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Cgil. Cremaschi riafferma il no all’accordo firmato con Cisl Uil e Confindustria

L’esponente della Fiom e dell’area di minoranza della Cgil, Giorgio Cremaschi, ha ribadito in sede di direttivo nazionale le critiche già espresse all’accordo siglato dalla confederazione su contratti e rappresentanza e a sintetizzare il proprio intervento al direttivo della Cgil ancora in corso. «Se si applicasse l’accordo la Cgil diventerebbe come la Cisl e l’alternativa sarebbe solo o quella di non rispettare l’intesa o, l’altra, di non rispettare le regole democratiche interne alla Cgil», prosegue, ricordando come «un maggioritario di fabbrica senza voto dei lavoratori» non rientri nella tradizione della Cgil. Una critica rinnovata anche nei confronti della decisione di far pronunciare i lavoratori sulla base del dispositivo finale che stasera sarà approvato dal direttivo e che, in sostanza, darà il via libera all’accordo interconfederale. «È una cosa inaccettabile. Il muro di Berlino è crollato da oltre vent’anni. Non bisogna avere paura nè del sì nè del no», conclude Cremaschi.

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