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Euskadi. Ieri lo sciopero generale, il primo contro il governo Sanchez/Iglesias

Siamo sempre di più a credere nel valore della lotta”, ha dichiarato Garbiñe Aranburu quando le è stato chiesto del supporto che sta ricevendo lo sciopero generale del 30 gennaio. Più di 170 commissioni di sciopero sono al lavoro nei Paesi Baschi, e più di 1200 consigli dei lavoratori supportano lo sciopero generale. La lista è lunga: lavoratori del settore pubblico, lavoratori del privato, lavoratori dell’istruzione, dei trasporti, l’industria, i settori ad alta occupazione femminile…questi sono i settori che hanno aderito.

Secondo Garbiñe Aranburu, “ci sono le condizioni per convincere più persone a scioperare”. Il segretario generale del LAB ha ricordato che lo sciopero generale non è casuale, ma “è il risultato di una forte mobilitazione sociale, promossa per difendere un nuovo modello che garantirà delle condizioni di vita decente. Crediamo nella forza collettiva e nell’unita’ dei lavoratori. Questo spirito ci ha unito”.

Allo stesso tempo, Garbiñe Aranburu ha denunciato i tentativi di sabotare lo sciopero generale da parte delle imprese, di alcuni partiti politici e dei sindacati che ‘difendono l’interesse del capitale”. Il segretario generale del LAB ha notato che ‘il nervosismo e la preoccupazione mostrati da questi individui dimostrano che siamo sulla buona strada’.

Supporto Internazionale allo sciopero generale

Lo sciopero generale non sta ottenendo solo supporto nei Paesi Baschi, ma sta ottenendo sempre più solidarietà internazionale. Sempre più sindacati e movimenti sindacali internazionali stanno esprimendo la loro solidarietà con lo sciopero, e in differenti territori come la Catalogna, l’Andalusia, la Galizia, Madrid, Valencia, le Asturie e l’Aragona, hanno chiamato una giornata di mobilitazione il 30 gennaio in solidarietà con lo sciopero generale dei Paesi Baschi e le sue richieste.

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Qui di seguito il comunicato del Lab, il sindacato conflittuale dei Paesi Baschi sullo sciopero del 30 gennaio

Il 30 gennaio saremo in sciopero generale nei Paesi Baschi, uno sciopero chiamato dal Movimento dei Diritti Sociali dei Paesi Baschi. In questo movimento ci sono più di 100 organizzazioni sociali e sindacati (organizzazioni dei pensionati, femministe, associazioni ambientaliste, movimenti giovanili, piattaforme contro l’esclusione sociale, il Network dell’Economia Sociale e Solidale…).

Attraverso questo sciopero daremo una risposta alla chiamata fatta dal movimento dei pensionati. Il movimento si sta mobilizzando ogni settimana tramite forti proteste popolari da due anni per ottenere delle pensioni dignitose, e questa volta hanno espresso il bisogno di andare oltre la mobilitazione dei soli pensionati, aggiungendo la collaborazione di altri collettivi a questa giusta lotta. Difendere il nostro sistema pensionistico, ottenere le nostre relazioni industriali e il nostro sistema di sicurezza sociale (questo diritto è attualmente negato nei Paesi Baschi dallo stato spagnolo) e pretendere un salario minimo di 1080 euro o garantire per legge un potere d’acquisto minimo, è una lotta che ci riguarda tutti, includendo i pensionati del presente e del futuro.

Chiediamo il riconoscimento dei diritti sociali che ci sono attualmente negati, includendo il diritto ad ottenere affitti delle case popolari, o il diritto di rispondere a tutti i tipi di dipendenza attraverso servizi sociali publici, universali e gratuiti. Inoltre, se vogliamo mettere la vita al centro, dobbiamo assicurare che i lavori di cura siano mostrati, gli sia data una dignità e siano forniti.

Il Movimento dei Diritti Sociali dei Paesi Baschi ha iniziato una mobilitazione dinamica che garantirà una vita decente, condizioni di lavoro e pensioni dignitosi, e che sarà la base per lo sciopero generale del 30 gennaio a favore dei diritti del popolo basco.
Per questo, come amici dei sindacati LAB, chiediamo la vostra solidarietà per lo sciopero del 30 gennaio. Se siete d’accordo potete esprimere la vostra solidarietà rispondendo a questa email o via whatsapp a +34608387132.

Grazie mille e saluti fraterni

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