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“Democrazia al lavoro”, metalmeccanici in piazza

13.25 – Nell’impossibilità di proseguire il piccolo corteo – circa duecento manifestanti – composto da studenti e attivisti di alcuni centri sociali romani sta ora tornando verso la città universitaria. In testa un camioncino bianco da cui sventolano alcune bandiere No Tav.

13.20 – La piazza della Fiom fischia la Cgil. Il segretario confederale di Corso d’Italia, Vincenzo Scudiere, in rappresentanza del leader Susanna Camusso impegnata a New York, ha avuto qualche difficoltà ad intervenire dal palco della manifestazione delle tute blu della Cgil. Fischi, slogan e cori non certo amichevoli hanno scandito tutto l’intervento del sindacalista soprattutto nel momento in cui Scudiere ha fatto riferimento al tavolo della trattiva con il Governo sulla riforma del mercato del lavoro. Tra i passaggi più contestati anche quelli relativi alla vertenza Fiat e alla ‘convivenzà con il governo Monti. Una contestazione a tratti anche molto dura come quando dalla piazza un folto gruppo, oltre ai fischi, ha scandito all’indirizzo di Scudiere il coro ‘buffone, buffone’.

13.15 – Sono arrivati davanti alla sede dell’Inps di via dell’Amba Aradam gli studenti che si sono staccati dalla manifestazione di piazza San Giovanni. Gli studenti hanno acceso fumogeni e bloccato il traffico. Sul posto un cordone delle forze di Polizia in tenuta anti sommossa con i blindati a impedire agli studenti di proseguire per Caracalla.

12.50 – Un cordone di poliziotti in tenuta antisommossa ha impedito al piccolo corteo di studenti e attivisti di continuare a percorrere via Magna Grecia. Quindi gli studenti hanno deciso di continuare a sfilare nelle vie adiacenti.

12.40 – Lo spezzone degli studenti e degli attivisti di alcuni centri sociali che si era unito poco fa al grande corteo della Fiom non si è fermato in piazza San Giovanni ma ha continuato per via Magna Grecia bloccando il traffico.

12.30 – I vigili urbani hanno riaperto al traffico automobilistico Piazza della Repubblica dopo che la coda del corteo della Fiom ha lasciato il concentramento per dirigersi verso Piazza San Giovanni dove continuano gli interventi degli organizzatori e di alcune realtà presenti alla manifestazione.

12.20 – Strano e antipatico episodio questa mattina alla manifestazione nazionale della Fiom-Cgil di Roma. Mentre la manifestazione si avvicinava a Piazza San Giovanni, il servizio d’ordine del sindacato si è schierato con un cordone per impedire che lo spezzone del comitato nazionale ‘No Debito’ potesse entrare nel corteo.  I manifestanti, che marciavano dietro uno striscione che recita “No Monti No debito’ – tra loro esponenti dei sindacati di base, di alcune forze politiche di sinistra, e alcuni militanti della minoranza di sinistra della Fiom che fa riferimento a Giorgio Cremaschi – sono stati costretti ad attendere che sfilassero altri spezzoni del corteo prima di poter riprendere a sfilare ed entrare a Piazza San Giovanni. Nessuna spiegazione plausibile è stata fornita dal servizio d’ordine della Fiom per quanto avvenuto. La presenza del camioncino nello spezzone del No Debito non pare sufficente visto che altri gruppi con tanto di camionicini e macchine con l’amplificazione erano stati fatti entrare nel corteo. Nelle prossime ore sono attese motivazioni più convincenti.

11.45 – Mentre il corteo continua a sfilare dal palco si susseguono gli interventi. Piazza S. Giovanni é già piena di manifestanti. Nutrita la delegazione No Tav, applauditissima, al grido di “La Val Susa paura non ne ha”. Negli interventi viene ripetuta regolarmente la richieta alla Cgil di proclamare lo sciopero generale quanto prima.
 
11.30 – Dopo quella di ieri, questa mattina a Roma un’altra aggressione fascista contro alcuni studenti che distribuivano volantini e preparando lo striscione per partecipare alla manifestazione di oggi. E’ successo stamattina davanti al liceo Righi. Sono tre gli studenti rimasti feriti e trasportati al Policlinico Umberto I per essere curati. 

11.25 –  Arrivano da tutta Italia e rappresentano tutte le categorie i lavoratori della Fiom che stanno manifestando per le strade della capitale. Nel lungo corteo tante le bandiere e gli striscioni. I manifestanti scandiscono cori come ‘L’art. 18 non si tocca, lo difenderemo con la lotta’ e ‘Per fortuna la Fiom c’è’. Non mancano contestazioni anche contro il governo Monti e il Pd: alcuni operai dicono ai giornalisti: ‘Il Pd deve scegliere o sta con i lavoratori o con i padronì’. A partecipare al corteo anche due dei tre operai della Fiat di Melfi licenziati e poi reintegrati dal tribunale. «Penso che oggi il Partito democratico abbia fatto un errore», spiega a tutti il senatore del Pd Vincenzo Vita, mentre cammina tra gli operai.

11.20– È arrivata in piazza San Giovanni la testa del corteo della Fiom-Cgil. Sul prato, accanto alla basilica, é stato allestito il palco per gli interventi conclusivi che inizieranno tra pochi minuti. In piazza c’è anche una delegazione del Comitato Nazionale No Debito.

11.15 – Mentre la testa del corteo sfila già lungo via Merulana, la coda staziona ancora in piazza della Repubblica. Lo spezzone degli studenti, partito da Piazzale Aldo Moro, attende ancora di unirsi ai manifestanti della Fiom-Cgil.

11.10– La manifestazione di oggi dei metalmeccanici della Cgil rappresenta ‘un grande risultato. Poi le forze politiche devono assumersi le proprie responsabilità e mi auguro recuperino la capacità di ascoltare’. E’ la valutazione del segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, in risposta a chi gli chiede della scelta del Pd di non partecipare al corteo. ‘I partiti facciano il loro mestiere rappresentando anche gli interessi di chi lavora, che è anche la parte del Paese che paga le tasse e fa andare avanti il Paese per tutti. Ascoltarli sarebbe utile’. In realtà alcuni dirigenti nazionali del PD stanno partecipando alla manifestazione. In via Cavour si possono scorgere Vincenco Vita e e Antonio Bassolino, mentre poco prima era apparso Civati.

11.05 – Una decina di uova sono state lanciate dagli studenti contro una filiale di Banca Intesa, al passaggio del corteo degli universitari che aderiscono al corteo della Fiom di Roma. Gli studenti hanno anche affisso sulla banca uno striscione che recitava ‘Con l’augurio di un fallimento ad alta velocità’.

11.00– Centomila manifestanti ci sono tutti. Manifestazione molto identitaria, orgogliosa. Slogan espliciti: “Abbiamo un sogno nel cuore, Marchionne a San Vittore”, “Fim e Uilm servi dei padroni”, “Non ci avrete mai come volete voi”, “Bonanni e Angeletti vaffanculo” gridano i lavoratori. Ne prende tante anche il governo, fino al sicuramente poco elegante ma sentito “La Fornero é una mignotta, il 18 non si tocca”.

10.45 –  Sarebbe stata del 9,1%, secondo la Fiat, l’adesione degli operai di Spa e Industrial allo sciopero generale della Fiom nel primo turno di lavoro. Il Lingotto ricorda che allo sciopero generale di 4 mesi fa proclamato dalla stessa Fiom sempre tra gli operai del Gruppo l’adesione era stata del 23,2%. Il sindacato non ha ancora reso noti i propri dati sull’adesione.

10.40 – «I ferrovieri sono accanto ai metalmeccanici». Al corteo Fiom sta sfilando anche una locomotiva di cartone «No tav» con tanto di campanella. A realizzarla un gruppo di ferrovieri di varie cittá che, in divisa, la stanno trasportando verso San Giovanni. Sulla locomotiva, munita di ruote, vari cartelli No tav. 

10.30
 – Piazza molto gremita. Difficile per ora dare cifre sulla partecipazione ma ci sono certamente più delle 50.000 presenze previste. A Termini i manifestanti espongono una piovra gigante con scritto «Finanza globale» e sui tentacoli pupazzi che raffigurano Monti, la Merkel e Obama.

10.15 – «Casa, reddito e dignità», «Reddito e diritti per studenti precari» e «Studenti e operai uniti nella lotta». Questi gli slogan del corteo di studenti universitari e delle superiori, collettivi, movimenti per la casa come Action e alcuni centri sociali – circa 300-400 persone – che si sono concentrati in piazzale Aldo Moro, davanti all’Università La Sapienza per poi unirsi al corteo che sta sfilando da Piazza della Repubblica a San Giovanni. «Siamo qui oggi per creare unità tra studenti e lavoratori – dicono alcuni ragazzi del corteo – riteniamo lo sciopero della Fiom un ottimo momento per costituire un fronte comune contro il governo». «Non siamo qui solo per la solidarietà con i lavoratori; pensiamo che la battaglia per difendere i diritti del lavoro e la battaglia per l’articolo 18 riguarda tutti – dice Tiziano, di Unicommon Roma, rete nazionale di studenti universitari – e che i diritti si possono toccare solo se vengono estesi anche a chi come noi e i giovani precari queste garanzie non le ha mai conosciute. Bisogna finirla con la divisione tra garantiti e non garantiti del ministro Fornero, vogliamo dimostrare oggi che questa divisione non esiste e ricordare che le riforme del lavoro si fanno a partire dalle istanze e dai bisogni dei lavoratori». 

 

10.10 – È partito poco fa da Piazza della Repubblica il corteo dei lavoratori della Fiom. Diverse migliaia di manifestanti, che hanno lasciato piazza della Repubblica, stanno percorrendo ora via Cavour. Ad aprire il corteo lo striscione ‘Democrazia al lavoro’. Gli aderenti al movimento No Tav stanno sfilando con le loro bandiere e dietro uno striscione che recita ‘Giù le mani dalla Val Susa. No Tav’.

9.55 – Alla manifestazione sta partecipando anche una consistente delegazione di lavoratori dello stabilimento Alcoa di Portovesme. «Lo striscione Lavoratori Alcoa di Portovesme è presente alla manifestazione – fa sapere Bruno Usai della Rsu Cgil – perchè è necessario far sentire anche in questa occasione la nostra voce». Dello stesso avviso anche il segretario provinciale del Sulcis Iglesiente della Fiom, Franco Bardi, che sollecita «risposte dal Governo per le vertenze in corso». Richieste sollecitate soprattutto dopo il risultato dell’incontro di ieri al Ministero dello Sviluppo economico per affrontare la vertenza Alcoa e concluso con un altro rinvio al prossimo 26 marzo. La multinazionale statunitense ha, comunque, confermato l’intenzione di dismettere lo stabilimento. Tre per ora i possibili acquirenti che hanno mostrato interesse per l’azienda sarda: le società svizzere Glencore e Klesch e l’austro tedesca Hammerer Aluminium Industries.

9.10 – «Democrazia al lavoro»: con questo slogan la Fiom scende in piazza oggi per lo sciopero generale di otto ore proclamato in tutta Italia dai metalmeccanici della Cgil e la manifestazione nazionale organizzata a Roma. Sono i «due temi di fondo» della mobilitazione di oggi: per la difesa dei diritti e dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori e contro le scelte della Fiat e dell’amministratore delegato, Sergio Marchionne, ma anche di Federmeccanica e, quindi, per la «riconquista» del contratto nazionale di categoria e della rappresentanza in fabbrica. La Fiom negli ultimi mesi è stato di fatto espulsa dagli stabilimenti Fiat, l’ultimo caso quello della Magneti Marelli. 
Nella piattaforma dello sciopero e della manifestazione di oggi la richiesta di estendere gli ammortizzatori sociali, introdurre un reddito di cittadinanza, cancellare l’articolo 8 della scorsa manovra estiva che consente ai contratti aziendali e territoriali di derogare ai contratti nazionali ed alle leggi sul lavoro, mettere in campo un piano straordinario di investimenti pubblici e privati per creare lavoro.
Alla manifestazione sarà presente anche una delegazione del movimento No Tav, motivo che ha fornito un appiglio al Partito Democratico per disertare la manifestazione. In realtà alcuni dirigenti ci saranno, ma a titolo personale.
Tra gli interventi previsti sul palco di Piazza San Giovanna, la Fiom conferma la presenza del presidente della Comunità montana delle Valli di Susa e Sangone, Sandro Plano. Ci sarà anche un intervento di un rappresentante del Movimento contro la privatizzazione dell’acqua e poi naturalmente tanti delegati metalmeccanici, soprattutto dei grandi gruppi industriali (Fiat, Fincantieri e Finmeccanica). Prenderanno la parola anche il presidente di un sindacato dei metalmeccanici greco (Poem) Yannis Stefanopoulos.
Per la Cgil dovrebbe intervenire il segretario confederale Vincenzo Scudiere; il segretario generale Susanna Camusso è infatti a New York per una iniziativa all’Onu, almeno questo è il motivo ufficiale della sua assenza.

A Roma sono arrivati o stanno per arrivare pullman da tutta Italia: la Fiom parla di 600 pullman in totale, il che equivale più o meno a 30 mila persone. Alle quali occorre aggiungere i manifestanti che sono arrivati in due treni dall’Emilia Romagna e poi naturalmente i lavoratori romani, gli studenti, i rappresentanti di movimenti politici e sociali.

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