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Napoli, manifestazione regionale per un piano rifiuti alternativo

 

Un corposo corteo ha attraversato il centro della città, confluendo in Piazza del Plebiscito, ove, disposti in circolo, cittadini attivi e comitati  hanno inneggiato ad una gestione corretta e trasparente del ciclo dei rifiuti mediante il ricorso ad una immediata raccolta differenziata porta a porta, al riciclo totale dei materiali ed agli impianti di compostaggio per l’umido. Non a caso lo slogan della manifestazione recitava: “La mondezza non va bruciata, raccolta, raccolta differenziata”. Rivendicando un’alternativa alle logiche delle discariche e degli inceneritori. Contro i cliché razzisti che disegnano i popoli campani come incapaci a gestire un normale processo di raccolta differenziata ed antimoderni (perché contrari alla tecnologia degli inceneritori), oggi è stato ribadito con forza il proprio NO ad ogni scelta che privilegi discariche ed inceneritori. Soluzioni superate, più utili alla malavita, alla politica e all’imprenditoria collusa (come emerge da recenti indagini della Procura di Napoli sulla cava di Chiaiano) che alla soluzione del problema rifiuti (che interroga sulle logiche più profonde della civiltà capitalistica). La composizione era varia, dai napoletani ai comitati di Giugliano, Chiaiano, Quarto, Scampia e comparto vesuviano fino alle agguerrite “mamme vulcaniche” di Terzigno oltre ad alcune rappresentanze dei centri sociali. Il ripresentarsi di una “nuova”, perenne, emergenza rifiuti, le promesse politiche mai mantenute ed un costante aumento di patologie legate alla devastazione dell’ambiente hanno fatto da detonatore sulle coscienze comuni. Era diffusa tra i manifestanti la consapevolezza di essere vittime di un sistema marcio che crea profitti (per pochi) e consenso politico (bipartizan) attraverso lo scempio ambientale. Contro le pratiche oligarchiche è stata chiesta una gestione trasparente ed efficace del sistema rifiuti. Una salutare reazione al “nuovo” Piano rifiuti regionale che riproduce i vecchi schemi. Un problema, quello della produzione e dello smaltimento dei rifiuti, che va risolto con una soluzione radicale. Un confronto su queste tematiche tra i candidati a sindaco del comune di Napoli servirebbe a fare maggiore chiarezza su chi è dalla parte dei beni comuni e chi invece del profitto.

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