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Ferrovie. Wagon lits a scartamento ridotto

(accompagnamento a bordo treno, manutenzione e pulizia), che rischiano il posto, passerà lunedì prossimo sul tavolo del ministro del Lavoro, Elsa Fornero.

Numerose le proteste da giovedì scorso in varie stazioni italiane – a Milano centrale, Torino, Roma, Napoli, Messina – sfociate anche nell’occupazione di binari e blocco di treni. La trattativa sul futuro dei lavoratori ex ‘Wagon Lits’ era ripresa il 6 dicembre ma poi interrotta due giorni dopo, quando i sindacati hanno appreso, dai giornali, dell’aggiudicazione della gara per il servizio notturno a Rti La Tecnica Sicuritalia, in grado di riassorbire poco più del 30% dei lavoratori addetti.

Vista l’impossibilità di Rti a partire l’11 dicembre, il servizio è stato affidato, per 6 mesi, alla seconda in classifica, cioè Ati (Angel Service/Gecom). La trattativa si è interrotta quando le organizzazioni dei lavoratori hanno preso atto, a due giorni della scadenza dei preavvisi di licenziamento e del cambio appalto, della indisponibilità delle società a garantire la continuità occupazionale e di reddito per tutti i lavoratori.

A determinare la crisi del settore ‘Accompagnamento Notte’ la graduale riduzione dal 2008 delle risorse economiche statali destinate al Servizio Universale di trasporto ferroviario che via via ha portato da 242 a 151 le vetture giornaliere. Con il cambio orario che parte oggi, Trenitalia ha deciso una riduzione dei servizi notturni: i treni della linea tirrenica si fermano a Roma e quelli della linea adriatica a Bologna (prima le città del nord Torino e Milano erano collegate con quelle del centro-sud Roma, Napoli, Bari, Reggio Calabria, Messina, Siracusa, Palermo.

La limitazione è di circa il 30% della quantità dei servizi rispetto al 2009. Due anni fa Trenitalia ha assegnato con bando di gara il servizio di accompagnamento notte nazionale a Servirail Italia-Newrest e internazionale a Wasteels International Italia. Ad aprile scorso, Trenitalia ha poi comunicato la risoluzione del contratto per l’11 dicembre, anticipando di 6 mesi la scadenza contrattuale, e a giugno ha bandito una nuova gara che non prevede la «clausola sociale» per la tutela e la continuità occupazionale di tutto il personale impiegato nelle attività di appalto e l’esclusione dei servizi internazionali (Venezia-Milano-Parigi; Roma-Parigi) che saranno effettuati da Tvt (Trenitalia-Veolia Transdev) che ha affidato l’organizzazione dei servizi a bordo treno ad una società francese che ha assunto ex-novo altri lavoratori. Con questa riorganizzazione, Trenitalia ha anticipato di un anno (ad ottobre 2011) la risoluzione del contratto per la manutenzione dei treni del servizio notte con Rsi.

 

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I lavoratori fermano anche Napolitano

Clessidra capovolta poco prima che cada l’ultimo granello di sabbia, forse; con uno spiraglio che potrebbe aprirsi nelle prossime ore. E chissà se in questo spiraglio c’entra – oltre al moltiplicarsi delle proteste in tutta Italia da parte dei lavoratori e lavoratrici «treninotte» – anche il fatto che, venerdì sera una delegazione – partita dal presidio in atto davanti la sede Fs di Roma – aveva consegnato una lettera al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, «intercettato» alla stazione Termini di ritorno da Napoli. Nella lettera si chiedeva un suo interessamento perché fosse loro fissato un incontro con il ministro Passera. La delegazione era stata poi ricevuta anche al Quirinale. Lo spiraglio: da lunedì 12 dicembre, al Ministero del Lavoro, riprende la trattativa sul futuro dei circa 800 dipendenti di Servirail (ex wagon lits), Waastels International e Rsi, che per decenni hanno gestito i servizi notturni di Trenitalia e che dalla mezzanotte di ieri, sabato 10 dicembre (data del cambio di orario e del loro licenziamento), si ritrovano in mezzo ad una strada. Perchè Trenitalia ha deciso di dismettere i treni notturni a lunga percorrenza a favore di quelli diurni e, soprattutto, a vantaggio dell’alta velocità. A riferirlo, unitariamente, Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugltrasporti, Salpas Orsa e Fast Ferrovie. Prosegue, oltre il tavolo di trattativa, anche la mobilitazione, dal nord al sud della penisola. Lunedì l’appuntamento per tutti i lavoratori e lavoratrici Treninotte è però a Roma, con un presidio indetto sotto il ministero del lavoro in concomitanza con l’incontro. Patrizia  Cortellessa

da “il manifesto”

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