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Lo sciopero generale paralizza la Grecia, piazza Syntagma si riempie di nuovo

Atene, 28 giugno, 17.00 Quella di oggi doveva essere la piu tranquilla delle due giornate di sciopero che da mezzanotte stanno paralizzando, per l’ennesima volta, tutta la Grecia. Per tutta la mattinata nel centro della capitale hanno sfilato a decine di migliaia, rispondendo all’appello dei sindacati Adedy e Gsee e del fronte comunista Pame. Partiti i primi dal Museo Nazionale, i secondi dal tradizionale punto di ritrovo di Piazza Omonia, verso le 13 hanno riempito Piazza Syntagma, sede ormai di un’assemblea permanente fin dal 23 di maggio, cioe’ da quando e’ nato un movimento che i media hanno ribattezzato degli indignati greci mutuando l’etichetta del movimento spagnolo.

Tutto e’ filato liscio fino alle 14, tra canti, balli, slogan e interventi; mentre i comunisti del Pame hanno abbandonato la piazza come tradizione, sindacati e movimenti della sinistra radicale ed extraparlamentare hanno iniziato a riempire la parte antistante l’enorme edificio del Parlamento greco, all’interno del quale i 300 deputati – altrimenti detti ‘kleftes’, ladri – sono impegnati nel dibattito sulle nuove misure che la famigerata troika sta imponendo al popolo ellenico in cambio dei cosiddetti aiuti. Un piano lacrime e sangue fatto di 50 miliardi di euro di privatizzazioni – dai porti alle compagnie elettriche, dagli aeroporti alle aziende che gestiscono l’acqua, dalle lotterie alla metropolitana di Atene, dalle ferrovie alle compagnie aeree – e di 30 miliardi circa di nuove tasse su lavoratori dipendenti, autonomi e pensionati.

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Anche i generi alimentari e di prima necessita’, divenuti negli ultimi tempi carissimi per una popolazione alle prese con una disoccupazione record e con il taglio del 25-30% dei salari, saranno da ora tassati da un’Iva al 23%. Un vero e proprio salasso!I manifestanti si chierano con le loro bandiere e i loro striscioni davanti al parlamento presidiato da centinaia di poliziotti in assetto antisommossa, intenzionati a rimanere e a preparare il terreno per quello che domani e’ stato pensato come un vero e proprio assedio al Parlamento, con l’intento di impedire, o almeno rallentare, l’accesso all’edificio dei parlamentari proni al volere delle banche e dell’Unione Europea. Ma ad un certo punto dall’altra parte di Syntagma arrivano gli echi di numerose esplosioni: approfittando del tentativo dei neonazisti di Chrisi Avghi di infiltrarsi nella piazza e della reazione di una parte dei manifestanti, i poliziotti in divisa blu o verde iniziano un fitto bombardamento di gas lacrimogeni che non cessa piu’ e che rende presto insopportabile l’aria. I manifestanti si proteggono come possono: molti indossano mascherine e occhiali da sub di varia foggia e colore, altri si spalmano il Maalox sulla faccia o ingurgitano Riopan nel tentativo di rallentare o limitare gli effetti dei gas israeliani. “Restate compatti, non permettiamo alla polizia di riprendersi questa piazza che e’ nostra ormai da 37 giorni’ ripete ogni tanto una voce dagli altoparlamenti montati ai quattro angoli dell’Agora’, alternandosi con canti di lotta e musiche popolari di Creta che rendono l’atmosfera a volte paradossale. Qualcuno balla e altri battono le mani a tempo, neanche fosse una festa paesana. Per poi subito indossare le mascherine quando dai margini della folla gli incappucciati bersagliano di molotov e petardi i reparti antisommossa che rispondono con i gas. Sara’ pure un movimento non violento quello di piazza Syntagma, ma quando gli scontri tra incappucciati e celerini si fanno piu’ cruenti e le barricate – o qualche automezzo della polizia – prende fuoco, in migliaia esultano e applaudono dalle scale che dal Parlamento scendono verso la parte bassa della Piazza. Verso le 4 del pomeriggio l’aria e’ davvero irrespirabile e non c’e’ mascherina che tenga, in molti sono costretti ad abbandonare la Piazza. Torneranno questa sera, sperando che il vento si porti via la polvere venefica comprata a caro prezzo da Israele e che la folla di ‘indignati’ aumenti. Il fatto che il maggiore sindacato dei lavoratori della metropolitana non abbia scioperato come invece chiedeva il governo (!) e’ considerato un buon segno dai vari gruppi politici e sociali che animano la mobilitazione. E’ il segno che qualcosa sta cambiando…

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