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Black Lives Matter. E’ ora di abolire queste politiche dell’ordine pubblico

Attivisti del Black Lives Matter lanciano l’ “Abolition square encampment”, chiedono risarcimenti e la fine della politica delle “broken windows”.

di Ben Norton,

http://www.salon.com/, 5 agosto 2016

La rivoluzione è nell’aria, ancora una volta, a New York City.

Cinque anni dopo Occupy Wall Street, degli attivisti hanno iniziato una nuova occupazione. Però questa non è Occupy 2.0. Questa protesta, che si svolge nel parco di fronte al palazzo del Comune, è stata organizzata dal movimento Black Livers Matter.

Il 1 agosto gli attivisti hanno messo su un accampamento nel parco del palazzo, usando il nome #ShutDownCityHallNYC e hanno soprannominato lo spazio occupato “Abolition square”.

«Il nostro scopo è accelerare la divisione nel Movement for Black Lives tra riforma e abolizione, e rendere pubblica questa separazione», spiega Joel Northam, membro del Millions March NYC, coautore della guida “Shut Down City Hall NYC”.

«Noi siamo abolizionisti, non riformisti», sottolinea Northam. «E continueremo l’occupazione fino a quando le nostre richieste non verranno soddisfatte».

Gli attivisti hanno tre richieste fondamentali.

La prima è la fine delle politiche di gestione dell’ordine pubblico note con il nome di “Broken Windows”. Questa è una strategia adottata dall’ex commissario del dipartimento della NYPD (polizia di NY City, ndr) Bill Bratton; si concentra sui reati minori nel tentativo di fermare quelli più grandi. In pratica, le comunità di gente povera di colore vengono colpite in modo sproporzionale, criminalizzando di fatto le loro vite.

La guida alla protesta spiega che la teoria della “finestre rotte” è una reminiscenza della strategia descritta da Frederick Douglass nel 1845, il quale disse che il piano di uno schiavista «era quello di frustare per i piccoli reati, per evitare quelli più grandi».

La seconda richiesta è il risarcimento per le vittime delle violenze della polizia. I dimostranti hanno stabilito che i soldi per i risarcimenti dovrebbero venire dai fondi della NYPD, e che non dovrebbero essere sottratti dagli altri servizi sociali.

Esiste un precedente per questa richiesta. Nel 2015, dopo anni di proteste, la città di Chicago ha accordato un pagamento di 5,5 milioni di dollari come risarcimento ai superstiti delle violenze della polizia.

La terza richiesta è lo storno di 5,5 miliardi annuali dal fondo della NYPD verso le comunità nere, “brown” e lavoratrici.

Gli attivisti dicono che la Polizia di NYC sia un’istituzione antidemocratica e razzista, e pretendono al suo posto una polizia più legata alla comunità (community-based), a cui essa deve rispondere.

Diversi gruppi si sono uniti alla coalizione per organizzare la protesta, ma il movimento Million March NYC ne è la principale forza organizzativa, da cui parte l’appello.

Nabil Hassein, un organizzatore di Millions March NYC, ha gestito la logistica della protesta. Dice che tutti i gruppi che stanno aderendo sono abolizionisti, non riformisti.

«Abbiamo posto in evidenza la differenza tra riforma e abolizione», dice Hassein. «Noi vogliamo che la posizione abolizionista si rafforzi all’interno del Movement for Black Lives».

«Ci sono molte differenze politiche al nostro interno», dice, ma sostiene che tutti siano uniti nell’avanzare le loro richieste.

Secondo Hassein, le proteste hanno un centro locale, ma tiene a mostrare i legami tra le proteste a Chicago, a Los Angeles e altrove.

Nelle settimane scorse, gli attivisti californiani del movimento hanno messo in piedi un accampamento per una azione politica simile chiamata “Decolonize LA City Hall”.

A Chicago gli attivisti stanno occupando un terreno di fronte a un luogo chiamato il “black site” (un luogo per operazioni segrete, ndr) della polizia, dove più di 7000 detenuti, la maggior parte neri, sono “scomparsi”. Gli attivisti hanno rinominato questo spazio occupato “Freedom Square”.

“Freedom Square” a Chicago ha diffuso una dichiarazione di solidarietà con “Shut Down City Hall NYC”, e gli attivisti a NYC hanno manifestato la loro solidarietà a Chicago e Los Angeles.

All’accampamento, ci sono molti scritte e striscioni che esprimono solidarietà internazionale con Porto Rico, con la Palestina ecc.

Joel Northam ha posto l’accento sul fatto che “Shut Down City Hall NYC” è parte di un movimento internazionale, rilevando che a Porto Rico gli attivisti hanno preso parte a un accampamento di protesta per mesi contro la legge PROMESA, che imporrà controlli antidemocratici stile coloniale lungo i confini del territorio statunitense.

Nelini Stamp, un’organizzatrice e attivista impegnata nell’occupazione, ci dice che è entusiasta per le richieste di risarcimento.

«Siamo al punto di svolta per quanto riguarda i risarcimenti», dice. «I peccati originali di questo paese sono la schiavitù e, per estensione, Jim Crow», ha aggiunto, e gli americani neri non possono ancora proteggersi da queste estreme e sistematiche ingiustizie.

«Le vittime delle violenze della polizia dovrebbero essere risarcite», insiste Stamp e dice che questi risarcimenti dovrebbero essere elargiti sotto forma di servizi sociali gratuiti.

Quando Stamp è venuta a conoscenza dell’appello, sapeva che doveva aderirvi.

«Credo che possiamo abolire lo stato di polizia», ci spiega. «Noi possiamo fermare la militarizzazione poliziesca». Stamp chiede maggiori controlli sulla polizia da parte delle comunità, per «permettere alle persone di controllare democraticamente le loro comunità».

Questo stato di polizia, nota Stamp tuttavia, non è nata da sola. «È alimentata dal capitalismo», sostiene. «Le corporazioni si stanno arricchendo con videocamere di sorveglianza, LRAD (armi soniche letali, ndr), armi e altro ancora».

«I risvolti razziali – sottolinea ancora – devono essere posti al centro, ma il capitalismo deve essere combattuto». «C’è gente che si sta arricchendo uccidendo i neri, e noi abbiamo bisogno di parlare di questo».

Frattanto New York City è il luogo perfetto per iniziare, dice Stamp. «La NYPD è la più grande forza di polizia del paese; noi siamo nel ventre del mostro. E “broken windows” è stato esportato in tutto il paese».

Come altri, Stamp nota che “Shut Down City Hall NYC” non è Occupy Wall Street parte seconda – sebbene lei stessa ne abbia fatto parte. «Mi piace una buona occupazione» – ride – «ma questa è differente».

Questa azione è parte del Movement for Black Lives, ed è centrata sulla lotta delle comunità di colore, commenta. «Sono felice di ciò che questa occupazione comporta per le discussioni nelle nostre comunità».

Stamp compara ciò che le comunità povere di colore stanno vivendo al romanzo The Hunger Games.

«Credete alla gente di colore quando dice di non fidarsi della polizia», dice. «Mi piacciono i romanzi distopici, e mi sembra di viverne uno a volte».

“Shut Down City Hall NYC” ha diversi comitati democratici responsabili degli affari di gestione – un comitato logistico, un comitato tattico e altri ancora. Tiene diversi incontri e assemblee dove vengono prese le decisioni più generali.

http://www.salon.com/2016/08/05/black-lives-matter-activists-launch-abolition-square-encampment-demanding-reparations-end-to-broken-windows-policing/

  • Traduzione ad opera di Contropiano Catania

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

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