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Macron fa perquisire Mediapart: un attacco alla libertà di informazione

Il media online d’inchiesta e d’opinione francese Mediapart, fondato nel 2008 Edwy Plenel (ex caporedattore di Le Monde) ha annunciato dal suo account Twitter che “due procuratori, accompagnati da tre agenti di polizia, volevano perquisire i locali di Mediapart questa mattina alle 11:10 del mattino, nell’ambito di un’indagine aperta dall’ufficio del pubblico ministero per (tra le altre cose) aver violato la privacy di Benalla dopo le nostre rivelazioni della scorsa settimana”.

Mediapart ha pubblicato due filmati amatoriali e un susseguirsi di inchieste sul cosiddetto “Affare Benalla”, funzionario molto vicino al presidente Macron che, durante la manifestazione del Primo Maggio a Parigi, fu ripreso mentre pestava duramente un manifestante, partecipando al fermo della vittima e della sua compagna insieme ai CRS (celere anti-sommossa). Ne è nato una sorta di “caso di Stato” che ha aperto una crisi di tenuta istituzionale del governo Macron (https://contropiano.org/news/).

Dopo questa prima fase di inchiesta, Mediapart ha continuato a seguire da vicino il caso, soprattutto quando Alexandre Benalla è stato posto in stato di fermo nel quadro dell’inchiesta sui passaporti diplomatici, di cui era titolare, e che avrebbe utilizzato circa “una ventina di volte” dopo il suo licenziamento. L’inchiesta è stata estesa ad altri capi d’accusa, come il falso e l’ottenimento illegale di un documento amministrativo. Durante l’audizione in una commissione del Senato sulla vicenda, Benalla affermò di aver lasciato i passaporti in ufficio ma quei documenti non furono mai trovati.

Inoltre, è di qualche settimana fa la pubblicazione di una registrazione audio in cui Benalla si vanta del supporto del presidente Macron, dichiarando “li divorerai tutti”. Il media online Mediapart ha dichiarato di opporsi fermamente a questa indagine per proteggere le sue fonti: “Questa indagine, che riguarda le registrazioni rivelate da Mediapart, rischia di compromettere la riservatezza delle fonti del nostro giornale. Ecco perché abbiamo rifiutato questa indagine, un atto senza precedenti – e particolarmente serio – nella storia di Mediapart”.

Oggi Macron sta cercando di colpire attraverso gli strumenti della repressione giudiziaria la libertà di informazione e di espressione, attaccando direttamente uno dei media indipendenti più letti, conosciuti, attivi nel produrre inchieste spesso “scomode”. Da parte di tutta la Redazione di Contropiano, la nostra massima solidarietà e il nostro sostegno per un’informazione libera e indipendente.

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