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Fincantieri. Il sindaco di Castellammare invoca l’esercito contro gli operai

La protesta continua e si allarga cercando di alzare l’attenzione il più possibile, anche bloccando il traffico ferroviario o stradale. Ma il sindaco di Castellammare Luigi Bobbio si dice preoccupato per la viabilità e l’ordine pubblico e invece di schierarsi con i lavoratori invita il prefetto a ristabilire l’ordine, se serve anche coinvolgendo l’esercito. In mattinata i lavoratori della Fincantieri avevano occupato la stazione della Circumvesuviana della città stabiese e bloccato l’adiacente Viale Europa. La convocazione dell’incontro al Ministero del Lavoro e l’incontro di ieri con il presidente della regione Campania, non hanno affatto rassicurato i lavoratori contro la minacciata chiusura del cantiere stabiese ed hanno annunciato che continueranno le iniziative di mobilitazione per garantire al cantiere di continuare la sua attività, e per garantire un futuro ai lavoratori di Fincantieri e del suo indotto.

Ad Ancona stamattina i lavoratori della Fincantieri sono scesi in corteo anche oggi, dopo la manifestazione di ieri contro il piano di ristrutturazione del gruppo navalmeccanico. Si sono diretti in corteo verso il palazzo della Regione Marche, dove una delegazione di operai e rappresentanti sindacali incontrerà il governatore Gian Mario Spacca e alcuni assessori. Il sito industriale di Ancona non è fra quelli destinati alla chiusura, ma sarà comunque coinvolto da tagli occupazionali nell’ambito dei 2.551 licenziamenti annunciati dall’azienda. «Difendere l’arsenale, mai domi» recita lo striscione rosso che apre il corteo, scortato da poliziotti in assetto antisommossa.

Oggi anche gli operai del Cantiere navale di Palermo e dell’ indotto hanno bloccato viale Regione Siciliana a Palermo. La protesta ha preso avvio subito dopo l’assemblea dei lavoratori, svoltasi davanti i cancelli della fabbrica, sul piano industriale 2010-2014 predisposto da Fincantieri che prevede in totale 2551 esuberi, la chiusura dei cantieri di Castellammare di Stabia (Napoli) e Sestri Ponente (La Spezia) e il ridimensionamento di quello di Riva Trigoso (Genova). Dei 2.551 esuberi annunciati dalla società, 1.151 interesseranno i lavoratori degli altri siti del gruppo, tra cui il cantiere navale di Palermo

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