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Legge sulla rappresentanza. Al via la raccolta delle firme

 

Alla stesura della proposta di legge hanno contribuito giuristi, costituzionalisti, magistrati ed avvocati; la Carta verrà illustrata dai promotori domani a Roma, davanti alla sede del Ministero del Lavoro, in Via Veneto 56, alle ore 11.30. Al centro della proposta di legge la modifica strutturale dei diritti e del sistema di rappresentanza sindacale nei posti di lavoro, sia pubblici che privati. “Alla base del provvedimento – come sottolineano i promotori – il principio secondo cui il diritto alla democrazia è di natura personale ed appartiene dunque non alle organizzazioni sindacali, ma ad ogni singola lavoratrice e lavoratore, stabile e precario, a prescindere dal contratto e dall’azienda in cui opera”.

 

Su questo principio si basa l’articolo 1 della Carta, che costituisce – come ha affermato Carlo Guglielmi, Presidente del Forum Diritti/Lavoro, ai microfoni di Radio Città Aperta – “uno spartiacque fondamentale. Fino ad oggi – ha aggiunto Guglielmi – il limite è stato di garantire tutela e legittimità alle organizzazioni sindacali. Noi invece proponiamo la questione della democrazia come diritto del lavoratore, un diritto che consentirebbe a tutti i lavoratori di esercitare conflitto. Anche perché la situazione è cambiata rispetto a 41 anni fa, quando fu introdotto lo Statuto dei Lavoratori: già allora esso era criticato come Statuto più dei sindacati che dei lavoratori, ma in un momento in cui c’era una coesione tale da rendere il sindacato realmente rappresentativo. Oggi i governi tentano di cooptare i sindacati, per questo motivo insistiamo su questo punto”.

 

Paradigmatico, secondo Guglielmi, il significato della vertenza Mirafiori, che ha prodotto l’effetto di “togliere la foglia di fico dell’accordo interconfederale del ’93 sulle RSU. Il grande merito che dobbiamo riconoscere a Marchionne – ha sottolineato il Presidente del Forum Diritti Lavoro – è di aver, appunto, strappato quella foglia di fico rendendo evidente che oggi il lavoratore non ha nessuna rappresentanza”. La proposta di legge che verrà presentata domani affronta la questione della votazione sui contratti collettivi, perché, ha precisato Guglielmi facendo riferimento ai referendum di Pomigliano e Mirafiori, “non è democratica la richiesta di abrogare democraticamente la democrazia”. Per questo motivo le votazioni sui contratti saranno vincolanti e avverranno alla fine degli incontri assembleari, che saranno i momenti in cui i lavoratori dovranno obbligatoriamente discutere e confrontarsi prima di votare. “Non è possibile che il contratto sia imposto ai lavoratori”, ha affermato Guglielmi, che ha parlato della Carta dei diritti democratici delle lavoratrici e dei lavoratori come del risultato di un’ “idea allargata e procedurale della democrazia. Siamo orgogliosi del suo carattere inclusivo. Ogni incontro ha modificato il testo perché parlando e confrontandosi le idee migliorano. Questo è il frutto della nostra elaborazione” ha concluso il Presidente del Forum Diritti/Lavoro.

 

I promotori della Carta intendono la questione della democrazia sui luoghi di lavoro come una questione di democrazia tout court. Un tema tanto più pregnante quanto più la stessa sovranità dei singoli paesi, nell’epoca della crisi economica, è messa in discussione dalle istituzioni finanziarie, come sta avvenendo nel caso della Grecia, dell’Irlanda, del Portogallo. Su questo tema ha insistito anche Franco Russo, dell’Associazione “Per la democrazia costituzionale”, parlando ai microfoni di Radio Città Aperta di un “abbattimento della democrazia in base al quale le politiche pubbliche vengono decise a livello europeo. Contemporaneamente – ha aggiunto Franco Russo – assistiamo a un processo di governance nazionale e sovranazionale dove viene messo al centro l’interesse dell’impresa cui tutti, sindacati stessi, devono sottostare. L’organizzazione del lavoro, oggi, è unilateralmente imposta e i lavoratori non sono più soggetto, ma oggetto delle decisioni. E così il modello Marchionne va avanti. A maggior ragione se i lavoratori non hanno strumenti per far sentire la loro voce e tanto più nel mondo del precariato, dove i lavoratori non possono scegliere i propri rappresentanti e le forme di lotta” ha affermato ancora Franco Russo.

 

A partire da domani, dunque, si apre una partita importante che vuole affrontare di petto la questione del vulnus democratico sul lavoro e, in generale, nel paese. Centinaia di banchetti verranno allestiti in tutta Italia presso cui sarà possibile sottoscrivere la proposta di legge, che sarà inoltre oggetto del convegno-dibattito, dello stesso giorno a Bari, presso l’Aula “Aldo Moro” della Facoltà di Giurisprudenza, dove a partire dalle ore 17.00 interverranno, oltre a Carlo Guglielmi, Pierpaolo Leonardi, dell’Esecutivo Unione Sindacale di Base, Vincenzo Vita, Senatore del Partito Democratico, Pierfelice Zazzera, Deputato dell’Italia dei Valori, Carlo Podda, del Direttivo Nazionale CGIL, Roberta Fantozzi, della Federazione della Sinistra, Titti Di Salvo, di Sinistra Ecologia e Libertà. Coordinerà Giuseppe Pellegrini, dell’Esecutivo Nazionale USB.

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