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Libano: “Compagni e amici, non cerchiamo di cambiare gli obiettivi del movimento”

*L’ex segretario generale del Partito Comunista Libanese, il compagno Khalid Haddadeh, ha scritto sulla propria pagina Facebook un messaggio diretto a Sayyed Hassan Nasrallah, segretario generale di Hezbollah, dopo il suo recente discorso sulle proteste che sono in corso in Libano.

Qui il testo diffuso da Khalid Haddadeh:

“Ieri ho invitato il signor Hassan a tornare sulla retta via anche se, purtroppo, sta diventando sempre più difficile. Oggi farò alcune osservazioni: prima di tutto, sono obbligato a discutere con la seconda carica di Hezbollah. Discuto con il segretario generale del partito, non con il capo della resistenza. Alcuni potrebbero criticare questa mia affermazione dicendo che fu proprio Hezbollah a scatenare il conto.

Il discorso di ieri ha appoggiato la struttura settaria del partito, partner di un sistema settario e, ancora più grave, Sayyed (Hassan Nasrallah n.d.t)  è apparso come il difensore del regime, opponendosi alle richieste dei manifestanti: no a rovesciare l’Alleanza, no alle dimissioni del governo, no a elezioni anticipate. In breve, ha eretto una linea rossa attorno al regime stesso… al sistema che ha cospirato contro tutte le componenti della resistenza, che ha chiamato il nemico e lo ha rafforzato, che ha fatto morire di fame il suo popolo (il popolo della resistenza… ieri il partito è apparso come il difensore del regime e di tutti coloro che ne hanno beneficiato per decenni (l’ultimo dei quali è Hezbollah)…

L’aspetto più pericoloso è che ieri Sayyed ha dato una spinta a coloro lavorano contro il movimento. E lo ha fatto, mi permetto di dire, proprio nelle piazze più vicine alla resistenza, la linea che va da Nabatiya, a sud, alla piazza di Riyad Al-Suloh dove si trovano proprio coloro che si sono distinti non perché sostengono la resistenza, ma perché sono la resistenza…  coloro che c’erano nel 82 e nel 96… Sfortunatamente Sayyed non ne ha tenuto conto… La gente è scesa in piazza per combattere la corruzione, il saccheggio e la povertà che hanno raggiunto livelli altissimi… La gente è scesa in piazza per dire basta alla classe dominante che è responsabile del collasso, per condannare la politica della Banca Centrale e il saccheggio delle banche (una politica dettata dall’esterno che tiene il Libano sotto scacco)… i manifestanti si aspettavano che i loro slogan a sostegno della resistenza venissero ben accolti, e che i sostenitori della resistenza accettassero l’invito ad essere presenti in piazza insieme ai poveri e ai  combattenti…

Diverso è il discorso sulle ambasciate e i loro finanziamenti… Sappiamo che le ambasciate cercheranno di cavalcare l’onda di qualsiasi movimento popolare. Questo è il loro piano, ma la domanda è: hai fatto ciò che è necessario per rafforzare questo movimento “popolare, nazionale e giusto”? Credo che il tuo intervento di ieri contribuirà a rafforzare il peso e il ruolo delle ambasciate, indebolendo il movimento. Noi ci opporremo a tutto questo.

I poveri presenti nelle strade, e i difensori dei loro diritti, proteggeranno il movimento come hanno protetto e proteggono la resistenza. Sai bene che, sfortunatamente, le principali violazioni commesse dalle ambasciate saranno guidate dall’alto, la fuga o la decisione di restare non dipenderà da ciò che tu desideri, questa è un’illusione…

Voglio anche sottolineare il tono di sfida con cui ti sei rivolto ai manifestanti: “datevi una leadership, accordatevi sulle richieste e andate dal presidente…” Sai bene, Sayyed, che i movimenti non iniziano con i negoziati, questi arrivano solo dopo le concessioni fatte dai governanti; ripensa alla rivoluzione iraniana e non alla cosiddetta Primavera araba… Tu e gli altri responsabili siete ancora aggrappati tenacemente ai vostri no e alle vostre linee rosse, e persino il documento economico che hai difeso ieri è stato redatto per soddisfare le condizioni imposte da “seder” (1), è come zucchero a velo che volerà via quando arriverà in parlamento e di esso non resterà niente tranne la vendita del paese e la privatizzazione della proprietà pubblica…

Per quanto riguarda gli insulti, siamo con te e con i nostri compagni li rifiutiamo e stiamo cercando di contenerli, non per rispetto verso coloro che maledicono, ma per proteggere il Movimento e perché crediamo che il responsabile sia il sistema e non gli individui… Le rivendicazioni delle piazze sono chiare, a parte la questione del caro vita la strada, con la sua spontaneità, ha stabilito una linea ben definita: dimissioni del governo, formazione di un governo di transizione credibile, rapida approvazione delle misure per restituire il denaro rubato, nazionalizzazione dei servizi, approvazione di una nuova legge elettorale (noi la vogliamo patriottica, fuori dai meccanismi confessionali e proporzionali), elezioni anticipate… Iniziate con il primo passo, poi la negoziazione diventerà possibile. Per quanto riguarda la questione della leadership del movimento, credo che sia una priorità per i manifestanti, deve essere una leadership diversificata, con rappresentanti di tutte le regione e una forte presenza di giovani e donne. Ma, Sayyed, non credo che l’autorità sia davvero interessata all’organizzazione del lavoro del movimento, perché  è responsabilità della stessa strada…

Compagni e amici, non cerchiamo di cambiare gli obiettivi del movimento, accettiamo le critiche fatte ad Hezbollah come parte del regime e del meccanismo di potere, e combattiamo ciò che allontana il movimento dai suoi obiettivi e lo mette al servizio degli scopi di una parte del sistema, è la cosa peggiore…

Infine, sfortunatamente, Sayyed, ti sei posto come il principale protettore del regime (non solo dell’Alleanza): è ancora possibile tornare indietro e, quindi, ti invitiamo a ripensarci, nell’interesse del popolo che appoggia la resistenza… nell’interessi dei poveri, perché l’intifada non si fermerà. (3)

(1)  Seder è un piano economico per risolvere la crisi economica del paese, sembra un piano francese!

(2)  Sayyed si intende Sayyed Hasan Nasrallah

(3) Khalid Haddadeh e Sayyed Hasan Nasrallah si conoscono bene e da una vita, il leader di Hezbollah era stato membro dell’organizzazione giovanile del Partito Comunista Libanese

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