche  l’abitazione della famiglia di Mutaz Hijaz, a Silwan, riempiendo la camera di Mutaz con del cemento. Hijazi era stato colpito a morte sul tetto di casa, il 30 ottobre 2014, dopo che era stato accusato di aver tentato di assassinare l’estremista ebraico Yehuda Glick. Durante una sessione del consiglio di sicurezza israeliano, lunedì notte, Netanyahu ha chiesto al ministro della Giustizia Ayelet Shaked di trovare modalità per accelerare i processi per le demolizioni delle case dei “terroristi”.

Fonti israeliane riferiscono che due razzi palestinesi sono stati lanciati domenica notte dalla Striscia di Gaza verso Israele. Uno è esploso in una zona non edificata a Eshkol, l’altro è ricaduto all’interno del territorio palestinese. Il lancio sarebbe stato rivendicato della Brigata Omar Hadid, un gruppo salafita che da tempo compete con Hamas per il controllo su Gaza.

(Fonti: Ansa, Infopal, Nena News, Israele.net)

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