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Madrid verso la “grande coalizione” tra PP, Psoe e Ciudadanos

Il socialista Patxi Lopez, ex-premier regionale della Comunità Autonoma Basca, è stato eletto presidente del Congresso dei Deputati di Madrid al secondo turno. Lopez ha ottenuto 130 voti a favore, contro 71 alla candidata di Podemos Carolina Bescansa. Lopez è stato eletto grazie ad un patto fra Psoe e Ciudadanos, che ha ottenuto l’appoggio anche del Pp. Per lui hanno votato i 90 deputati del Psoe e i 40 di Ciudadanos (nuova destra) mentre i 123 parlamentari del Pp hanno votato scheda bianca permettendo così di abbassare il quorum (il totale dei parlamentari ammonta a 350). Per la neomamma Bescansa hanno votato i deputati di Podemos e delle altre formazioni regionali di centrosinistra, sinistra e nazionaliste che si sono affermate alle ultime elezioni in Galizia, Catalogna e Valencia, e anche i 2 di Izquierda Unida. I nazionalisti baschi e catalani si sono astenuti.
Dopo l’accordo che ha portato all’elezione di Lopez il ministro degli Esteri uscente, il popolare José Manuel Gracia Margallo, ha detto di ritenere probabile al “95%” la formazione di un governo di ‘grande coalizione’ appoggiato da Pp, Psoe e Ciudadanos. Finora però il leader socialista Pedro Sanchez ha escluso categoricamente l’ipotesi di una coalizione con i popolari difesa invece esplicitamente da alcuni dirigenti del Psoe. Secondo Garcia Margallo tuttavia lo scontro con le istituzioni catalane porterà “necessariamente a un accordo fra i due grandi partiti che hanno dichiarato in modo esplicito il loro rispetto verso la Costituzione”.
Intanto Podemos e le tre coalizioni di Valencia, Catalogna e Galizia che includono il partito di Iglesias ma anche formazioni locali di sinistra, ecologiste e nazionaliste reclamano la formazione di 4 diversi gruppi parlamentari, eventualità che i partiti che vanno verso la grande coalizione vogliono assolutamente impedire. Nel frattempo tra gli eletti di Podemos e di Esquerra Republicana de Catalunya si dibatte se sia il caso di cedere alcuni deputati a Izquierda Unida per permettere alla formazione di sinistra di poter formare un suo gruppo parlamentare. Se alla fine Podemos e le liste collegate dovessero accontentarsi di un unico gruppo, alcuni degli eletti provenienti da formazioni che fanno tuttora parte di IU o ne hanno fatto parte alle passate elezioni potrebbero dare una mano alla coalizione di sinistra che, dopo il pessimo risultato elettorale, dibatte ora su una possibile rifondazione che però non sembra convincere tutte le anime del movimento.

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