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Spagna. Le piazze degli Indignados non si svuotano

La decisione presa dalle piazze è arrivata oggi ossia nel giorno in cui gli spagnoli, in tutto il paese, sono stati chiamati a votare per le elezioni regionali e amministrative, che dovrebbero rivelarsi una “batosta” per i socialisti al potere vista l’ondata di ribellione sociale contro la disoccupazioni e la crisi che scuotono il Paese. tutti i comuni di Spagna sono chiamati a scegliere i loro consigli comunali e tredici delle diciassette regioni autonome i loro Parlamenti. Catalogna, Paesi Baschi, Galizia e Andalusia voteranno in date diverse. Sono 34,6 milioni gli elettori che devono designare 8.116 sindaci, più di 68.400 consiglieri comunali e 824 deputati regionali.

I primi risultati si avranno in serata, attorno alle 22, a due ore dalla chiusura delle urne.

“Abbiamo deciso di restare almeno una settimana, fino a domenica prossima alle 12”, ha annunciato uno degli organizzatori del movimento di fronte all’assemblea generale, mentre una parte dei manifestanti chiedeva un’occupazione della piazza a tempo indeterminato.

Il movimento di contestazione, nato il 15 maggio attraverso i social network, riunisce principalmente (ma non solo) i giovani e aveva inizialmente previsto di occupare Puerta del Sol fino a questa domenica, giornata delle elezioni regionali e amministrative in Spagna. Il movimento, che si dice apolitico, si è rapidamente esteso a tutte le città della Spagna dove decine di migliaia di persone sono scese in piazza.

Ascolta l’intervista a Marcello Belotti realizzta da Radio Città Aperta:

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