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Francia. Si è fermato tutto il mondo della scuola

Il mondo della scuola è in stato d’agitazione in Francia. Dopo lo sciopero generale del 19 marzo, ed i numerosi e partecipati cortei del 30 marzo, ieri è stata una altra giornata di sciopero e di mobilitazione.

Il personale scolastico chiede il ritiro della “riforma Blanquer“, una serie di misure che tagliano posti di lavoro, rendono più selettiva l’istruzione scolastica ampliando la forbice tra istituti di serie A e di serie B secondo una logica fortemente classista, regalano finanziamenti pubblici alle scuole private e non da ultimo ,”azzittiscono” le voci dissonanti degli insegnanti della scuola.

Tutte le sigle del mondo della scuola si sono ritrovate compatte contro questo progetto che è un vettore di una idea di sociale modellata secondo le esigenze delle élites, dei suoi valori dominanti e delle sue necessità di subordinare il più presto possibile una forza lavoro in formazione addomesticata e provata dei minimi strumenti critici, in una scuola aperta alla concorrenza e all’impresa, ma svuotata della sua funzione di educazione civica.

A questo si lega un reiterato disprezzo del ruolo del corpo insegnante (i cui tassi di sindacalizzazione sono ben maggiori rispetto alla media della forza lavoro).

Scioperi, assemblee generali e tentativi di coordinamento stanno attraversando Esagono, mentre l’esperienza delle “stylos rouges” aveva messo in evidenza e dato protagonismo alle parti meno tutelate e più vulnerabili del corpo insegnanti, facendo emergere una condizione lavorativa che diventava esistenziale (l’incapacità di avere un alloggio dignitoso, gli episodi taciuti di burnout, la scarsa considerazione sociale del proprio ruolo, ecc.).

Il vivace e partecipato corteo parigino dall’Opera a Republique questo pomeriggio è prova di una vivacità che si inserisce in un clima sociale mutato.

Se Macron ha catalizzato l’odio dei subordinati, Blanquer ha fatto altrettanto per ciò che riguarda il mondo della scuola. Una spina nel fianco si aggiunge ai non pochi problemi dell’Esecutivo.

La situazione dunque è eccellente.

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