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“Chiudete Al Jazeera”. Pesante ultimatum delle petromarchie al Qatar

A ridosso dell’invasione statunitense dell’Iraq e durante la seconda Intifada in Palestina, a sparare palle incatenate contro il network televisivo Al Jazeera erano il governo Usa e quello di Israele. I servizi di Al Jazeera avevano portato le orribili immagini della guerra irachena e della repressione dell’Intifada nelle case di milioni di arabi e musulmani. Adesso la richiesta al Qatar di chiudere la tv Al Jazeera viene invece dai “cugini” delle altre petromonarchie del Golfo. L’Arabia saudita e gli altri  suoi alleati, che hanno tagliato i rapporti con Doha hanno presentato una lista di richieste, tra queste la chiusura del network panarabo al Jazeera. “E un “tentativo di silenziare la libertà d’espressione” ha replicato l’emittente televisiva. Non è estranea a questa richiesta la aperta competizione nel mondo arabo-musulmano in corso da anni tra Al Jazeera e il network al Arabija di proprietà saudita e sorta propria per contrastare l’egemonia comunicativa di al Jazeera. A mettere il bavaglio al network televisivo aveva cominciato l’Egitto dopo il golpe del gen. al Sisi che aveva portato all’arresto dei giornalisti di Al Jazeera sul territorio egiziano.

Ma il diktat saudita contro il Qatar è ancora più pesante e intrusivo della sola chiusura di Al Jazeera. L’ultimatum è formulato su un documento di 13 punti che e, tra l’altro, chiede che il Qatar tagli tutti i rapporti con la Fratellanza Musulmana e con altri gruppi, tra quali sono citati gli Hezbollah libanesi, al Qaida e l’Isis. Nella lista di 13 punti Arabia Saudita, Emirati arabi uniti, Egitto e Bahrein chiedono al Qatar di interrompere le relazioni diplomatiche con l’Iran, espellere qualsiasi membro della Guardia rivoluzionaria iraniana e di avere rapporti economici e commerciali con Teheran soltanto nell’ambito di quelli concessi dalle sanzioni imposte dagli Stati Uniti. Il punto 11 prevede che vengano interrotte anche le trasmissioni di altri network finanziati da Doha, come Arabi21, Rassd, Al Araby Al Jadeed e Middle East Eye.

Un’altra delle richieste riguarda la naturalizzazione dei cittadini provenienti dai quattro Paesi che hanno isolato il Qatar: viene chiesto che non vengono accettate le richieste di naturalizzazione e che venga “revocata la cittadanza qatariota” a coloro che sono ricercati nel Paese di provenienza. Al punto due i Paesi arabi chiedono a Doha di chiudere la base militare turca e interrompere la cooperazione militare con Ankara. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha infatti inviato con un decreto d’urgenza un vasto contingente militare in Qatar dopo l’inizio della crisi diplomatica.  Infine si impone un monitoraggio mensile per il primo anno, uno trimestrale per il secondo e annualmente per gli anni a venire fino alla conclusione di un decennio, se il Qatar accetterà questo ultimatum. Questi paesi, riferisce al Jazeera, hanno dato dieci giorni a Doha per rispettare le richieste.

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