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Asti: camionista investito e ucciso da collega, blocchi anche in Sardegna

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La protesta dei camionisti si allarga in tutto il paese così come i blocchi di strade ed autostrade. Ma questa mattina intorno alle 5 un autotrasportatore che partecipava al blocco della statale 10 nei pressi di Asti ovest è stato investito ed ucciso da un mezzo pesante guidato da una camionista tedesca. All’inizio sembrava che l’incidente fosse stato provocato dalla trasportatrice tedesca che voleva violare il blocco dei colleghi italiani ma dai rilievi e dagli interrogatori in corso sembrerebbe si sia trattato di una manovra conclusasi tragicamente. Sembra che la donna, che voleva spostarsi da dove era ferma con il camion dalla notte, non abbia visto il manifestante e lo abbia travolto. La vittima si chiamava Massimo Crepaldi, 46 anni, di Asti. 
Dopo l’incidente il blocco è stato rimosso ma la tensione tra i camionisti rimane alta. «Il dramma che si è consumato sulla statale di Asti chiama in causa molte e precise responsabilità. Trasportounito che ha proclamato il fermo, ha convocato d’urgenza il direttivo di categoria per assumere decisioni in grado sin da subito di stemperare la tensione e scongiurare il rischio di qualsiasi forma di protesta violenta» scrive in una nota diffusa questa mattina l’organizzazione sindacale che ha indetto la protesta. «In queste ore – afferma Maurizio Longo, segretario generale di Trasportounito – dobbiamo solo stringerci alla famiglia in un lutto gravissimo. Invitiamo anche le autorità e le forze di polizia a non assumere decisioni che esasperino la tensione. Decisioni di cui dovranno altrimenti rispondere» 

Nel frattempo la protesta si estende. Stop ai mezzi pesanti, ma libera circolazione delle auto dei pendolari: è la strategia adottata dai movimenti Anti Equitalia, Commercianti e Artigiani liberi e «forconi» sardi nei primi blocchi sulla statale 195, fra Cagliari e la Saras a pochi chilometri dal capoluogo. Le vetture dei manifestanti hanno cominciato a rallentare e poi fermare la circolazione stradale poco dopo le 8 all’altezza del bivio per Sarroch. I manifestanti distribuiscono volantini per spiegare le ragioni della protesta partita all’alba dall’Iglesiente e dal presidio anti Equitalia a Cagliari. Si è trattato, stamattina, di blocchi temporanei: dieci minuti di stop e poi il via libera a camion e autocisterne. Ma poi alcune centinaia di manifestanti hanno puntato verso i cancelli della raffineria, bloccati da alcuni mezzi messi di traverso. Durante il blocco i manifestanti hanno consegnato ad un dirigente della Saras di Sarroch una lettera indirizzata alla famiglia Moratti. «Ora la Saras – è scritto nel documento – soprattutto in un momento di crisi come quello attuale, deve aiutare i sardi, riconoscendo loro uno sconto significativo sul prezzo dei carburanti che agevoli il loro lavoro e la loro vita». Una delegazione dei partecipanti alla manifestazione ha incontrato un gruppo di operai dello stabilimento fuori dai cancelli della raffineria.
Sono previsti in giornata almeno sette blocchi stradali in altrettante strade nel sud della Sardegna nell’ambito della protesta promossa da vari movimenti che hanno il fulcro nel popolo delle partite Iva contro Equitalia.

È ripresa anche in Emilia-Romagna la protesta dei Tir. Le criticità maggiori, spiega la Polizia Stradale, sono nel versante occidentale, dove i mezzi pesanti hanno bloccato i caselli di Piacenza nord e di Fiorenzuola (Parma), con pensanti ripercussioni sulla via Emilia e caos sulla viabilità ordinaria. Nessun disagio invece dai presidi in Romagna, che ieri aveva visto la chiusura del casello di Cesena Nord e forti rallentamenti a Forlì e a Bologna San Lazzaro. Gli autotrasportatori sono parcheggiati nelle stazioni di Cesena nord, Forlì, Faenza e Ravenna, e anche nel Porto ravennate, ma la circolazione non subisce rallentamenti.

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