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Turchia: Erdogan perde il controllo di Istanbul. Imamoglu è sindaco.

Seconda elezione vinta, in due mesi. Non c’è dubbio: Istanbul dice “no” ad Erdogan. Il nuovo sindaco di Istanbul è Ekrem Imamoglu: quarantanove anni, del CHP – il Partito Popolare Repubblicano – ha battuto nettamente il candidato dell’ Akp Binali Yldrim in modo netto: 54% contro il 45% ottenuto dall’ ex primo ministro. Eh si, perchè Yldrim non era un candidato qualunque: vicinissimo ad Erdogan, ha ricoperto cariche di massimo livello anche all’interno dello stesso partito attualmente al governo della Turchia.

Una sconfitta che certamente ha un significato politico profondo, ma che non è detto che rappresenti – come alcuni pensano – l’inizio della fine di Recep Tayyp Erdogan.

Quali sono gli aspetti che pesano? Inanzitutto la doppia scelta dei cittadini della più importante città turca: la capitale è Ankara, ma Istanbul ha un valore simbolico enorme, sotto tutti gli aspetti possibili.

Poco più di due mesi fa – era il 31 marzo – quanto avvenuto ieri era già successo: cambiavano solo i numeri. La differenza tra i due candidati era minima: 13.729 voti a favore di Imamoglu, lo 0,1%.

Le elezioni furono annulate, per presunti brogli: l’Ysk, il supremo consiglio elettorale turco, decise che era il caso di tornare a votare, il margine troppo ridotto e la pressione da parte dell’Akp e di Erdogan suggerivano di ripetere il tentativo.

Un errore, almeno dal punto di vista del partito e dell’uomo al potere in Turchia. La reazione del popolo di Istanbul è stata forte: questa volta a votare per Imamoglu sono stati 777.580 elettori in più rispetto a quelli che hanno scelto l’ex primo ministro.

Chi vince a Istanbul vince in Turchia” aveva detto una volta lo stesso Erdogan, non a torto. La città sul Bosforo, con in suoi 15 milioni circa di abitanti, è il vero centro economico e culturale della Turchia. Non è possibile non tenerne in considerazione l’espressione politica.

Quanto conta a livello nazionale? Erdogan è realmente in difficoltà? E’ presto per dirlo. Un dato di certo colpisce: sia Istanbul, la capitale “morale” del paese, che Ankara, quella formale, hanno sindaci di opposizione.

La gente di Istanbul ha festeggiato in piazza; Imamoglu ha sottolineato come “sia tornata la democrazia” ed ha annunciato la volontà di incontrare Erdogan al più presto.

L’effetto reale del risultato di Istanbul a livello nazionale si vedrà nel medio termine: se Imamoglu saprà governare una città enorme e complessa, e con lui il CHP, allora forse per la prima volta da anni la Turchia potrà avere a dispozizione una alternativa reale alla dittatura di fatto di Erdogan.

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