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Vienna. Vincono i socialdemocratici ma è boom dell’estrema destra

Il partito di estrema destra in doppio petto dell’FPÖ, che fu del defunto Jorg Haider, ha registrato ieri nelle elezioni comunali celebrate a Vienna uno spettacolare exploit, superando per la prima volta nella sua storia la soglia del 31% e registrando un notevole progresso rispetto alle precedenti consultazioni, quasi 6 punti percentuali in più che nel 2010. 

Ma non è bastato perché i socialdemocratici (SPÖ) guidati dal sindaco uscente Michael Häupl, pur avendo perso cinque punti rispetto al 2010, hanno vinto le consultazione ottenendo il 39.5% dei voti.
La campagna dell’ultranazionalista e xenofobo Heinz Christian Strache e del suo partito è stata interamente basata sull’allarmismo nei confronti della presunta invasione da parte degli immigrati, in particolare di quelli siriani alla quale, ha invece detto l’ex sindaco socialdemocratico, occorre rispondere con razionalità e spirito d’accoglienza. Ma per l’FPO la maggior parte dei rifugiati siriani che cercano scampo in Europa sarebbero ‘immigrati economici’ e non veri profughi, ed in quanto tali andrebbero respinti.
Quanto accaduto negli ultimi mesi però ha fornito consistente argomentazioni alla propaganda dell’estrema destra che ha attaccato apertamente la pur ambigua e interessata apertura ai migranti decretata dalla leader tedesca Angela Merkel e dall’Unione Europea. Solo nel mese di settembre sono stati almeno 150 mila gli immigrati transitati in territorio austriaco provenienti dall’Ungheria.
La maggior parte di loro ha già lasciato Vienna diretta in Germania o in Scandinavia, ma la propaganda xenofoba ha avuto gioco facile a suscitare timori e allarmi tra i settori più reazionari – o più poveri – della popolazione timorosa di perdere diritti e garanzie sociali a causa dell’arrivo di un numero eccessivo di lavoratori stranieri. Tanto che i sondaggi della vigilia parlavano addirittura di un possibile sorpasso dei socialdemocratici da parte del “Partito della Libertà” portato ai primi fasti da Jorg Haider che poi però nel 2005, prima di rimanere ucciso in un incidente statale, lo aveva abbandonato a favore di una formazione, l’Alleanza per il Futuro dell’Austria (BZÖ), di stampo più conservatore e liberale.
In terza posizione alle elezioni della capitale austriaca si sono piazzati i Verdi con l’11.5% – un punto meno che nel 2010 – che probabilmente rimarranno alleati dei socialdemocratici nella gestione del comune. Da notare il crollo dei democristiani di centrodestra dell0 ÖVP, che a livello federale governano in ‘grande coalizione’ insieme ai socialdemocratici e che alle elezioni locali di ieri sono scesi dal 14 al 9,3%, superati appunto dagli ecologisti. A fare il loro ingresso per la prima volta nel più importante municipio austriaco sono i liberali di Neos che con il 6.2% sono riusciti per la prima volta a superare la soglia di sbarramento del 5%.
Dopo i risultati il leader della destra populista e xenofoba ha naturalmente cantato vittoria, ed Heinz Christian Strache è tornato a chiedere le elezioni anticipate per dare alla repubblica federale austriaca un parlamento più in linea con il sentimento popolare. “Il nostro risultato non può essere sminuito” ha avvertito il leader del Partito della libertà ricordando che l’FPO ha ottenuto una percentuale tale da essere in grado di bloccare, all’interno del consiglio municipale, ogni importante misura non gradita. 

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