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In piazza per il diritto all’abitare… anche a Parigi

Sabato 1 settembre, le strade del centro di Parigi sono state attraversate da un corteo di circa 500 persone, scese in piazza per protestare con il progetto di Legge Elan (Évolution du logement, de l’aménagement et du numérique) sull’abitazione, la pianificazione e lo sviluppo digitale. Il testo, presentato dal Ministro per la Coesione dei territori Jacques Mézard e dal segretario di Stato Julien Denormandie a nome dell’intero governo, è stato già approvato dal Senato lo scorso 25 luglio. Il progetto di legge dovrà essere votato definitivamente nel mese di settembre e, per questo motivo, l’opposizione sociale non ha aspettato a far sentire la sua protesta contro una legge definita anti-poveri e contro le occupazioni abusive.

La testa della manifestazione è stata guidata dall’associazione Droit Au Logement (Diritto all’Abitare), creata nel 1990 da famiglie non abbienti o senzatetto e attivisti del 20esimo arrondissement Parigi, quando 48 famiglie con bambini furono espulse da due edifici occupati. Erano presenti anche numerosi giovani di centri sociali e occupazioni abitative, insieme a molte famiglie con bambini, migranti di prima e seconda generazione. Infine, il corteo era chiuso dal Coordination Sans Papier 75 di Parigi che ha deciso di aderire al grido di “Un toit c’est un droit” (un tetto è un diritto) contro le espulsioni dagli alloggi occupati, la speculazione edilizia e il caro affitti.

All’interno del quadro del progetto di Legge Elan – che contiene molte misure anti-poveri e non contro la povertà, come ribadito dagli interventi durante il corteo – il Senato ha votato la criminalizzazione degli occupanti abusivi dei “locali ad uso abitativo”. Il Senato ha cavalcato su un mito demagogico, quello che vuole far credere che vi sia un esercito di occupanti che minaccerebbe i proprietari di casa, specialmente quelli temporaneamente assenti. In questi casi, la legge, in vigore da molto tempo, consente già lo sgombero immediato del domicilio altrui.

Le nuove facoltà di espulsione attaccheranno anche altri soggetti, ovvero coloro che, per ripararsi, vivere sotto un tetto e mantenere la loro dignità, si sistemano in locali liberi, a volte vuoti da diversi anni. Questi edifici vuoti non sono la “casa” di nessuno, nemmeno di un proprietario titolare, ma la loro proprietà privata viene protetta in misura maggiore rispetto al diritto di non finire in mezzo a una strada. Inoltre, gli occupanti abusivi, espulsi senza alcun processo né avviso, sarebbero anche passibili di un anno di carcere e di 15mila euro di multa.

Infatti, il corteo è passato di fronte alle porte del carcere de La Santé, nel quartiere di Montparnasse, dove attivisti e occupanti si sono alternati al microfono per ribadire che “chi occupa un alloggio vuoto e sfitto non è un criminale” e che “la casa è un diritto fondamentale di tutte e tutti”. Come evidenziato da un attivista di Droit Au Logement durante il suo intervento, la Legge Elan rappresenta un’ulteriore strumento di repressione giudiziaria utilizzato per rispondere ai bisogni e alle necessità sociali, quali i problemi abitativi di una fetta crescente della popolazione.

La Francia ha 3 milioni di case libere e la legge di requisizione rimane inapplicata, mentre il numero di senzatetto, sfrattati senza trasferimento o richiedenti di alloggi a basso reddito è ai massimi storici. Mentre gli affitti continuano a salire, l’Aide personnalisée au logement (un aiuto finanziario diretto a ridurre il montante dell’affitto) viene ridotto e i sussidi per la costruzione di Habitation à loyer modéré (abitazioni gestite da un ente che beneficia di un finanziamento pubblico parziale) vengono soppressi.

Inoltre, la Legge Elan rende più precarie le condizioni dei locatari di fronte al locatore privato, aggrava l’accesso all’abitazione per le persone disabili, ripristina le sanzioni finanziarie contro gli inquilini. In aggiunta, consente lo sfratto più rapido delle famiglie indebitate e meno abbienti, mentre mercifica e svende gli alloggi sociali agli interessi venali degli speculatori, degli investitori e dei grandi proprietari.

La Legge Elan potrebbe essere adottata definitivamente entro il mese di settembre. Per questo i manifestanti chiedono immediatamente il ritiro del contestato articolo 58 ter (contro le occupazioni abitative abusive), che calpesta la lotta degli inquilini occupanti e delle associazioni per il diritto alla casa, e tutte le misure anti-poveri e che aggravano la crisi abitativa.

Macron e il suo governo si rendono nuovamente responsabili di un attacco contro le fasce sociali più deboli, nella cornice di un più articolato smantellamento dello Stato sociale. Una logica propagandistica e securitaria che finisce per distruggere i diritti sociali, togliendo ai poveri e agli ultimi per dare ai grandi proprietari e ai ricchi. Una politica contro i poveri – alimentando la guerra tra questi – che in parte assomiglia a quella che il Ministro degli Interni Salvini ha promesso di mettere in campo annunciando una ondata di sgomberi contro centri sociali ed edifici abbandonati occupati da famiglie senza casa o da migranti (https://contropiano.org/news/politica-news/2018/09/02/il-ministero-degli-interni-va-alla-guerra-contro-le-occupazioni-0107178).

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