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Termini Imerese, quarto giorno di sciopero

Sciopero alla Fiat di Termini Imerese. Per il quarto giorno consecutivo gli operai della fabbrica siciliana, che il Lingotto ha deciso di chiudere a fine anno, stanno incrociando le braccia e chiedono garanzie occupazionali. Molti lavoratori si sono radunati davanti i cancelli dove Fim Fiom e Uilm per l’assemblea per discutere della proposta di Dr Motor, presentata dal gruppo molisano ai sindacati nell’incontro al ministero per lo Sviluppo.

Fim Fiom e Uilm sono disponibili ad aprire una trattativa con la Dr Motor dell’imprenditore Di Risio pronto a rilevare lo stabilimento Fiat di Termini Imerese ma pongono cinque condizioni: Stato e Regione investano parte dei fondi pubblici messi a disposizione nel capitale della nuova società; Fiat metta in atto un’operazione solidarietà accompagnando alla pensione i lavoratori che hanno i requisiti e si faccia carico delle procedure di cassa integrazione per tutti i lavoratori coinvolti nel piano; salvataggio dell’intero bacino compresi dunque gli operai dell’indotto; applicazione da parte della nuova società del contratto nazionale di lavoro ma anche degli accordi aziendali in modo che i lavoratori non perdano salario e anzianità. I cinque punti sono stati esposti dal leader della Fiom Maurizio Landini e dai segretari nazionali di Uilm e Fim Eros Panicali e Bruno Vitali all’assemblea degli operai Fiat e dell’indotto in corso davanti i cancelli della fabbrica, chiusa per lo sciopero dei lavoratori.

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