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Catalogna. Puigdemont prende tempo sull’indipendenza, Madrid resta oltranzista

Il presidente della Generalitat della Catalogna nel suo discorso di questa sera al Parlamento catalano, ha preso tempo sulla Dichiarazione solenne dell’Indipendenza catalana ed ha rilanciato la palla nel campo di Madrid. Assumendo “solennemente” il mandato per l’indipendenza catalana il presidente Carles Puigdemont ha anche proposto “solennemente” che il “Parlamento sospenda la dichiarazione d’indipendenza per avviare un dialogo e giungere a una soluzione concordata”.

Ma la risposta del governo spagnolo non si è fatta attendere ed è stata, come prevedibile, ostile e negativa. “E’ inaccettabile fare una tacita dichiarazione di indipendenza per poi sospenderla in una maniera esplicita”, ha detto un portavoce del governo centrale di Madrid.

Fuori dal Parlamento su tutta la zona della Rambla di Barcellona che scende verso il mare, migliaia e migliaia di persone in piazza hanno atteso il discorso di Puigdemont scandendo slogan per l’indipendenza. Sarà comunque difficile tornare alla situazione di prima del 1 ottobre. Il rinvio della dichiarazione ufficiale ha provocato qualche contestazione e frustrazione nei settori più radicali dell’indipendentismo. Ma per molti quella di stasera è apparsa una scelta tattica obbligata dalla difficile situazione con cui una Catalogna indipendente si troverebbe oggi a dover attuare. Per tutta la giornata sul presidente catalano e la Generalitat sono piovute pressioni fortissime da parte dell’Unione Europea, della Confindustria e delle banche catalane e spagnole, tutti preoccupati dell’effetto domino e destabilizzante sui mercati e sulla politica europea dell’annunciata indipendenza della Catalogna. Domani su Contropiano  approfondimenti sulle reazioni al discorso di Puigdemont.

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