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Controriforma sul lavoro. La mobilitazione scalda i motori?

Oggi a Torino migliaia di lavoratori stanno sfilando in corteo nell’ambito dello sciopero generale indetto dalla Cgil per chiedere modifiche alla controriforma del lavoro e a difesa dell’art.18. Due cortei sono partiti dalla zona nord della città e dal centro sono confluiti in Piazza Castello. Ieri a Milano oltre 10mila tra lavoratori, lavoratrici, i pensionati hanno preso parte a quattro presidi organizzati, nel corso dello sciopero generale, convocato dalla Cgil milanese. I presidi, iniziati alle ore 9 in quattro luoghi simbolici della città: Rai, Assolombarda, Prefettura e Unione del commercio, si sono trasformati verso le 11 in quattro cortei, su richiesta dei lavoratori stessi, cortei che hanno attraversato la città per confluire in piazza Duomo e, successivamente, in piazza della Scala. Domani mattina tocca invece a Roma dove lo sciopero generale di 4 ore della Cgil prevede un corteo che partirà da piazza Bocca della Verità e si conluderà in Piazza Farnese. Nella capitale la mobilitazione convocata dalla Cgil si incrocia con lo sciopero generale dei traporti urbani (bus, metro, treni metropolitani) convocato da Usb e Orsa contro la privatizzazione dell’Atac e il piano industriale dei trasporti che penalizzerà fortemente lavoratori, utenti e servizi.

Dal canto loro i sindacati di base e conflittuali sono in riunione oggi a Firenze per discutere il “cosa fare” davanti alla completa destrutturazione del mercato del lavoro, dei diritti e delle relazioni sindacali rappresentato dal Ddl sul lavoro del governo in discussione al Senato. Per la prima volta, dopo molti mesi di rapporti spesso difficili o inesistenti, al tavolo di oggi ci saranno tutti: Usb, Orsa, Cub, Cobas, Snater, Unicobas, Sicobas, Usi. In molti si augurano che la realtà dei fatti induca a ritrovare i punti di connessione e azione comune da parte dei sindacati di base – o conflittuali come ormai li declina l’Usb – la quale da tempo lancia espliciti messaggi di azione unitaria anche alla Fiom e che attendono una risposta non più rinviabile a lungo. I sindacati conflittuali appaiono consapevoli che la mera convocazione di uno sciopero generale non sia risolutiva né sufficiente per mettere in campo una resistenza sociale e operaia adeguata a stoppare il bulldozer avviato dal governo Monti. Lo sforzo pare orientato a individuare forme, tempi e strumenti di mobilitazione in grado di inceppare la tabella di marcia dell’avversario di classe.

Oggi si riunisce anche il Direttivo della Cgil e molti nodi dovrebbero essere sciolti. “LA Cgil deve resistere” ha affermato nei giorni scorsi Nicolosi, leader della minoranza che fino a oggi ha appoggiato la maggioranza camussiana, condividendo il merito della posizione della Fiom ma annunciando di lavorare perché questa posizione diventi maggioranza nella Cgil stessa. “La memoria presentata al Senato non è cosa di poco conto” dice Nicolosi che si dice d’accordo sulla pressione nei confronti del Parlamento ma che sostiene anche la necessità di mantenere lo sciopero generale sull’articolo 18. Le forze di questa area (Lavoro e Società) unite a quella della minoranza de “La Cgil che vogliamo” guidata da Gianni Rinaldini possono contare su un 30 per cento circa del direttivo nazionale.

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1 Commento


  • andrea

    Le posizioni come quelle di Nicolosi sono deleterie per il movimento dei lavoratori. Come non notare la contraddizione tra la riaffermazione della validità dell’accordo sull’art.18 e la posizione espressa nei cortei di protesta dei lavoratori che invece è contro. Il conflitto socialepuò ripartire se si esce da questo imbroglio da un lato la mobilitazione spontanea e no che esprime una posizione dall’altra la posizione del vertice cgil che tral’altro rivendica il merito delle mobilitazione ma non il merito. Tutto ciò paralizza. Un chiarimento non è più rinviabile se abbiamo a cuore le sorti di questo paese e poichè la socialista Camusso ed i suoi affiliati impedisce il dibettito democratico dobbiamo chiarrire noi le posizioni ORGANIZZANDO OVUNQUE UNA CONTESTAZIONE FORTE E CHIARA DI QUESTA LINEA E DELLA DIRIGENZA.

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