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La Turchia attacca i curdi insieme all’Isis

Live Ticker 2: Attacchi turchi alla Siria del nord (ultimo aggiornamento ore 00.25)

da Rete Kurdistan

13 ottobre 2019 

15:32: L’esercito turco si rende responsabile di un altro crimine di guerra. Un convoglio civile nel quale c’erano civili e giornalisti francesi e brasiliani è stato bombardato dall’aviazione. Il convoglio era in cammino da Qamişlo verso Serêkaniyê e era accompagnato dalle YPG. Ci sono morti e feriti.

14:40: Il Ministro della Difesa USA Mark Esper annuncia che gli USA vogliono ritirare il più rapidamente possibile tutti i loro soldati dalla Siria.

14:29: L’Amministrazione Autonoma della Siria del nord e dell’est stima il numero di membri di IS e di loro famigliari fuggiti dal campo di Ain Issa in 785. Il seguente video documenta le conseguenze dell’attacco aereo della Turchia al campo dal quale sono riusciti a fuggire i membri di IS.

14:13: Dopo che la Turchia con i suoi bombardamenti ha spianato la strada per la fuga di centinaia di membri di IS con le loro famiglie a Ain Issa, ora i soldati USA si ritirano dalla città.

13:42: Nella scorsa notte le Forze Democratiche della Siria (FDS) sono riusciti a liberare alcune case a Serêkaniyê che in precedenza erano state conquistate dagli occupanti turchi. Nelle cantine di una di queste case si erano asserragliati 20 civili per non cadere nelle mani degli occupanti. Le unità delle FDS sono riuscite a liberarli.

13:16: La Turchia ha iniziato a bombardare il centro della città di Kobanê. La popolazione della città dopo l’attacco di IS respinto nel 2014-2015 si trova ancora una volta in fuga.

12.40: 895 membri di IS e loro famigliari a seguito dei bombardamenti sono riusciti a fuggire dal campo di Ain Isa. Gli jihadisti dopo gli attacchi aerei della Turchia avevano fomentato una rivolta nel campo.

12.32: Con l’inizio della guerra di occupazione turca in Siria del nord sono aumentati anche gli attacchi dell’esercito turco e dei suoi partner jihadisti contro la popolazione di Efrîn. I due villaggi di Eyn Deqne nel distretto di Şera attualmente sono esposto a pesanti attacchi di artiglieria Si sarebbero abbattute dozzine di colpi nei villaggi.

12:27: L’esercito turco invasione e i mercenari bombardano con armi pesanti i villaggi di Bilony e Eyn Deqne nel distretto di Şera di Afrin.

12.17: Un volo Turkish Airlines da San Francisco a Istanbul è stato rinviato a causa di un’azione di protesta contro l’invasione turca in Siria del nord. Centinaia di persone hanno bloccato lo sportello THY nell’aeroporto di San Francisco.

11:38: La giornalista Solîn Mawa con un video da Girê Spî/Tal Abyad, girato pochi minuti fa. Le YPG continuerebbero a mantenere il controllo della città Gli occupanti turchi e i loro partner jihadisti cercano di circondare la città. Si continua a combattere violentemente.

https://t.co/KCGJuHxTeo

11:10: A seguito del bombardamento del campo di Ain Issa numerosi membri di IS e loro famigliari sono riusciti a fuggire. L’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani parla di 100 jihadisti di IS e delle loro famiglie che sarebbero riusciti a fuggire dal campo. L’Amministrazione Autonoma della Siria del nord a fronte di questo scenario chiede al Consiglio di Sicurezza dell’ONU, alla coalizione internazionale, alla Lega Araba e all’Unione Europea di agire immediatamente. In caso contrario IS si rafforzerà di nuovo grazie all’offensiva militare turca.

10:56: Nella zona industriale di Serêkaniyê continuano pesanti combattimenti tra le Forze Democratiche della Siria (FDS) e gli occupanti turchi. Negli scontri in corso sono stati uccisi sette occupanti e distrutto un veicolo corazzato. Gli scontri continuano anche a Til Xelef. Lì è stato abbattuto un done dei partner jihadisti della Turchia.  

10:40: Gli occupanti cercano di penetrare attraverso Cerablus (Jarablus) nell’area est di Kobanê. Per attraversare l’Eufrate usano un ponte mobile che è stato trasportato attraverso la località di confine Girgamêş (Karkamış) a Cerablus.

10:23: La madre di un internazionalista tedesco che ha combattuto a Kobanê nelle file delle YPG si rivolge alla popolazione curda con le seguenti toccanti parole: “Confidate in voi stessi, siamo tutti dalla vostra parte!”

Mother of a German internationalist who fought with#YPG in #Kobane has sent us an emotional and impressive message:

Believe in yourselves, we are all at your side!”

#mothers4rojava #mothers4peace #riseup4rojava #riseup4rojava pic.twitter.com/0QuCbG3tjx

Internationalist Commune of Rojava (@CommuneInt) October 13, 2019

10:10: L’esercito turco e cellule dormienti hanno attaccato parallelamente il campo profughi presso Ain Issa. Nel campo si trovano si a membri di IS che loro famigliari. Alcuni jihadisti di IS sarebbero riusciti a fuggire. I responsabili dichiarato di dover evacuare il campo se la sicurezza non verrà garantita immediatamente.

09:54: In Kurdistan del sud tra pochi minuti si incontreranno rappresentanti di oltre 20 partiti per consultarsi sulla guerra di aggressione dell’esercito turco in Siria del nord. L’incontro si svolgerà a Hewlêr  (Erbil) nell’edificio del partito di Hizba Zehmetkêşan (Partito dei Lavoratori).

09.38:Il corrispondente ANF Ersin Çaksu continua a riferire da Serêkaniyê dove continuano violenti scontri tra le Forze Democratiche della Siria (FDS) e gli occupanti. Çaksu dichiara che le unità delle FDS finora sono state in grado di respingere con successo tutti i tentativi degli aggressori di occupare la città.

9.12: La giornalista Ciwana Cuma riferisce da Girê Spî (Tal Abyad) che la città continua a essere completamente sotto il controllo delle forze di difesa. Aerei bombardano località dove civili protestano contro la guerra. A est della città ci sono pesanti combattimenti.

9.03:L’esercito turco bombarda in campo profughi presso Ain Issa.

08.29: Nella zona industriale di Serêkaniyê (Ras al-Ain) continuano pesanti scontri tra gli aggressori e i difensori, i e le combattenti FDS oppongono una strenua difesa.

08.25: Nella zona di Silûk / Girê Spî (Tall Abyad) sono scoppiati combattimenti tra le FDS e l’esercito turco.jihadista. In precedenza sulla via di collegamento tra le due località sono state attaccate due ambulanze e sequestrati appartenenti alle unità operative.

00.25: L’agenzia stampa NPA con sede in Siria del nord comunica pesante fuoco sulla città di Tel Rifat (Tall Rifaat) nel cantone di Şehba in Siria del nord da parte dell’esercito turco.

12 ottobre 2019

23.36: L’aviazione turca bombarda le aree interne e esterne di Serêkaniyê (Ras al-Ain). Pochi minuti fa si sono di nuovo intensificati gli scontri nella zona industriale a est della città.

21.16: Il giornale „Yeni Şafak“, organo del governo turco dell’AKP riferisce dell’esecuzione della politica siriana Havrin Khalaf da parte di mercenari jihadisti della Turchia affermando che si è trattato di una „operazione di successo“.

20.50: Aerei da guerra dell’aviazione turca sorvolano Qamişlo.

20.37: Nelle battaglie di oggi per Serêkaniyê (Ras al-Ain) a ora hanno perso la vita 75 soldati turchi. Altri 19 sono rimasti feriti. Inoltre sono stati distrutti due veicoli sui quali erano montati cannoni antiaerei e sette veicoli corazzati. A Serêkaniyê da ore ci sono violenti scontri casa per casa.

20.16: Secondo quanto riferito, nella località di Tell Tamer (a nord di Hesekê) a seguito degli attacchi odierni finora sono stati ricoverati otto morti e 46 feriti di Serêkaniyê (Ras al-Ain) e dintorni.

19.59: Secondo informazioni dalla centrale elettrica di Hesekê l’approvvigionamento elettrico a Qamişlo è collassato dopo un bombardamento dell’esercito turco.

19.11: Il Consiglio Democratico della Siria (MSD) sulla morte di Havrin Khalaf, segretaria generale del Partito del Futuro della Siria ha dichiarato: „In un attacco sostenuto dalla Turchia è stata trascinata fuori dalla sua auto e giustiziata da un gruppo di mercenari filo-turchi sulla strada tra Qamişlo e Minbic.”

In un video, nel quale sono riconoscibili miliziani jihadisti ai lati della vettura distrutta della politica, si sente una voce di donna, (probabilmente di Havrin Khalaf) che dice: „Lui è l’autista del partito.”

19.01: La Presidente dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa (PACE), Liliane Maury Pasquier, ha invitato la Turchia a mettere fine all’intervento militare in Siria del nord: „Questo intervento contiene il rischio di forti tensioni, le conseguenze umanitarie per la popolazione sono catastrofiche, piango la perdita di vite umane.”

18.52: Secondo quanto riferito da Jamila Hama della Mezza Luna Rossa Curda (Heyva Sor a Kurd) l’ospedale Roj di Serêkaniyê (Ras al-Ain) oggi è stato completamente distrutto da attacchi aerei dell’esercito turco. Le curde mediche di malati e feriti non è più possibile.

18.44: In attacchi di artiglieria contro Ain Diwar presso Dêrik (al-Malikiya) ha perso la vita un civile e un altro è rimasto ferito. Si tratta di abitanti del villaggio. Nella comunità di Dirbêsiyê (al-Darbasiyah) nei pressi di Amûdê colpiscono granate di mortaio.

18.27: L’esercito turco-jihadista cerca di entrare a Serêkaniyê dalla zona industriale. Combattenti FDS hanno distrutto un veicolo corazzato. Un tentativo di attacco a postazioni FDS a Tell Halaf è stato respinto. A sud e a est della città intato sono di nuovo divampati violenti scontri. Oltre agli attacchi di artiglieria, Serêkaniyê è sorvolata da jet da combattimento turchi.

17.49: L’ „Esercito Nazionale Siriano“ desl partner Nato Turchia commette crimini di guerra in Rojava:

Horrific +18 +18 video published by pro Turkey telegram channel (Jarablous alkabous) shows a field execution by TFSA against an unknown person. Important to mention @SDCPress announced that same thing happened to Hevrin Khalaf a female politician this morning #KurdishGenocide pic.twitter.com/V8JiLMgSlB

Dlshad Othman (@dlshadothman) October 12, 2019

17.29: La segretaria generale del Partito del Futuro della Siria Havrin Khalaf oggi ha perso la vita in un attacco turco-jihadista a Qamişlo.

17.17: A seguito di un incontro urgente rispetto all’invasione turca in Rojava le tribù arabe di Tabqa hanno di nuovo annunciato la disponibilità a „opporre resistenza contro l’occupazione con lo spirito e la mobilitazione“.

17.12: L’Ufficio per gli Aiuti ai Profughi e la Migrazione dell’Amministrazione Autonoma chiede aiuti immediati per la popolazione della Siria del nord costretta a fuggire a Hesekê a causa dei bombardamenti turchi su zone residenziali.

17.08: L’esercito turco a Qamişlo ha bombardato il silos di cereali nel quartiere di Qinat El-Siwês.

16.15: Dichiarazione del comandante FDS Rêdûr Xelîl: Non chiediamo alla coalizione internazionale di combattere con noi. Ma dovrebbe mantenere la sua promessa di creare una zona di divieto di sorvolo. Noi continueremo la nostra lotta. Lo Stato turco può decidere l’inizio della guerra, ma non la fine.

+ Finora sono stat* uccis* 45 nostr* combattenti.

+ Lo Stato turco non vuole occupare solo la zona tra Girê Spî (Tall Abyad) e Serêkaniyê ma tutta la Siria del nord.

+ Attualmente Serêkaniyê è sotto il controllo delle nostre forze.

+ La messa in sicurezza delle carceri con membri di IS non è tra le nostre priorità. IS non è un problema interno della Siria del nord e dell’est. Il mondo può occuparsi di questo problema se lo ritiene davvero importante.

15:52: Nessuna nuova autorizzazione per armamenti dice il Ministro tedesco Heiko Maas a „Bild am Sonntag”. Il Ministero degli Esteri ha dato conferma.

15.26: La Mezza Luna Rossa Curda (Heyva Sor a Kurd) a sued di Serêkaniyê (Ras al-Ain) nel villaggio di Salihiya è stata bombardata dall’aviazione turca. Sono rimaste ferite quattro persone, distrutti due veicoli di salvataggio.

15.10: Sei combattenti FDS QS, tre appartenenti alla sicurezza interna e una combattente YPJ caduti nella lotta contro l’esercito turco nella difesa del Rojava sono stati sepolti a Til Temir (Tell Tamer).

14.49: Foto provano che una postazione di controllo sulla strada internazionale M4 è stata riconquistata oggi dalle FDS. La Turchia e i suoi partner islamisti continuano a sostenere di avere il controllo della strada.

14.13: L’esercito turco bombada il centro di Girê Spî (Tall Abyad) con carri armati e artiglieria. In pericolo la sicurezza di migliaia di persone.

14.04: 70 deputati britannici hanno chiesto con una dichiarazione la fine immediata della guerra di aggressione turca in Siria del nord e dell’est.

13.36: Come riferisce il giornalista Bahtiyar Umut, nelle carceri del nordest della Siria ci sono gravi problemi di sicurezza. Terroristi di IS detenuti cercano continuamente di evadere. Cinque di loro venerdì sono fuggiti dal carcere di Qamişlo durante un attacco.

12.35: Secondo rapporti del centro stampa FDS la strada di collegamento internazionale M4 è stata riconquistata dopo essere stata presa ieri da mercenari dell’esercito turco.

12.15: La segretaria generale del Partito del Futuro della Siria Havrin Khalaf, è stata uccisa in un attacco dell’esercito turco e delle sue truppe ausiliarie islamiste al cantone di Hesekê.

11.46: Nel bombardamento di una panetteria a Qamişlo hanno perso la vita due civili e altri sei sono rimasti gravemente feriti.

11.22: Il Presidente MSD Riyad Dirar si è recato al Cairo con una delegazione per parlare con il Ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry della posizione dei Paesi arabi. Come si è saputo da aree diplomatiche, dopo l’incontro con Shoukry c’è da attendersi una riunione urgente della Lega Araba alla quale parteciperà anche una delegazione del MSD.

11.05: Il Presidente del KDP Mesut Barzani chiede a tutte le parti misure concrete per fermare la guerra in Rojava, proteggere la popolazione civile e impedire un cambiamento forzato della struttura demografica.

10.58: In Turchia viene repressa ogni critica dell’invasione in Siria del nord. Violenta repressione contro proteste di piazza, perquisizioni e arresti per critiche nei social media. A Şirnex (Şırnak) questa mattina cinque persone sono state arrestate nelle loro abitazioni.

10.36: La Turchia sposta altre truppe nella zona di combattimento al confine. La notte scorsa mercenari islamisti sono stati portati a Kaniya Xezalan (Akçakale, provincia di Riha/Urfa), questa mattina sono stati trasportati con veicoli corazzati a est di Girê Spî (Tall Abyad).

10.25: Le truppe di occupazione bomardano l’ospedale civile nel centro di Sêrekaniyê dall’aria e da terra.

09.39: La piazza del mercato nel quartiere Ronahî a Sêrekaniyê è stata bomabdata. Voli di ricognizione sulla regione.

09.15: In un attacco di artiglieria sul quartiere residenziale di Xerbî a Qamişlo sono stati feriti civili. Mancano ancora informazioni precise.

09.10: A sud di Girê Spî (Tall Abyad) a dieci metri da un punto di raccolta di civili di Minbic (Manbij), Tabqa e Raqqa ha colpito una granata di artiglieria.

08.51: Circa 30.000 mercenari islamisti dell’esercito turco attaccano Serêkaniyê da tre lati. A Til Helef, Hewarne e nella zona industriale sono in corso violenti scontri, jet turchi bombardano dall’alto.

08.11: Nella zona industriale di Serêkaniyê e nel villaggio Hewarna sono in corso violenti scontri tra le FDS e gli invasori. Il centro città e i dintorni vengono bombardati dal cielo e da terra.

07.23: Jet da combattimento dell’esercito turco bombardano il villaggio di Arişe tra Serêkaniyê (Ras al-Ain) e Til Temir. A ovest di Serêkaniyê c’è stato un attacco di artiglieria alla scuola del villaggio Salihiyê, le FDS sono passate immediatamente al contrattacco.

06.41: Le forze della sicurezza interna a Hesekê hanno arrestato un sospettato dell’esplosione di venerdì notte. Circa alle 01.30 (ora locale) lì era esplosa una vettura carica di esplosivo davanti a un carcere dove sono rinchiusi membri di IS.

02.40: Dopo uno scambio di fuoco tra le FDS e l’esercito turco di fronte a Kobanê sul lato turco è scoppiato un incendio in una stazione di polizia.

01.52: Su Qamişlo volano jet da combattimento dell’esercito turco.

01.44: A Hesekê pochi minuti fa si è verificata una forte esplosione. Davanti a un carcere nel quale sono rinchiusi membri di IS è detonata un’autobomba.

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Siria: Isis uccide Khalaf, segretaria partito eguaglnza donne

La segretaria generale del partito per il Futuro della Siria, Havrin Khalaf, è rimasta uccisa nell’autobomba esplosa ieri a Qamishli, città curda presa di mira sia dall’Isis, che ha rivendicato l’attentato, sia dal fuoco turco. Ne danno notizia fonti curde.

Havrin Khalaf aveva guidato di recente un Forum tribale delle donne e si era battuta per una transizione democratica che conduca a una Siria inclusiva e rispettosa dei diritti delle minoranze, e fortemente decentralizzata rispetto all’impostazione baathista. Al momento della sua fondazione, avvenuta il 27 marzo del 2018, il Partito per il Futuro della Siria, affermò tra i suoi principi la laicità dello Stato, una Siria “multi identitaria”, la “rinuncia alla violenza” in favore di una “lotta pacifica per la risoluzione delle controversie, “l’eguaglianza tra uomini e donne” e il rispetto delle risoluzioni delle nazioni Unite, “in particolare la risoluzione 2254, secondo cui tutte le fazioni del popolo siriano dovrebbero essere rappresentate nel processo politico, compresa la stesura di una nuova costituzione”.

L’MSD onora la politica curda assassinata Havrin Khalaf


Il Consiglio Democratico della Siria in una dichiarazione ha commemorato la segretaria generale del Partito per il Futuro della Siria Havrin Khalaf assassinata da una milizia islamista dell’esercito turco in Rojava.

Mentre i media omologati del regime turco dell’AKP celebrano l’esecuzione extralegale della politica curda Havrin Khalaf (nota anche come Hevrîn Xelef) in Siria del nord come „operazione riuscita per la neutralizzazione di una terrorista” il Consiglio Democratico della Siria (MSD) onora l’accademica e segretaria generale del Partito per il Futuro della Siria (Hizbul Suri Mustakbel) in una dichiarazione. Rispetto alle circostanze della morte violenta già ieri abbiamo riferito nel nostro Liveticker: il veicolo della 34enne sabato mattina è stato prima fermato in un agguato di un gruppo di mercenari sostenuti dalla Turchia sulla via di collegamento internazionale M4 tra Qamişlo e Minbic e poi crivellato di colpi. La politica è stata trascinata fuori dalla vettura e giustiziata. Anche il suo autista è stato ucciso.

Secondo indagini di diverse istituzioni in Siria del nord il „Battaglione 123“ della milizia jihadista filo-turca Ahrar al-Sharqiya“ che partecipa come esercito proxy del partner della NATO Turchia alla guerra di aggressione contro il Rojava è responsabile dell’attentato. Nobahar Mustafa, la vice Presidente della federazione locale del Partito per il Futuro della Siria a Ain Issa ha fatto sapere che Khalaf si recava dalla regione di Cizîrê a Raqqa passando per Ain Issa quado gli islamisti le hanno sbarrato la strada in un punto di controllo. Riprese comparse nei social media e immagini mostrano gli stessi mercenari nello stesso punto con altri civili fatti prigionieri.

L’MSD ha dichiarato: „L’attentato a Havrîn Khalaf è una prova chiara del fatto che lo Stato turco prosegue la sua politica criminale nei confronti di civili disarmati. La Professoressa Havrin Khalaf era segretaria generale del Partito per il Futuro della Siria, un partito con un orientamento politico verso una Siria complessiva. Si impegnava lontano da un’agenda militare per costruire insieme a tutti i partiti siriani la società pluralista tanto urgentemente necessaria per la Siria. Ha dato speranza a tutta la popolazione della Siria che il Partito per il Futuro della Siria si impegna per una Siria nuova, democratica, pluralista e decentrata.“

Havrin Khalaf è nata nel 1984 a Dêrik (al-Malikiya), ha assolto nel 2009 la facoltà di ingegneria edile a Aleppo e ha svolto un ruolo di spicco nella creazione di una politica di riconciliazione in Siria. „Appare chiaro che coloro che hanno bisogno della guerra e delle distruzione, sotto la guida della Turchia e della sua politica criminale sono decisi a rendere più profondo il caos nella regione che finora era considerata la più sicura, e a dare con questo nuova vita a IS“, così l’MSD.

In Consiglio invita la Comunità Internazionale, le Nazioni Unite e l’Unione Europea a chiedere conto allo Stato turco e alle milizie sue alleate „per i terribili massacri in Siria del nord e dell’est e anche a Efrîn. „L’esecuzione della segretaria generale del Partito per il Futuro è un’ulteriore prova per la sua politica criminale e i massacri nei confronti della popolazione civile.“

Anche il Consiglio Siriano delle Donne ha condannato l’assassinio di Havrin Khalaf. Organizzazioni delle donne e per i diritti umani a livello internazionale sono state ammonite perché diano seguito alle loro responsabilità e intervengano: „per fermare i brutali crimini della Turchia contro componenti della Siria del nord e dell’est“.

Fonte: ANF

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Lettera aperta delle donne della Siria settentrionale alle donne di tutto il mondo

Il Consiglio delle donne della Siria del nord e dell’est scrivono una lettera aperta a tutte le donne del mondo contro l’offensiva della Turchia nella loro regione. Mentre l’offensiva al nord est della Siria è giunta al quarto giorno, il Consiglio delle donne della Siria del nord e dell’est ha scritto una lettera a tutte le donne del mondo.

Le donne della Siria del nord est hanno chiesto a tutte le donne di unirsi alla Giornata di iniziativa globale contro l’offensiva in Siria settentrionale.

La lettera intitolata “ A tutte le donne e ai popoli del mondo che amano la liberà” dice:

Come donne di varie culture e fedi delle terre antiche della Mesopotamia vi mandiamo i più calorosi saluti. Vi chiediamo di unirvi alla Giornata di iniziativa globale del 12 ottobre per fermare la guerra di invasione della Turchia nel nord est della Siria e per rovesciare il fascismo ed il patriarcato in tutto il mondo!

Vi stiamo scrivendo nel bel mezzo della guerra.

Vi stiamo scrivendo nel bel mezzo della guerra nella Siria del nord est forzata dalla Stato turco nella nostra terra natale. Stiamo resistendo da tre giorni sotto i bombardamenti degli aerei da combattimento e dei carri armati turchi.

Abbiamo assistito a come le madri nei loro quartieri sono prese di mira dai bombardamenti quando escono di casa per prendere il pane per le loro famiglie. Abbiamo visto come l’esplosione di una granata Nato ha ridotto a brandelli la gamba di Sara di sette anni, e ha ucciso suo fratello Mohammed di dodici anni.

Stiamo assistendo a come quartieri e chiese cristiane vengono bombardate e a come i nostri fratelli e sorelle cristiani, i cui antenati erano sopravvissuti al genocidio del 1915, vengono adesso uccisi dall’esercito del nuovo impero Ottomano di Erdogan.

Due anni fa, abbiamo assistito allo Stato turco che ha costruito un muro di confine lungo 620 km, attraverso fondi UE e ONU, per rafforzare la divisione del nostro paese e per impedire a molti rifugiati di raggiungere l’Europa.

Adesso stiamo assistendo alla rimozione di parti del muro da parte di carri armati, di soldati dello Stato turco e jihadisti per invadere le nostre città ed i nostri villaggi.

Stiamo assistendo ad attacchi militari.

Stiamo assistendo a come quartieri, villaggi, scuole, ospedali, il patrimonio culturale dei curdi, degli yazidi, degli arabi, dei siriaci , degli armeni, dei ceceni, dei circassi e dei turcomanni e di altre culture che qui vivono comunitariamente, vengono presi di mira dagli attacchi aerei e dal fuoco dell’artiglieria.

Stiamo assistendo a come migliaia di famiglie sono costrette a fuggire dalle loro case per cercare rifugio senza avere un luogo sicuro dove andare.

Oltre a questo, stiamo assistendo a nuovi attacchi di squadroni di assassini di ISIS in città come Raqqa, che era stata liberata dal terrore del regime dello Stato Islamico due anni fa con una lotta comune della nostra gente.

Ancora una volta stiamo assistendo ad attacchi congiunti dell’esercito turco e dei lor mercenari jihadisti contro Serêkani, Girêsipi e Kobane. Questi sono solo alcuni degli incidenti che abbiamo affrontato da quando Erdoğan ha dichiarato guerra il 9 ottobre 2019.

Mentre stiamo assistendo al primo passo dell’attuazione dell’operazione di pulizia etnica genocida della Turchia, assistiamo anche all’eroica resistenza delle donne, degli uomini e dei giovani che alzano la loro voce e difendono la loro terra e la loro dignità. Per tre giorni i combattenti delle Forze siriane democratiche, insieme alle YPG e alle JPY hanno combattuto con successo in prima fila per impedire l’invasione della Turchia e dei massacri.

Donne e uomini di tutte le età sono parte di tutti gli ambiti di questa resistenza per difendere l’umanità , le acquisizioni e i valori della rivoluzione delle donne in Rojava.

Come donne siamo determinate a combattere fino a quando otterremo la vittoria della pace, della libertà e e della giustizia. Per ottenere il nostro obiettivo contiamo sulla solidarietà internazionale e la lotta comune di tutte le donne e gente che ama la libertà.”

Richieste delle donne

* Fine dell’invasione e dell’occupazione della Turchia nella Siria del nord

* Istituzione di una No-Fly zone per la protezione della vita dela popolazione nella Siria del nord e dell’est

* Prevenire ulteriori crimini di guerra e la pulizia etnica da parte delle forze armate turche

* Garantire la condanna di tutti i criminali di guerra secondo il diritto internazionale

*Fermare la vendita di armi in Turchia

*Attuare sanzioni economiche e politiche contro la Turchia

*Adottare provvedimenti immdiati per una soluzione della crisi politica in Siria con la partecipazione e la rappresentanza di tutte le differenti comunità nazionali, culturali e religiose in Siria.

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3 Commenti


  • Walter

    La situazione in Siria era in stallo dopo l’annichilimento delle fazioni jihadiste ad opera, principalmente, dell’esercito russo. Ma gli USA hanno ben altri obiettivi ai quali non intendono rinunciare: prima ci ha provato Israele a rinfocolare lo scontro con Assad, ora si dà via libera alla Turchia, il tutto condito da finto sdegno dei soci nato.
    Gli americani vogliono un teatro di guerra perenne e faranno sempre di tutto per raggiungere i loro scopi. Con l’aiuto dei loro sudditi.


  • Antonino

    E la Turchia fa parte della NATO !!!


  • Gianni Sartori

    ONORE AL POPOLO CURDO E FANCULO IL MONDO

    Gianni Sartori

    Fanculo Erdogan. Fanculo gli USA. Fanculo Putin…Ma sì, a sto punto fanculo anche Assad che ha preferito lasciarsi invadere da Ankara piuttosto che riconoscere l’autonomia (il Confederalismo democratico) ai curdi.

    Fanculo anche il regime iraniano che – non dimentichiamo – mantiene il record di impiccagioni di donne e uomini curdi.

    E fanculo – dimenticavo – il Mossad israeliano che a Nairobi aveva sequestrato il fuggiasco Ocalan per consegnarlo agli aguzzini turchi.

    Fanculo il Mondo intero che sceglie l’indifferenza e l’inerzia di fronte all’ennesimo genocidio. Così come ha sempre fatto. Con gli indiani, gli armeni, gli ebrei, gli herero, i tamil, gli aborigeni australiani, gli adivasi…
    L’attacco turco contro il Nord-Est della Siria ha già causato almeno 200 vittime curde, tra civili e combattenti.
    In parte dovute ai bombardamenti dell’aviazione turca (NATO), in parte agli attacchi sul terreno delle milizie islamiste, mercenarie di Ankara.
    Il 12 ottobre sulla strada di Gire Sipiè è stata assassinata, insieme ad altri otto civili, l’esponente curda Hevrin Khalaf. Le esecuzioni sarebbero state filmate e messe in rete dai terroristi.
    Domenica 13 ottobre (stando a quanto dichiarato da Ronahi TV) l’esercito turco avrebbe tentato di mettere in salvo i tagliagole dello stato islamico (Daesh) detenuti nel campo di Ayn Isa bombardando le aree circostanti. E molti di loro infatti sarebbero riusciti a fuggire, come riportava il giornalista curdo Zana Amedi.
    In Rojava una decina di villaggi yazidi (particolarmente esposti alle rappresaglie degli islamisti in quanto ritenuti “eretici”) sono già stati evacuati.
    Complessivamente si calcola che circa 200mila civili siano in fuga di fronte all’attacco. Ma un dramma umanitario di ben più ampie proporzioni – un bagno di sangue analogo a quello in atto dall’anno scorso in Afrin – sta per travolgere sei milioni di abitanti (curdi, arabi, assiri…) della regione nel Nord-Est della Siria.
    Per impedirlo non saranno certo sufficienti le tardive prese di posizione di Norvegia, Germania, Francia…che intendono sospendere la vendita di armi alla Turchia. Soprattutto dopo che nella recente riunione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu (11 ottobre) non si è potuto – o voluto – condannare l’attacco in Siria.

    E come al solito, intorno alle belve scatenate, si agita la danza di sciacalli e avvoltoi. Qualcuno di destra, parecchi rosso-bruni, qualcuno anche di “sinistra”, a suo dire.
    Quelli – per esempio – che scrivono: “i curdi in fondo se la sono cercata”; oppure – parafrasando: “Washington non paga i traditori” (in riferimento all’alleanza anti-Isis, puramente militare, tra YPG e militari statunitensi )…
    Solo sciacalli, appunto. E chiedo scusa ai canidi citati.
    I curdi sono stati ingenui? Ma certo! Ingenui a fidarsi degli USA, ingenui ad accettare di smobilitare quel poco di artiglieria pesante che avevano confidando sul fatto che Washington, in cambio, avrebbe fermato l’attacco turco. Così come furono ingenui venti anni fa a fidarsi di qualche politicante italico che, in un primo momento, sembrava garantire l’asilo politico per Ocalan. E ingenui – forse – anche a illudersi che sia possibile – qui e ora – concepire e costruire una società decente, fondata sulla Giustizia e sulla Libertà.
    Il giornalista curdo Ossama Muhammed ha scritto:
    “E’ nostro questo cimitero, il cimitero dei nostri amati martiri che si sono sacrificati per il mondo intero. Guardateli, guardate quanto sono belli! Avevano famiglia, moglie e figli.
    Sono morti combattendo per proteggere l’UE, gli USA, il mondo intero. Hanno distrutto Daesh, il terrore del 21° secolo. Ma ora sembra che dobbiamo allargarlo ancora questo nostro cimitero. Per fare spazio ai caduti. Undicimila martiri evidente non bastavano al mondo per sostenerci.
    Traditi anche da morti!
    Tanti altri coraggiosi combattenti per la libertà verranno ad aggiungersi.
    Fanculo il mondo.
    Tutte falsità: diritti, principi, regole.
    Ma noi combatteremo fino alla fine anche se voi ci lasciate soli.
    La Resistenza è la Vita”.

    Gianni Sartori

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