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Libia. Strage nel centro detenzione migranti per raid aereo. “Non un è porto sicuro”

E’ salito a 44 morti e oltre 130 feriti il bilancio delle vittime del raid aereo su un centro di detenzione di migranti a Tajoura, località ad est della capitale libica Tripoli. Lo afferma  la missione delle Nazioni Unite in Libia definendolo  “un crimine di guerra”.

Un episodio gravissimo, tra l’altro  non il primo, che dimostra materialmente come la Libia non possa essere affatto ritenuta un “porto sicuro” in cui riportare i migranti che cercano di fuggirvi attraverso il Mediterraneo

In un comunicato emesso oggi, la Missione Onu ha espresso la propria “più forte condanna al vigliacco raid aereo contro un rifugio di migranti a Tajoura costato la vita a più di 44 persone e il ferimento in modo grave di oltre altri 130”, sottolineando che “si tratta della seconda volta che viene compiuta un’aggressione aerea contro questo centro di accoglienza dove sono detenuti circa 600 migranti”, come ha riportato l’emittente satellitare al Hadath.

Sotto pressione per le accuse sul bombardamento le milizie del generale Haftar hanno replicato affermando che:  “E’ stato un difetto tecnico nell’aereo”, ha detto Ahmed al Mismari, portavoce delle forze di Haftar come ha riportato sul proprio account Twitter, l’emittente Libya al Hadath Tv.

Lunedi scorso l’esercito del generale libico Khalifa Haftar aveva annunciato  una nuova campagna aerea contro Tripoli, una operazione denominata “Fine del Tradimento” contro la capitale Tripoli sede del governo d’Accordo Nazionale (GNA) riconosciuto dalla comunità internazionale”. “Dopo aver esaurito tutti i mezzi tradizionali nella nostra guerra per liberare il resto del suolo libico e dopo le operazioni di inganno e di tradimento avvenuti di recente, le forze aeree arabe libiche (così si fa chiamare l’aviazione militare che fa capo a Haftar) hanno dato il via a potenti raid aerei contro postazioni scelte con precisione a Tripoli”, ha detto l’alto comando dell’esercito di Haftar in un comunicato riportato dal quotidiano libico al Marsad.

In Italia intanto la Camera oggi pomeriggio ha approvato all’unanimità la deliberazione del Consiglio dei Ministri sulla partecipazione dell’Italia alle missioni internazionali nel 2019, con 505 voti a favore. Su richiesta dell’opposizione il voto si è svolto in più tranche. Tra le missioni in via di rinnovo anche quella in Libia. Il Pd non ha partecipato alla mozione sul rifinanziamento della missione in Libia e il sostegno alla Guardia costiera libica, che è così stata approvata con 387sì, 16 no e 3 astensioni. Il deputato ed ex ministro del Pd, Marco Minniti, è uscito dall’aula per non votare contro la missione che proprio lui aveva fortemente voluto.

 

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