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Art.18. Scioperi, blocchi e cortei di protesta anche oggi

A Torino sciopero con corteo a difesa dell-art.18. E’ accaduto alla Graziano, azienda metalmeccanica torinese dove i lavoratori sono usciti dallo stabilimento e in corteo hanno percorso corso Francia. L’agitazione, di 4 ore, è stata promossa unitariamente dai delegati di Fiom-Fiom-Uilm nell’ambito delle iniziative a difesa dell’articolo 18. «È sempre più chiaro che i provvedimenti del governo in materia di lavoro, e in particolare la manomissione dell’articolo 18, non fanno che aumentare la tensione sociale – commenta Vittorio De Martino della Fiom-Cgil – il governo affronta la crisi punendo e mortificando i lavoratori quando sarebbe necessario creare le condizioni per il rilancio industriale e occupazionale del Paese, in un momento in cui la disoccupazione continua a mordere»

A Castellamare di Stabia stop di due ore con blocco di tutte le attività per i lavoratori dello stabilimento Fincantieri. Fiom, Fim, Uilm, Ugl e Cisal hanno aderito allo sciopero di due ore contro la riforma dell’articolo 18 promossa dal governo Monti.

A Pisa sciopero di 4 ore stamani, con manifestazione che ha bloccato la viabilità lungo la statale Tosco Romagnola a Calcinaia (Pisa), degli operai della Asso Werke, azienda metalmeccanica di Fornacette, contro la riforma del mercato del lavoro. Lo sciopero è stato indetto dalle 6 alle 10 dalle Rsu in modo unitario. Il corteo, durato un’ora, si è snodato lungo la Tosco Romagnola con forti ripercussioni per il traffico: la zona interessata è un punto cruciale per la circolazione ed è avvenuto in un’orario di punta per la viabilità. C’è stato anche un momento di tensione tra alcuni operai e un passante, poi fatto allontanare dalle forze dell’ordine che presidiavano il corteo. I lavoratori, terminata la manifestazione, sono tornati in fabbrica.

Anche oggi in molte aziende metalmeccaniche del Senese saranno effettuati scioperi e presidi contro la riforma dell’articolo 18. Lo rende noto la Fiom Cgil di Siena. La Trigano, spiega una nota, si fermerà per 4 ore dando vita ad un presidio in prossimità della via principale di collegamento tra Certaldo e Poggibonsi; la Sea vedrà i lavoratori uscire 2 ore prima rispetto all’orario consueto, e anche in questo caso ci sarà un presidio davanti all’azienda; alla Whirlpool la Rsu ha prodotto un documento unitario con il quale si proclamano alcune ore di sciopero articolato per i prossimi giorni. «Era inevitabile – spiega la Fiom Cgil di Siena nella nota -. I lavoratori, per nulla convinti dalle rassicurazioni espresse dal Governo, tese ad evitare abusi da parte imprenditoriale rispetto alle modifiche dell’articolo 18, sono ormai più che decisi a dare dura battaglia. La novità è che il fronte sindacale si sta ampliando. Dopo la dura presa di posizione da parte della Cgil, anche la Cisl sembra ora convinta sull’opportunità di chiedere un cambiamento sul testo proposto dal ministro Fornero. Ripensamento quanto mai opportuno, viste le decise contestazioni provenienti dai luoghi di lavoro da parte dei lavoratori, non solo iscritti alla Fiom, ma anche alle altre sigle sindacali».  

«Basare la riforma del mercato del lavoro solo sul licenziamento senza reintegro significa non tener conto della complessità dell’argomento e mettere in posizione di forza le aziende che avranno mano libera su tale materia». Per questi motivi le Rsu Fim-Fiom-Uilm dello stabilimento Fincantieri di Monfalcone hanno proclamato per oggi due ore di sciopero con presidio delle portinerie. Il primo turno ha scioperato dalle 6 alle 8; i giornalieri dalle 8 alle 10; gli altri turni sciopereranno le ultime due ore. Secondo le Rsu, «il Primo ministro con il suo governo ha dimostrato solerzia nel rispondere alle leggi del mercato ma di non conoscere minimamente i problemi dei lavoratori e dei cittadini. Questi professionisti degli articoli accademici che conoscono bene le teorie sono lontani dal mondo reale, composto da persone reali, con problemi quotidiani».

È stata valutata positivamente dalla Fiom Cgil la riuscita della protesta indetta in Val di Sangro contro la riforma dell’articolo 18 che oggi ha portato in strada oltre 500 lavoratori di varie aziende locali, ad eccezione di quelli della Sevel. I manifestanti, dalle ore 9 alle 11, hanno bloccato la circolazione sulla strada Pedemontana 119 a Piazzano di Atessa, dove si è svolta la manifestazione. «La Sevel verrà coinvolta martedì 27 marzo quando ci sarà un’altra grande mobilitazione, proprio dinanzi ai cancelli della Sevel, con la partecipazione anche di lavoratori di altre fabbriche, al fine di chiedere al Governo Monti di ritirare la proposta di riforma sull’articolo 18 » dice Marco Di Rocco segretario generale della Fiom provinciale di Chieti.

Un comunicato del sindacato dei metalmeccanici della Cgil prova a fine giornata a riassumere le mobilitazioni in altri territori:  «Tra le new entry – continua la nota – l’Iveco (Fiat Industrial) di Bolzano, con uno sciopero di 2 ore. Proteste in una serie di aziende metalmeccaniche della provincia di Bari, a partire da un’altra impresa del gruppo Fiat, la Magneti Marelli. Sempre a Bari, scioperi alla Getrag (70%) e alla Bosch (80%). Alla Graziano Trasmissioni 2 ore di sciopero. All’Ansaldo Caldaie di Gioia del Colle l’astensione dal lavoro ha coinvolto il 90% dei dipendenti. Totale la partecipazione dei lavoratori della Sirti. In Val di Sangro (Chieti) sono stati attuati scioperi in numerose aziende. Gli scioperanti hanno manifestato sulla statale che attraversa la Val di Sangro. Si sono fermate anche diverse aziende metalmeccaniche della provincia di Savona, mentre in provincia di Genova si è fermata la Lames di Chiavari. A Catania, uno sciopero di 2 ore alla fine di ogni turno è stato indetto alla 3 Sun. Sempre a Catania, sciopero nelle ultime 2 ore di ogni turno alla Micron, multinazionale Usa con 350 dipendenti». 

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