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Ora sappiamo che è un delitto il non rubare quando si ha fame…

Ci sono in effetti alcune “chicche” che meritano la sottolineatura. Una su tutte è quella che nota, scandalizzata, come i furti si dirigano in realtà verso i prodotti più noti, l’elite, insomma: costosi. Come se un poveraccio dovesse mettere a rischio se stesso per una merce a prezzo basso. E che diamine: se devo infrangere la legge e rischiare la galera (o un fermo, diciamo) almeno lo faccio per un obiettivo alto! Mica sono un miserabile “socialista” che si vende al primo Berlusconi che passa…

Anche il nostro massimo poeta contemporaneo, cui abbiamo rubato il titolo (e lo faremo ogni volta che ci sembrerà giusto farlo, sapendo che avrebbe assentito), avrebbe apprezzato…

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«Con la crisi si registra una crescita record del 7,8 per cento dei furti nei supermercati che superano il valore di 3 miliardi in Italia, il più elevato da quando è iniziata la rilevazione cinque anni fa». È quanto emerge da una analisi della Coldiretti su dati ‘Barometro dei furti nella vendita al dettagliò del Centre for Retail Research nei paesi europei, aggiornata al giugno 2011. «I furti nei supermercati raggiungono il massimo storico con una media di oltre 150 euro per famiglia all’anno, pari al 1,39 per cento del totale delle vendite al dettaglio. Nella lista dei prodotti che scompaiono più facilmente dagli scaffali dei supermercati sono – riferisce la Coldiretti – i prodotti per la barba, accessori per l’abbigliamento, formaggi, giacche e cappotti, carne e profumi.

Si tratta di referenze più facili da nascondere in borse, borsette o nelle tasche, ma che possono anche essere comodamente indossate sperando di farla franca». «In Italia -riferisce la Coldiretti- sono presi particolarmente di mira le specialità alimentari come il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano che attirano i ‘topì di supermercato, ma anche i salumi di qualità ed i vini o i liquori». «Sono peraltro – continua la Coldiretti – i formati già porzionati o confezionate di dimensioni ridotte quelli più apprezzati e crescono anche i furti dei preaffettati e dei pregrattugiati. Va però segnalato che i ladri del supermercato disdegnano le imitazioni di basso prezzo dei due grandi formaggi nazionali che si sono moltiplicate sugli scaffali dei supermercati negli ultimi anni».

«L’ordine delle preferenze dei ‘marioli’ del supermercato, che tendono a premiare la qualità alimentare, i prodotti più alla moda ed anche le più moderne tecnologie, sembra dimostrare che molto spesso non si tratta di furti determinati dalla necessità. Peraltro se dall’analisi – continua ancora la Coldiretti – emerge che per poco meno della metà dei casi (47,7 per cento) le scomparse sono da imputare a clienti esterni, ma una parte rilevante è da imputare anche a dipendenti ‘infedelì ad errori amministrativi interni e a fornitori».

«D’altro canto il furto nei supermercati trova molti adepti dal momento che – segnala la Coldiretti – la maggior parte dei prodotti esposti non è protetta (molto spesso soltanto le bottiglie di vini e spumanti di maggior pregio ad avere una caspula antifurto simile a quella dei capi di abbigliamento nei grandi magazzini) e i commercianti europei stanno sempre più rivolgendo la loro attenzione allo sviluppo di nuove tecnologie per la sicurezza delle merci, come i sistemi di protezione alla fonte in radio frequenza». «Una attività, quella dei furti nei supermercati, che sembra attirare sempre più anche la delinquenza organizzata – conclude la Coldiretti – al punto che recentemente è stata smascherata un’organizzazione criminale ben strutturata che nel Milanese utilizzava adolescenti, prelevati da un orfanotrofio in Romania, per agire illegalmente in numerosi supermercati di una nota catena».

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