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Giornalisti cari, riflettete prima di scrivere contro voi stessi

I giornalisti del Sole 24 Ore propongono all’azienda e all’azionista un patto per lo sviluppo, chiedono che la propria voce trovi ascolto in cda, respingono logiche dei tagli fini a se stesse.

L’azienda, quando ancora non si è chiuso lo stato di crisi attuale, costato alla redazione 31 prepensionamenti tuttora in corso, con conseguente riduzione di organico e professionalità e con l’aggravio dei carichi di lavoro, avanza una nuova richiesta di intervento sul costo del lavoro. Ai giornalisti del Sole 24 Ore si chiede il taglio della retribuzione attraverso l’applicazione dei contratti di solidarietà.

Una misura sbagliata nella forma e nel merito. Nella forma: non si può procedere ad altri interventi prima che il piano siglato poco più di un anno fa (si concluderà a marzo 2012) dispieghi tutti i suoi effetti e se ne possano misurare i benefici strutturali. Nel merito: la proposta dell’azienda colpisce quello che è il vero capitale di un giornale, sul quale anzi si dovrebbe investire: i redattori e le loro competenze che fanno del Quotidiano un prodotto intellettuale di qualità ogni giorno sotto gli occhi dei lettori.

Procedere su questa strada è oltretutto improvvido: nel momento in cui Il Sole 24 Ore con un nuovo direttore avvia il suo rilancio, si introduce un elemento pesante di conflittualità, rischiando di compromettere le nuove iniziative appena varate e che dovrebbero stare a cuore in primo luogo proprio all’azienda.

Chiamiamo allora in causa l’azionista per la sigla di un Patto per lo sviluppo.

Non un accordo leonino nel quale alla redazione è lasciata solo la scelta di rinunciare a parte dello stipendio. A Confindustria i giornalisti del Sole 24 Ore, anche in veste di azionisti, chiedono un atto concreto di lungimiranza e di fiducia, mettendo un posto nel consiglio di amministrazione a disposizione di un rappresentante della redazione. Un professionista eminente e indipendente, scelto dalla redazione e che con questa abbia un filo diretto per garantire un vero coinvolgimento dei giornalisti nelle politiche e nelle strategie del gruppo.

In questi anni, la redazione del Sole 24 Ore ha subito gli effetti negativi anche di scelte sbagliate calate dall’alto. Forse perché la voce della redazione è rimasta troppo lontana da una stanza dei bottoni anche troppo frequentata. Aprirla, anche se in modo mediato, sarebbe un segnale importante per costruire un clima diverso, per un vero coinvolgimento, non una cogestione. Un segnale autentico della volontà di investire e credere nel giornale senza arroccamenti e timori ormai anacronistici.

Il Comitato di redazione del Sole 24 Ore

23 giugno 2011

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