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Tassa della vergogna sugli immigrati

La tassa a carico degli immigrati va dagli 80 euro per il rilascio ed il rinnovo del permesso di soggiorno di durata compresa tra tre mesi ed un anno fino ai 200 per quello di soggiornante di lungo periodo. Bisogna poi aggiungere 27,50 euro per le spese del documento elettronico. I ministri Cancellieri e Riccardi con un comunicato congiunto in cui spiegano di “aver deciso di avviare un’approfondita riflessione e attenta valutazione” sul contributo. In particolare, sottolineano, “in un momento di crisi che colpisce non solo gli italiani, ma anche i lavoratori stranieri presenti nel nostro Paese, c’e’ da verificare se la sua applicazione possa essere modulata rispetto al reddito del lavoratore straniero e alla composizione del suo nucleo familiare”. I tecnici dei due ministeri sono al lavoro per individuare una soluzione di cui potrebbero beneficiare gli stranieri a basso reddito (sono la grande maggioranza) e con diversi figli. Ma per l’eventuale provvedimento si annuncia vita difficile in Parlamento. L’ex ministro degli interni, il leghista Maroni e ‘padre’ del decreto, e’ perentorio contro ogni ipotesi di sconto. “Eliminare il contributo sarebbe inaccettabile, incomprensibile ed iniquo, nonche’ un atto di discriminazione al contrario nei confronti dei cittadini italiani, che invece devono pagare per ogni atto pubblico che richiedono. Diffido dunque il Governo – ammonisce Maroni – dal fare una cosa del genere. Quella che introduce il contributo – ricorda – e’ una legge dello Stato approvata dal Parlamento e non si puo’ modificare se non portandola nuovamente in Parlamento, dove la Lega fara’ le barricate per impedirlo”.

 “Il decreto firmato dagli (ex) Ministri Tremonti e Maroni con l’introduzione delle tasse sui rinnovi e rilasci dei permessi di soggiorno va abrogato, in quanto decreto rapina oltre che vergognoso” . E’ questa la richiesta rivolta al governo Monti da parte del Responsabile nazionale Immigrazione dell’Unione Sindacale di Base (USB) Soumahoro Aboubakar .“Va ricordato che sulla testa dei lavoratori e famiglie migranti, pesano ancora tutt’oggi dal 2006 una spesa di 72.12 euro per il rinnovo di un singolo permesso di soggiorno. Una cifra che  sfiora in certi casi uno stipendio base quando a rinnovarlo è una famiglia con più persone” continua il sindacalista Soumahoro Aboubakar. “il Governo Monti non può lasciare che entri in vigore il 30 gennaio prossimo questa norma imposta ai migranti negli ultimi anni, che sa di discriminazione e populismo”. “Oltre che nuove tasse, bisogna rompere il legame tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro. Perché sono centinaia di migliaia i lavoratori migranti che oltre ad aver perso il lavoro, si ritrovano oggi nel rischio di finire in CIE. Stiamo parlando non di numeri, ma di esseri umani che hanno lavorato, spesso sfruttati e sottopagati. Ecco perché – ha concluso Soumahoroi migranti parteciperanno allo sciopero del 27 gennaio prossimo a Roma gomito a gomito con i loro colleghi, i precari, disoccupati, pensionati e senza casa”

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